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Cultura e Società

Gesù Cristo Re…. Quanto mio Re?

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Cristo Signore durante la sua vita terrena si sottraeva dall’entusiasmo delle folle che tentavano di proclamarLo Re. Comunque una certa maestà splendeva dalla Sua figura e si imponeva alla gente in modo irresistibile, dato che perfino Pilato, vedendo Cristo nella massima umiliazione, Lo domanda – se fosse Re. E i Giudei, percependo la stessa maestà, hanno dovuto ricorrere fino al diniego dei più fervidi desideri nazionali e – avvilitisi prima davanti al nemichevole governatore romano – gridavano: Non abbiamo altro re che cesare! L’umanità, scrutando, nell’arco di venti secoli, la Persona di Gesù Cristo, ha cominciato a capire e intendere sempre meglio l’essenza del Regno di Cristo, che non è di questo mondo, ma per questo mondo, e ha iniziato a esprimere il suo più profondo onore utilizzando l’appellativo – Cristo-Re. La parola e il nome Cristo-Re ci fa intendere questa grande e basilare verità della nostra Fede santa, che Cristo Signore è Dio, è Autore, è Redentore dell’intero genere umano e perciò quel nome ci porta alla comprensione dei nostri obblighi verso Cristo Signore.

Nei nostri tempi, forse più che mai prima, bisogna far vedere e realizzare all’umanità il diritto sovrano e la potestà di Cristo. Dovunque si guardi, si vede l’insicurezza, il timore del domani, intaccata ogni serietà umana, perché la gente dopo aver disprezzato la serietà Divina, non rispetta neanche quella umana. Con la forza e con la più grande difficoltà si mantiene la pace esterna. L’umanità necessita del punto d’appoggio, unico e stabile, e della serietà. Proprio noi cattolici dovremmo indicare quel punto all’umanità.Siamo chiamati ad alzare lo stendardo di Cristo-Re, e alzarlo così alto che l’umanità intera debba vederlo e riconoscere i propri diritti verso Cristo-Re! Nel servizio a Cristo-Re non dimentichiamo che a due padroni non si può servire – chi non è con Cristo è contro di Egli; che non ci è permesso di entrare in nessun tipo di compromesso con il male. Ricordiamo che il satana offriva a Cristo (tentandoLo) il governo della terra e tutti i regni terreni con la loro gloria, dicendo: Tutto sarà Tuo. Aggiunse però la proposta di un compromesso, di una conciliazione: -se Ti prostri dinanzi a me (Luca 4). Quanti Uomini si comportano in modo uguale: di domenica sono pronti a chinarsi davanti al Signore Dio, ma oltre questo si comportano come se nessuna Legge Divina fosse in vigore. Sono pronti a chiamare Cristo con l’appellativo di Re, ma al contempo provano a rinchiuderLo entro le mura delle chiese e a limitarLo unicamente alle manifestazioni religiose. Il satana ha ricevuto dal Salvatore la risposta severa, perché la sovranità di Cristo è superiore a tutto e non sopporta i compromessi che vorrebbero limitarla o sottometterla. Il medesimo Signore Gesù, che mostrava tanta indulgenza e misericordia ai peccatori, quanto severamente condannava la disonestà a il fariseismo! Oggi viviamo nei tempi del caos dei pensieri e dell’offuscamento delle opinioni, e quanto spesso incontriamo l’imporre violento delle convinzioni e la costrizione degli altri ad accettare queste convinzioni imposte! Tante volte coloro che si definiscono ATEI, ci accusano di avere fede cieca nelle verità rivelate da Dio, ma le stesse persone esigono per le loro umane, alquanto erronee opinioni, la fede cieca e l’obbedienza forzate. La consapevolezza che serviamo a Cristo-Re dovrebbe ispirare il coraggio a non lasciarci intimorire, allontanare dalle nostre convinzioni, fermare il nostro lavoro o cambiare il nostro comportamento. Il Regno di Dio soffre la violenza – disse il Signore Gesù, perciò noi dovremmo essere pronti a respingere fermamente i tentativi ingiusti dei nemici. Se Cristo Signore è Re, e noi siamo Suoi “servi e sudditi!”, allora come i suoi servi non possiamo stare in ozio, dobbiamo però lavorare e lottare in difesa dei Suoi diritti e potere, dobbiamo approfondire in noi stessi ed espandere intorno a noi questo Regno celeste che è l’unica via verso la felicità degli individui, delle famiglie e delle nazioni. La festa di Cristo Re susciterà sicuramente tanti pensieri. Cerchiamo di riflettere su di essi, di armarci di coraggio e zelo nel servizio a Egli cui chiamiamo il nostro Signore e Re. RendiamoGli onore che soltanto a Egli stesso quale Dio appartiene! Dimostriamo gratitudine per le grazie della Redenzione e per il nostro elevamento alla dignità dei Cittadini del Suo Regno – Santa Chiesa. E uniti nel Suo Spirito – al grido degli empi: Non vogliamo che Egli regni –facciamo muro in maniera efficace e rispondiamo non solo con la parola, ma con la vita! Don Francesco Farina