Deborah Di Rubbo torna a interessare il pubblico con una nuova pubblicazione, a distanza di appena due mesi dalla presentazione del volume dal titolo: “Il Pontificato di Benedetto XVI sui quotidiani italiani”. Il nuovo testo: “LA RADICE DELL’INDIMENTICABILE PONTIFICATO DI BENEDETTO XVI E IL CARISMA DEL SUCCESSORE PAPA FRANCESCO”.
L’autrice con esperienza giornalistica negli ambienti della stampa vaticana, pare avere assimilato una preziosa carica dell’atmosfera che veicola in quelle sale vicine alla vita e alle opere dei pontefici. Grande è, infatti, il suo interesse nei confronti del modo di essere, di agire, di pensare e di esprimersi degli ultimi due Papi. La sua attenzione si coniuga con un’ampia fede cristiana che nutre nel cuore, per cui, è, da ritenere, che il suo orizzonte culturale viene costantemente sollecitato e coinvolto dalle tematiche antropologiche, teologiche, pastorali e missionarie dei Pontefici. Il testo si compone di quattro capitoli, di cui, nel primo la Di Rubbo riflette sulle probabili cause che hanno, in qualche modo, determinato le dimissioni dal pontificato di Papa Ratzinger; nel secondo si sofferma ad esaminare, mediante la lettura delle encicliche, la concezione di Benedetto nei confronti della persona umana, vista nella dimensione immanente e trascendente. Nel terzo e quarto capitolo si accosta alla nuova evangelizzazione introdotta con il pensiero, ma soprattutto con i comportamenti e con le opere, dal Pontefice “venuto quasi da un altro mondo”: Papa Francesco. Il ministero petrino di Papa Benedetto XVI, svoltosi dopo quello di Giovanni Paolo II, Pontefice di grande visibilità, personalità di enorme spessore carismatico, comunicatore e trascinatore di immense folle, in qualche modo, ha condizionato la figura del successore, personalità di profonda e di ampia elevatezza culturale, ma di carattere riservato, semplice, umile, restio ad allontanarsi da taluni protocolli che hanno segnato una lunga tradizione del regno pontificio.Forse per questo suo modo di essere e per i profondi temi cristologici, etici, storici e antropologici affrontati negli scritti e nei discorsi, non sempre ben capiti e/o accettati dai media e, forse, anche da alcuni settori del clero, il ministero petrino di Benedetto ha avuto, talvolta, un percorso alquanto controverso e tormentato. Di questo si occupa la Di Rubbo, con minuziosa ricerca e approfondita analisi degli scritti, delle encicliche e dei discorsi, con il proposito di fare emergere alcune verità di fede, di scienza, di dottrina e di apostolato del Papa: “Lavoratore nella vigna del Signore”. Più specificatamente cerca di valorizzare all’attenzione dei lettori la dimensione che Papa Benedetto VI esprime nei confronti della problematiche che veicolano nell’attuale società, come per esempio, il valore della persona umana, l’urgenza di conciliare la cultura umanistica con quella scientifica, dimostrare la netta relazione tra fede e ragione, porre all’attenzione l’urgenza educativa della famiglia, della chiesa, della società, dello stato e delle agenzie a ciò preposte. Da questo esame scaturisce il pensiero di questo Papa: “umanizzare la nostra società” dominata dalla scienza, dalla tecnologia, dai mezzi di comunicazione, dalla disuguaglianza sociale, dall’affarismo e dal nichilismo. Ricondurre l’uomo alla verità che non inganna, che non è effimera, che non è provvisoria, ma è vera ed eterna perché ha la radice nell’amore di Dio. La personalità, e la sostanza evangelica che si sprigionano dal nuovo Papa Francesco, si evidenziano nella sua prima apparizione “Buonasera fratelli e sorelle”. Con questa espressione carica di semplicità e di familiarità riesce a conquistare non solo la cristianità mondiale, ma anche i non credenti, gli sfiduciati, gli agnostici, gli abulici. Immediatamente Francesco è divenuto il “Papa Nuovo”, il Papa di tutti, specialmente dei più poveri, degli esclusi, dei bisognosi di affetto e di amore, di speranza e di carità. Il carisma di Francesco abbraccia un vasto e alto orizzonte che si traduce in un umanesimo nuovo, un umanesimo dell’agire secondo la carità evangelica: Papa Francesco vuole un rinnovamento totale della chiesa, vuole una chiesa povera per i poveri, una chiesa che rifiuti gli onori mondani, una chiesa operativa che si accosti concretamente dove c’è gente che soffre, dove c’è attesa di vicinanza morale, affettiva e spirituale; “La Chiesa deve essere un ospedale da campo”, una tenda sempre aperta e disponibile ad accogliere i fratelli bisognosi di aiuto e di speranza.Papa Francesco non è, quindi, per un umanesimo estemporaneo solidale da elargire soltanto nel momento del bisogno, ma la sua osservanza evangelica esige la costanza della solidarietà da tradurre, sempre, nell’abbraccio amorevole, nell’incontro spirituale e fisico con tutti. Il suo messaggio è forte, penetrante, ha il carisma di scuotere persone, istituzioni e governanti: tocca il cuore e il pensiero della gente comune e dei potenti.La gestualità, il sorriso, lo sguardo, le opere sono segni dell’umanesimo della persona concepita come creatura di Dio, un umanesimo che Papa Francesco, nel suo ministero petrino, vuole far rifulgere in tutta l’umanità affidandosi all’amore, alla misericordia e alla carità di Gesù Cristo che è “Via, Verità e Vita” e Luce delle genti. Deborah Di Di Rubbo riflettendo su tutti gli aspetti sopra accennati, riesce ad offrire ai lettori un pregiato testo di conoscenza, di cultura e di storia.