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Parrocchie news

Don Carlo Cittadino è il nuovo parroco della Cattedrale. Subentra a Don Isidoro Di Cello

Antonio Cataudo · 10 anni fa

“Il tuo compito è guidare con amore il gregge che il vescovo ti affida, sapendo che la Chiesa Cattedrale è per sua natura la chiesa del vescovo e tu hai il compito di guidare i fedeli nella vita ordinaria e di affiancarlo con premura di padre”. Con queste parole, parafrasando il salmo responsoriale della giornata festiva (12 ottobre) sulla figura di Gesù, quale supremo e sommo pastore della Chiesa, S. E. Mons. Luigi Antonio Cantafora, vescovo della diocesi lametina, si è rivolto a don Carlo Cittadino nella serata di domenica 12 ottobre 2014, in una Chiesa Cattedrale gremita di fedeli, in occasione della presa di possesso del nuovo parroco del Duomo lametino, appunto don Carlo Cittadino, attorniato da familiari e parenti che sedevano ai primi banchi dell’assemblea. La Concelebrazione Eucaristica presieduta dal presule e animata dal coro diretto dal M° Attilio Lorenti, ha avuto inizio alle ore 19:30 e si è protratta per circa due ore.

“Sua eccellenza, mons. Vescovo, a norma del canone 527 del codice di Diritto Canonico, ha conferito al reverendo don Carlo Cittadino, nominato Parroco della Parrocchia Cattedrale Santi Pietro e Paolo in Lamezia Terme, (con Decreto vescovile n. 26/14 del settembre u.s.), il canonico e reale possesso, nel servizio pastorale, di detta Parrocchia per la testimonianza del Vangelo e la crescita del regno di Dio nel mondo. Inoltre, don Cittadino, con Decreto Vescovile n. 27/14, è anche amministratore parrocchiale della Parrocchia Santi Nicola e Lucia e della chiesa del Timpone in Lamezia Terme”. Così don Aldo Figliuzzi, Cancelliere vescovile, dopo il saluto liturgico del Vescovo, che ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica, ha dato lettura del verbale d’immissione nel possesso canonico da parte del nuovo Parroco della Cattedrale, don Carlo Cittadino. Tutto secondo cerimoniale, i riti di insediamento: la lettura del decreto di nomina compiuta dal

Cancelliere vescovile, il canto di invocazione allo Spirito e l’aspersione dell’assemblea con l’acqua benedetta; quindi, l’incensazione della mensa eucaristica da parte del nuovo parroco, che ha affidato il suo nuovo incarico alla Madonna di Visora, inginocchiandosi davanti l’icona mariana, presente nella navata sinistra dell’ingresso in Duomo; la firma della presa di possesso (le foto a corredo di questo articolo, sono di Luciano Carnovale, Antonio Cataudo e Pasquale De Sando). E nel prosieguo dell’omelia monsignor Cantafora, rivolgendosi sempre al nuovo parroco gli ha detto: “Ti è chiesto molto. Come Giovanni Battista devi un po’scomparire perché cresca il gregge… Cammina con molta fedeltà e comunione con il tuo vescovo e con i tuoi collaboratori. La comunità della Cattedrale è cresciuta bene in questi anni e insieme potete continuare a camminare verso la piena maturità di Cristo”.

Ancora il vescovo ha invitato don Carlo ad avere “sempre cura dei più poveri, che in questa parrocchia accorrono numerosi: sappi che sono i primi ad essere invitati al banchetto della nozze. L’abito della carità, come ci ricordava il Papa nella sua omelia il 9 ottobre 2011 (nda, la liturgia di domenica scorsa corrispondeva infatti a quella del giorno della Visita a Lamezia di Benedetto XVI), sia la tua talare e il tuo camice. Quanti hanno bisogno del tuo ministero sacerdotale trovino in te un prete dal cuore aperto e attento”.Poi il presule si è rivolto ai laici: “so che avete accolto con maturità questo passaggio non facile e vi ringrazio. Questa è una grande consolazione per un vescovo. Ringrazio in particolare don Isidoro Di Cello (nda, dalla sera prima parroco in solido alla Chiesa del Rosario in Lamezia Terme) per quanto ha fatto e soprattutto per la sua presenza continua. Per questo, carissimi, vi

esorto ancora di più a vivere nella fede, a crescere nella responsabilità, che non delega, ma assume l’impegno proprio dei battezzati. I parrocchiani non sono degli infanti, ma uomini e donne che vogliono crescere insieme con il proprio pastore per il bene del mondo e della chiesa”. Monsignor Cantafora ha concluso la sua omelia esortando i fedeli ad attaccarsi al bene, ad amare la verità, a dirsi la verità secondo Dio nella carità. “Questo è il mio augurio. Camminate nella comunione e nella verità. Che la parrocchia della Cattedrale possa continuare a risplendere come Chiesa Madre e che il vostro cammino sia esemplare per tutti. Amen”.

La Messa è proseguita regolarmente e poco prima della sua conclusione, l’avvocato Antonio Palmieri, in rappresentanza del consiglio pastorale parrocchiale, ha porto al nuovo parroco il saluto da parte dell’intera comunità.

Quindi, prima della benedizione conclusiva ha preso la parola don Carlo Cittadino, che ha salutato la comunità della Cattedrale. “Vi voglio già bene, vi chiedo solo di pregare per me. Continueremo insieme la strada che il Signore ha tracciato per noi. Mi affido alla Madonna di Visora”. Poi ha rivolto un saluto alla comunità del Carmine e di Piano Luppino “per il pezzo di strada percorso insieme. Vi porto tutti nel cuore e pregherò per voi”.

Dunque, don Carlo Cittadino dalla serata di domenica scorsa (12 ottobre 2014) è il nuovo parroco della Cattedrale, subentrando a don Isidoro Di Cello, che ha guidato la chiesa Cattedrale per 12 anni, ora nominato dal Vescovo parroco “in solidum” alla chiesa del Rosario, assieme a don Natale Colafati, parroco “in solidum” moderatore.

Don Carlo Cittadino ha iniziato la sua missione sacerdotale ad Angoli-Cancello-Migliuso, poi è stato parroco per ben 16 anni ad Acconia di Curinga, e negli ultimi due anni pastorali-parrocchiali è stato alla chiesa del Carmine, prima come vice-parroco (anno 2012-2013) e poi -dopo la dipartita del parroco, nonché Vicario Generale della Diocesi Mons. Pasquale Luzzo, ritornato alla Casa del Padre il 12 agosto del 2013- come amministratore parrocchiale (anno pastorale-parrocchiale 2013-2014). Don Carlo è nato a Cantù (CO) il 31/07/1967. Compiuti gli studi presso il Seminario dei Rogazionisti in Roma e poi al Pontificio “S. Pio X” di Catanzaro, viene ordinato presbitero a Lamezia il 28 ottobre 1992 dall’allora vescovo, S.E. Mons. Vincenzo Rimedio (attuale Vescovo Emerito di Lamezia). Dopo l’ordinazione diventa Amministratore Parrocchiale di S. Giuseppe in Angoli-Migliuso-Cancello fino al novembre 1996. Trasferito ad Acconia di Curinga, diventa Parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista il 1° ottobre 1998, rimanendovi per ben 16 anni, fino al 2012, quando viene trasferito nella Parrocchia della B.V. del Carmine in Lamezia Terme-Sambiase. Numerosi gli incarichi di don Carlo Cittadino nella Curia Vescovile: Vice-Rettore del Seminario minore di Lamezia; Canonico del Capitolo della Cattedrale; Cerimoniere vescovile dal 2001 al 2014 (incarico che ora, data la incompatibilità della sua nomina a parroco della Cattedrale, è passato a don Roberto Tomaino); direttore dell’ufficio liturgico dal 2005 al 2010. Ancora, dal 1995, e per 12 anni, insegnante di Religione Cattolica nella scuole superiori; Consigliere ecclesiastico della Coldiretti; Cappellano della Polizia Municipale di Lamezia; assistente spirituale Missione Belèm. Un’ultima informazione: il parroco del Duomo di Lamezia rappresenta la quarta “Dignità” della Diocesi, dopo il Vescovo, il Vicario generale della Diocesi (l’attuale don Adamo Castagnaro) e il Moderatore della Curia (l’attuale don Tommaso Buccafurni). Auguri don Carlo Cittadino di una fruttuosa missione nel Signore e per il popolo santo di Dio, che ti è stato affidato.

Antonio Cataudo