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Cultura e Società

Il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli

Rosario Dara · 10 anni fa

<< Il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli>>. Papa Francesco così, nelle ore immediatamente successive all’uccisione di tre suore saveriane in Burundi, commenta quanto accaduto a tre donne che avevano dedicato la loro vita all’Africa, una terra piena di contraddizioni e forse anche per questo affascinante agli occhi del mondo occidentale. Suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta, <>, come le definisce Papa Francesco, uccise nel loro convento alla periferia di Bujumbura, nonostante la loro età, erano da sette anni in quella splendida terra a parlare di amore, a testimoniare con la loro vita quanto fosse possibile incarnare il Vangelo, la Parola del Cristo che oggi, in un mondo fatto di immagini ed apparenza, sembra quasi “fuori luogo”. Una terra, l’Africa alla quale le tre suore hanno dedicato la loro vita e dalla quale sono tornate al Padre. La morte di queste tre suore, che, purtroppo, non ha fatto molto scalpore sui media nazionali ed internazionali, impone una riflessione ai cristiani partendo da una domanda: Qual è la croce che oggi Dio chiede a me di portare? Quella dell’amore a tutti i costi, quella della ricerca nel prossimo (anche e soprattutto in chi non riesce ad amare) del volto del Cristo. E forse per le tre suore saveriane è stato proprio questo il senso del “portare la croce”. Del resto anche Sant’Agostino nel suo 330/mo discorso in occasione della solennità del natale dei martiri scriveva che <>. Ed è guardando attraverso la riflessione di sant’Agostino queste tre inspiegabili ed atroci morti, possiamo comprendere anche le parole del Santo Padre e la scelta fatta dai familiari di seppellire Suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta in quella stessa terra dove hanno trovato una morte tanto atroce. Sant’Agostino, infatti, nello stesso discorso chiedeva: <>. Ecco perché oggi la Chiesa deve unirsi all’auspicio di Papa Francesco: <>.

Saveria Maria Gigliotti