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Cultura e Società

Banche al servizio dei bisogni e non finanza fine a sé stessa

Cesare Natale Cesareo · 10 anni fa

Si è svolto giovedì presso la sala convegni della filiale lametina della Credem (Credito Emiliano) un incontro promosso dalla scuola di Dottrina Sociale della Diocesi di Lamezia Terme e dall’istituto di credito diretto da Ezio Capriglione. “La finanza si può paragonare a un vaso di Pandora, un vaso che ha provocato danni e povertà e per questo necessita di regole nuove, capaci di riportare la questione dell’uomo al centro della struttura sociale e della finanza” ha detto il vescovo di Lamezia Terme mons. Luigi Cantafora. Il Vescovo si è soffermato sul ruolo della finanza, ricordandone l’etimologia da finis cioè “trovare degli strumenti per perseguire un fine”. «Il punto non è andare contro il finanziatore e le banche come se fossero degli untori» ha affermato Mons. Cantafora, rilevando invece i problemi sorgono quando «la finanza che da mezzo diventa fine”. «Rispetto a questo scenario economico – ha proseguito il Vescovo – la Chiesa non propone sistemi o programmi ma in quanto esperta di umanità estende la sua missione anche nei campi in cui uomini e donne dispiegano la propria attività in cerca della felicità». «Chi opera nell’economia e nella finanza è sicuramente attratto dal profitto e se non sta attento si mette a servire il profitto stesso» ha affermato Cantafora e, richiamando il magistero di Papa Francesco, ha indicato nella Dottrina Sociale della Chiesa «un orientamento per non perdersi, un patrimonio di riflessioni e di speranza che è in grado anche oggi di orientare le persone e di conservarle libere». Nella conclusione il vescovo ha ricordato l’esperienza del calabrese Don Carlo De Cardona, come questi sia stato mosso dall’andare incontro ai bisogni (di fatto è considerato il fondatore delle Casse Rurali ed Artigiane), e come sia stato diverso l’atteggiamento nei suoi confronti dai due vescovi che ebbe come suoi Pastori Diocesani. All’incontro, organizzato grazie alla collaborazione del Private Banker Vittorio Urso, è intervenuto Giuseppe Minervino, vicedirettore generale Banca Carime e presidente della commissione regionale dell'ABI, che ha posto l’accento sulla necessità di rivedere il sistema dei controlli e sulle implicazioni etiche dell’attività delle banche, «etica che non è un fatto a sé stante, ma deve plasmare e orientare tutti i comportamenti finanziari».