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Papa Francesco sostiene la Famiglia, fondamento della società

Redazione · 10 anni fa

Grande emozione e commozione a Piazza San Pietro; il 4 ottobre si è svolta, infatti, una toccante veglia di preghiera voluta dalla Cei alla vigilia del Sinodo che ha visto la partecipazione di oltre 80mila fedeli riuniti nell’amore di Cristo; la preghiera diventa testimone di un volere, il volere che la famiglia sia per i Cristiani fondamento. L’incontro è stato aperto dal cardinal Bagnasco, presidente dal 2007 della Cei, Conferenza Episcopale Italiana, e dalle testimonianze di Antonio e Roberta di Benevento, fidanzati da quattro anni e in cammino per diventare sposi, di Margherita e Marco di Novara, genitori di quattro figli e di una bambina in affido, di Antonella e Nicola di Tivoli, che dopo 6 anni di divorzio hanno ripreso a percorrere la loro strada in comunione, ritrovando lo spirito del sacramento del matrimonio. "Per ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa, dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’odore degli uomini d'oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce. A quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia" queste le parole del Papa alle migliaia di persone che hanno colto l’invito a partecipare alla veglia. Aggiunge che si deve, in questa società e in questo tempo, tornare alla fonte dell’esperienza, perché “Ogni volta che torniamo alla fonte dell’esperienza cristiana si aprono strade nuove e possibilità impensate”. Chiede inoltre di non chiuderci alle sfide che quest’epoca ci presenta; l’Instrumentum Laboris, documento del Sinodo, apertosi il 5 di ottobre, ci fornisce, infatti, le linee guida che i 191 padri sinodali dovranno seguire, richiamando la Chiesa a porsi come “un’infermiera che deve curare le ferite” della famiglia. Nel documento si legge inoltre che “La stragrande maggioranza delle risposte mette in risalto il crescente contrasto tra i valori proposti dalla Chiesa su matrimonio e famiglia e la situazione sociale e culturale diversificata in tutto il pianeta”. “E’necessario che la Chiesa si prenda cura delle famiglie che vivono in situazioni di crisi e di stress e soprattutto, per quanto riguarda le situazioni familiari "difficili", "la vera urgenza pastorale è quella di permettere a queste persone di curare le ferite, di guarire e di riprendere a camminare insieme a tutta la comunità ecclesiale". E quella sera a sentire le toccanti parole del papa c’eravamo anche Noi, grazie alla diocesi di Lamezia Terme e al Vescovo Luigi Antonio Cantafora che hanno fornito i mezzi necessari per raggiungere la Città Santa. La commozione e l’emozione si leggevano sul volto dei partecipanti dopo le testimonianze e l’omelia di Papa Francesco, incentrata sulla famiglia; “è significativo come - anche nella cultura individualista che snatura e rende effimeri i legami - in ogni nato di donna rimanga vivo un bisogno essenziale di stabilità, di una porta aperta, di qualcuno con cui intessere e condividere il racconto della vita, di una storia a cui appartenere. La comunione di vita assunta dagli sposi, la loro apertura al dono della vita, la custodia reciproca, l'incontro e la memoria delle generazioni, l'accompagnamento educativo, la trasmissione della fede cristiana ai figli. Con tutto questo la famiglia continua ad essere scuola senza pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale. E più le sue radici sono profonde, più nella vita è possibile uscire e andare lontano, senza smarrirsi né sentirsi stranieri ad alcuna terra. Quest'orizzonte ci aiuta a cogliere l'importanza dell'Assemblea sinodale che si apre domani”. Assemblea sinodale che si vedrà impegnata nell’affrontare tematiche urgenti, dall’eucarestia per i divorziati e risposati alle famiglie allargate, dai giovani che preferiscono la convivenza al matrimonio alla centralità della famiglia vista come bene comune della società. Il crepuscolo in Piazza San Petro è stato accolto dalla luce di migliaia e migliaia di candele, simbolo della grazia di Dio che dovrà illuminare i padri sinodali in questi giorni di discussione e di riflessione su un tema sempre più polemizzato e travisato, quello della famiglia. Auspichiamo ad una conclusione che sia dettata dal cuore, ma soprattutto frutto di un’ispirazione proveniente dalla parola di Dio, il Vangelo. Concludiamo ora con un altro scorcio dell’omelia di Papa Francesco di quella sera che ci fa capire quanto la Parola di Dio deve influire sulla nostra vita, sul nostro modo di essere, sul nostro essere rappresentanti di una fede, della Fede dell’amore, della fratellanza, del rispetto reciproco e dell’aiuto disinteressato: “Conosciamo, infatti, come nel Vangelo ci siano una forza e una tenerezza capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza. Si, nel Vangelo c'è la salvezza che colma i bisogni più profondi dell'uomo! Di questa salvezza — opera della misericordia di Dio e sua grazia — come Chiesa siamo segno e strumento, sacramento vivo ed efficace (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium , 112).

Giuseppe Caruso, Adc Progetto Policoro