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Spiritualità

Commento al Vangelo Domenica di Pentecoste

Cesare Natale Cesareo · 10 anni fa

Nella solennità di Pentecoste la Chiesa ritorna al Cenacolo, a Gerusalemme. Ritorna prima di tutto a quella sera, in cui gli Apostoli vi erano riuniti, mentre “erano chiuse le porte... per timore dei Giudei” (Gv 20,19). E proprio in quel luogo venne il Cristo risorto, mostrandosi ai suoi discepoli per la prima volta dopo la crocifissione: “alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo”” (Gv 20,22). Il Cristo alita sugli Apostoli lo Spirito Santo ed essi divengono esseri spirituali. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi. A chi non li rimetterete resteranno non rimessi. Per la forza dello Spirito Santo è dato all'uomo il potere in terra di rimettere il peccato e di creare nell'uomo uno spirito saldo e un cuore nuovo. Non tutti possono perdonare i peccati. è compito degli Apostoli e dei loro successori. Ad ognuno è data una manifestazione particolare dello Spirito Santo per l'utilità comune. Agli Apostoli il potere di perdonare e la missione di annunziare il Vangelo al mondo intero. Loro sono Apostoli. Altri saranno evangelisti. Altri profeti. Il corpo ecclesiale è questa moltitudine nella quale opera lo Spirito Santo per renderla comunione, amore, servizio, donazione di se stessi ai fratelli, servi fino al dono della vita. Ma lo Spirito opera nell'uomo che osserva i comandamenti! Senza osservanza dei comandamenti non abita lo Spirito nel cuore dell'uomo. Senza vita nella parola e nei sacramenti lo Spirito è estinto. Non opera. Opera lo spirito dell'uomo. Ma questi non è per il servizio. Esso è per la schiavitù. Se grande è la forza dello Spirito Santo, altrettanto grande deve essere la volontà dell'uomo di partecipare e di compiere l'opera di Dio. La Pentecoste è il dono dello Spirito all'uomo. Con la sua forza si spalancano le porte, si è missionari ed annunciatori del Vangelo, si è poveri in spirito ed osservanti delle beatitudini. Lo Spirito Santo è l'anima della Chiesa. Egli la rende spirituale, missionaria, maestra di vita, di verità, di via. Lo Spirito di Dio è Spirito di mansuetudine, di bontà, di pace, di gioia, di sollievo, di servizio. Lo Spirito di Dio dona la forza necessaria per caricare il peccato del fratello sulle proprie spalle. è questo lo Spirito di Dio ed è questa la sua opera di vento che si abbatte gagliardo. Nel testo degli Atti degli Apostoli, di questa solennità, proprio di questo si parla: parla della Chiesa che nasce prima nel Cenacolo di Gerusalemme, poi, per l’azione dello Spirito Santo, si diffonde tra gli abitanti della città e i pellegrini “di ogni nazione che è sotto il cielo” (At 2,5). E tutti costoro sentono stupiti che gli Apostoli, che erano Galilei, proclamano nelle loro proprie lingue “le grandi opere di Dio” (At 2,11). In questo modo gli ascoltatori del messaggio della Pentecoste vengono preparati interiormente al Battesimo, nello Spirito Santo (cf. At 2,4). E questo Battesimo, che si manifesta nel segno sacramentale dell’acqua che rigenera per opera dello Spirito Santo, fa sì che tutti costoro diventino Chiesa, cioè il corpo di Cristo. Di questa prima nascita della Chiesa occorre ripetere ciò che san Paolo scrive ai Corinzi nella odierna seconda lettura: “noi tutti siamo battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1Cor 12,13). Questo corpo è uno solo, benché sia composto di diverse membra. Oggi, perciò, festeggiamo il mistero della divina unità della Chiesa e insieme della sua molteplicità umana. “Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito, vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti” (1Cor 12,4-6). In questo modo – come scrive l’Apostolo – “tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo” (1Cor 12,12). “E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune” (1Cor 12,7). Tutti hanno ricevuto lo Spirito Santo nel giorno della Pentecoste gerosolimitana, e tutti lo ricevono oggi... “per l’utilità comune”. “Vi sono... diversità di carismi... vi sono diversità di ministeri” (1Cor 12,4). I carismi e i ministeri derivanti dai sacramenti del Battesimo e della Confermazione, che si diversificano essenzialmente dal sacerdozio ministeriale, conducono a vivere in collaborazione con sacerdoti, religiosi e fedeli laici, per realizzare l’unità voluta da Gesù e vivere secondo lo Spirito, il cui frutto è la santificazione. La santità, che si alimenta principalmente nell’Eucaristia, è la sorgente prima di quel rinnovamento evangelico, di cui oggi si sente grande bisogno. Il Signore mediante il dono dello Spirito Santo affida ai laici cristiani, in comunione con tutti gli altri membri del Popolo di Dio, una grande responsabilità nell’impegno urgente e grave della nuova evangelizzazione. Si tratta non solo di portare per la prima volta il Vangelo, che è parola di vita e di salvezza, ai popoli che ancora non lo conoscono o lo conoscono poco, ma di farlo riscoprire a quei popoli che, pur educati alla scuola delle verità di fede, hanno in gran parte perduto il senso soprannaturale della vita. La Pentecoste è questo evento universale di salvezza, poiché lo Spirito è stato dato alla Chiesa perché la Chiesa lo dia ad ogni uomo, per tutti i tempi e lo trasmetta secondo modi e forme propri (secondo il sacramento ricevuto) da ogni cristiano.