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DON SASA’SAFFIOTI, PADRE E DIACONO ESEMPLARE:
Giovanni Maria Cataldi· 13 anni fa
Per i cristiani di fede cattolica il periodo liturgico dell’Avvento vive essenzialmente sul respiro della “vigilanza” che a ciascuno di loro viene richiesta. Vigilate perché non sapete “se alla sera o amezzanotte,al canto del gallo o al mattino” (Mc 13,37). E così in effetti è stato per don Sasà Saffioti, classe 1929, ordinato diacono permanente il 28 ottobre del 1988; quindi il più anziano come ordinazione diaconale, assieme ad Alfredo De Grazia.
Era dirigente in pensione delle Ferrovie dello Stato.
Morto nella notte tra sabato e domenica della prima di Avvento, don Sasà era particolarmente conosciuto, stimato ed amato tra i suoi parrocchiani, e non solo; ma anche fra tante persone di Sant’Eufemia Vetere, ove praticamente svolgeva molte mansioni spettanti ad un parroco.
Mite e buono d’animo, sempre disponibile ed attento, con il carattere riservato ma accogliente, come sa essere (o deve essere) un buon padre con un figlio.
I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, nel quartiere cittadino di Sant’Eufemia Lamezia, presieduti dal Vescovo emerito monsignor Vincenzo Rimedio,alla presenza di tutti i diaconi in servizio nella diocesi di Lamezia Terme ed al loro delegato vescovile, don Giuseppe Montano.
Monsignor Rimedio, nel tratteggiare la figura e l’impegno di don Sasà, non è mancato di mettere in risalto i punti portanti del ministero diaconale, che è un servizio ed un impegno, proprio come fedelmente testimoniato da don Sasà.
A nome della comunità diaconale lametina il diacono Alfredo DE Grazia ha espresso un toccante e significativo pensiero sul confratello defunto.
(G.M.C. )