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Cultura e Società

Fecondazione eterologa: dal diritto di essere figlio, al diritto di avere un figlio!.

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Per maggiore approfondimento è possibile scaricare il comunicato stampa dell' A.I.G.O.C. dal titolo

LA FECONDAZIONE IN VITRO IN O ITALIA SI CONFERMA PER IL TERZO ANNOCONSECUTIVO COME PRIMA CAUSA DI MORTE CERTIFICATA DEGLI EMBRIONI

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Con la sentenza del 9 aprile 2014 la Corte Costituzionale, ha abolito il divieto della fecondazione eterologa contenuto nella legge n. 40 del 2004.

Ma che cosa è la fecondazione eterologa?

Si tratta di un tipo di fecondazione in vitro che avviene fuori dall'utero o comunque con metodologie non naturali. Quando la fecondazione in vitro avviene con i gameti (il patrimonio cromosomico) di quell'uomo e quella donna che poi saranno legalmente il padre e la madre del bambino che (auspicabilmente) nascerà, si parla di fecondazione OMOLOGA. In tutti gli altri casi, la fecondazione sarà invece ETEROLOGA. In altre parole, con la fecondazione eterologa il padre e la madre non sono quelli genetici ma bensì quelli che lo cresceranno. Questa sentenza apre così un nuovo scenario che avrà delle implicazioni sulle concezioni fondamentali della vita umana e sulla sua trasmissione.

Riflettiamo su alcune possibili conseguenze:

La fecondazione eterologa scinde il rapporto padre-madre-figlio, trasformandolo da un rapporto naturale ad un rapporto artificiale;

Queste pratiche non hanno come obiettivo la cura di una malattia che è l’l'infertilità, ma la produzione di un bambino. Il bambino diventa così il prodotto, la merce;

Ricorso a banche del seme in cui si potrà letteralmente scegliere il donatore, e quindi determinare le caratteristiche somatiche del figlio ( puoi averlo maschio, femmina, bianco, biondo, con gli occhi azzurri);

Come avviene per la fecondazione omologa, gli esseri umani continueranno ad essere prodotti in serie e messi in freezer, in attesa di essere impiantati o utilizzati per la ricerca scientifica;

Al pari della fecondazione omologa, l’eterologa è una tecnica fattibile, ossia ha un basso tasso di successo. In pratica ben pochi degli embrioni inseriti nell'utero materno riescono a impiantarsi e quindi a sopravvivere. Gli altri muoiono. Di conseguenza si avrà un enorme spreco di vite umane.

Non prendiamo poi il discorso sugli aspetti bioetici per non dilungarci troppo.

Ma cosa giustifica tutto questo?

Secondo la Corte Costituzionale la motivazione del ricorso alla fecondazione eterologa è la seguente: per chi è sterile vi è un “diritto al figlio”.

La tesi che sostiene la Corte Costituzionale è che il diritto ad avere un figlio è un diritto assoluto più grande di ogni diritto del figlio stesso.

Ma cosa significa tutto questo per il figlio?

Una prima evidenza è il problema di falsificazione dell’identità per il figlio.

Se una coppia utilizza “gameti altrui” significa che il figlio fabbricato non è geneticamente loro ma di altri. Di conseguenza l’identità del figlio è radicalmente posta in inganno.

Il diritto del figlio di conoscere le proprie origini, la posizione del padre e della madre corrispondente alla verità genetica viene messo da parte, per essere distaccato dalla propria vita.

Ad essere leso vi è anche il diritto alla salute del figlio, poiché gli viene negato di conoscere la predisposizione genetica allo sviluppo di possibili malattie, e quindi la possibilità di prevenzione e cura.

Secondo la Congregazione per la Dottrina della Fede, (guidata dal card. Joseph Ratzinger, nell’Istruzione “Donum Vitae” del 1987) la fecondazione artificiale eterologa: “Lede i diritti del figlio, lo priva della relazione filiale con le sue origini parentali e può ostacolare la maturazione della sua identità personale”.

Inoltre, Papa Bergoglio incontrando in Vaticano il Movimento per la Vita Italiano, ha ribadito con parole inequivocabili che :“La vita umana è sacra e inviolabile”. A dispetto di coloro che, anche all’interno della Chiesa cattolica, criticano il Papa per il suo presunto silenzio sui cosiddetti “valori non negoziabili”, Francesco ha risposto punto su punto dal pulpito più autorevole chiarendo che la posizione dell’istituzione ecclesiale su fecondazione eterologa, aborto ed eutanasia non cambia di una virgola con la sua elezione al pontificato del 13 marzo 2013.

Il Papa ha ribadito con forza il diritto dei bambini a crescere in una famiglia con un papà e una mamma, manifestando il rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini.

Invece, dal punto di vista culturale, purtroppo, con la sentenza del 9 aprile assistiamo al passaggio dall’essere figlio a quello dell’avere un figlio.

Essere figlio è una condizione che appartiene alla verità dell’essere; avere un figlio, viceversa falsifica questa condizione riconducendola alla sfera del dominio, alla volontà di potenza.

Se la vita trasmessa è consegna di un dono d’amore,(di un uomo e una donna che in un abbraccio di amore si uniscono in una sola carne) nessun essere umano è riconducibile a mezzo, a strumento dell’altrui volere e avere.

Senza giudicare nessuno, ci mettiamo accanto, anzi come fratelli in Cristo sentiamo tutto il dolore delle coppie sterili per l’assenza, la privazione di un figlio.

E’una sofferenza grandissima, (nella Sacra Scrittura troviamo il pianto di Sara o l’invocazione di Elisabetta) poiché la vita è come deserta, un albero senza frutto.

Il Vangelo mostra che la sterilità fisica non è un male assoluto. Gli sposi che, dopo aver esaurito i legittimi ricorsi alla medicina, soffrono di sterilità, si uniranno alla croce del Signore, sorgente di ogni fecondità spirituale. Essi possono mostrare la loro generosità adottando bambini abbandonati oppure compiendo servizi significativi a favore del prossimo (Catechismo della Chiesa Cattolica).

Ponendoci davanti a questa Croce, ci resta solo la preghiera, l’affidarsi a Dio, il silenzio.

Manuel Massara

Vicepresidente MPV e CAV Catanzaro

Responsabile Regionale Giovani FederVita Calabria