La Madre di Gesù è un dato essenziale della fede e della vita della Chiesa (cfr. Congregazione per l’Educazione Cattolica, La Vergine Maria nella formazione intellettuale e spirituale, 2-22). Come afferma la Lumen Gentium al numero 65, La Vergine Maria «riunisce in sé in qualche modo e riverbera i massimi dati della fede», per questo non si trova in una zona periferica e marginale del mistero cristiano, ma per volere di Dio è entrata nei nuclei vitali della storia della salvezza ed è contemporaneamente un centro di unità e un focolare di irradiamento dei misteri divini (cfr. S. De Fiores, Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, Monfortane, Roma 1995, p. 141). La sua esistenza è stata un eccezionale pellegrinaggio di fede che l’ha resa straordinaria serva e testimone del mistero e dell’evento di Cristo dalla incarnazione verginale all’infanzia, dalla croce alla Pentecoste. Da ciò deriva un “magistero” di Maria, cioè un trasmettere alla Chiesa gli eventi impressi nella sua memoria, conservati nel suo cuore di Madre. Per questo il suo Magnificat è sempre fresco e attuale e la Chiesa continua a proclamarlo incessantemente (cfr. S. M. Perrella, Ecco tua Madre (Gv 19,27), San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2007, pp. 93-95). Giovanni Paolo II, nell’omelia del primo gennaio 1987, in cui annunciò la celebrazione di un Anno mariano per la Chiesa universale, rivolgendosi alla Vergine Maria affermò: «Tu sei Memoria della Chiesa! La Chiesa impara da te, Maria, che essere Madre vuol dire essere viva Memoria, vuol dire serbare e meditare nel cuore le vicende degli uomini e dei popoli; le vicende gioiose e quelle dolorose». Il grande teologo svizzero Balthasar scriveva: «Soltanto in cielo capiremo che cosa la Chiesa deve a Maria quanto a intelligenza della fede, e lo capiranno i semplici più ancora dei prudenti e sapienti […] Proprio perché Maria sulla terra è stata così contemplativa, può essere in cielo così attiva, cioè rende partecipe la Chiesa della ricchezza della sua memoria. Già solo perché ella mostra se stessa, ci introduce nel mistero di ciò che la Chiesa è nella sua essenza: una pura opera di grazia di Dio» (H. U. von Balthasar, Maria per noi oggi, Queriniana, Brescia 1987, p.40). Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium al numero 142 afferma che «la memoria del popolo fedele, come quella di Maria, deve rimanere traboccante delle meraviglie di Dio». «La memoria è una dimensione della nostra fede che potremmo chiamare “deuteronomica”, in analogia con la memoria di Israele. Gesù ci lascia l’Eucaristia come memoria quotidiana della Chiesa, che ci introduce sempre più nella Pasqua (cfr Lc 22,19). La gioia evangelizzatrice brilla sempre sullo sfondo della memoria grata: è una grazia che abbiamo bisogno di chiedere […] Il credente è fondamentalmente uno che fa memoria» (Evangelii Gaudium, 13). La Chiesa impara da Maria che nel suo cuore di Madre conserva e medita nel cuore le vicende degli uomini e dei popoli. Da ciò nasce la missione pastorale della Chiesa, in uscita e custode della memoria, che diventa «segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (Lumen Gentium, 1).
Spiritualità
MARIA, MEMORIA DELLA CHIESA
Paolo Emanuele · 10 anni fa