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La parola del Vescovo

Maria e la vita consacrata, la Messa del Vescovo con le religiose

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Tra le iniziative del Mese Mariano della Diocesi di Lamezia Terme, il 16 Maggio il Presule ha presieduto l’Eucaristia alla presenza di tutte le Religiose presenti in Diocesi. A seguire il Testo dell’omelia

«Io sono la via, la verità e la vita». Con queste parole Gesù risponde a Tommaso, sempre alla ricerca di Gesù. è facile per noi identificarci con Tommaso, nei suoi dubbi, nelle sue domande, nella sua incredulità.Tommaso è l’emblema di chi vuole avere tutto sotto controllo, di chi in fondo non vuole rischiare molto di sé e preferirebbe avere tutto chiaro: sapere cosa fare, come fare,: «Signore non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».Il Signore risponde appunto: «Io sono la via, la verità e la vita». In questa risposta noi troviamo non solo l’autorivelazione di Gesù, la sua identità, ma anche il nostro orientamento di vita.Quale via cerchiamo? Qual è la verità a cui aneliamo? Quale vita desideriamo?Gesù dice senza equivocare: Sono io tutto questo per te! «Io sono la via, la verità e la vita». Vorrei fermarmi, care sorelle che siete venute qui per il pellegrinaggio mariano in Cattedrale, su queste tre parole: via, verità e vita. Sono parole che unificano il cuore e l’esistenza del credente; sono parole che Maria, la Madre di Dio ha vissuto per prima; sono parole che ci aiutano a trovare armonia e pace. La via. I primi cristiani, prima ancora di essere denominati così venivano definiti come gli appartenenti alla Via (At 9,1). Gli Atti degli apostoli ci documentano che i seguaci di Gesù erano attratti non da una dottrina ma dalla sua persona che si presentava come Via nuova, Via di salvezza, tanto da suscitare simpatia in alcuni e persecuzione da parte di altri (Saulo, per esempio). La via evoca il dinamismo, il cammino, il percorso. Se Gesù si definisce come “la via”, questo esprime l’orientamento preciso del cuore. Secondo la Bibbia l’uomo pensa con il cuore, sente con il cuore, decide, crede e ama con il cuore. Il cuore rappresenta non la sede dei sentimenti ma il centro della persona. Non è possibile così pensare a più punti di riferimento: pena una personalità frantumata, smembrata, in fuga, dispersa! Perché la persona sia unificata il cuore deve avere la capacità di accogliere tutte le dimensioni della sua esistenza. Questo significa anche “integrazione” della propria storia, del peccato, della memoria. Spesso ci rifugiamo nel ricordo nostalgico di tempi lontani, di vissuti remoti e non guardiamo che Dio sta facendo una cosa nuova: non ve ne accorgete? (cfr. Is 43,19) Se Gesù è la via, è nel suo Amore, è nel suo nome che noi troviamo unità e accoglienza. L’Amore di Gesù è la via, è la calamita, il “magnete” che ci attira verso il Padre e che attira i fratelli verso Gesù. Per questo i fratelli ortodossi hanno sviluppato la preghiera del cuore o del nome di Gesù, grazie alla quale ritrovano sempre il loro centro! La verità. Anche Pilato aveva chiesto a Gesù che cosa fosse la verità. Ma non si tratta di un problema filosofico. Dice il salmo 15 che dimorerà nella tenda del Signore, nella santa montagna «colui che dice la verità che ha nel cuore». Esprimere la verità che si ha dentro significa testimoniare ciò in cui si crede, ciò che si spera e ciò che si ama. La verità che hai nel cuore è la certezza dell’amore di Dio per te, quindi non sei più solo: il Signore ti ama, così come sei ma non ti lascia così come sei: questa è la verità. L’amore infatti genera sempre, genera di nuovo, è creativo. Noi pensiamo alla verità come a una serie di concetti o a una dottrina cui aderire: niente di tutto questo: la verità coincide con ciò che di bello e di buono Dio ti ha donato; la verità ti fa vivere. La vita. Ecco la terza parola che ci riporta sempre al cuore! Il Signore è la vita. A questo punto possiamo chiederci: cosa ci fa davvero vivere? Il pane, l’acqua, il respiro? Che cosa è per noi “vita”? Per voi che avete dato la vita al Signore, per voi religiose che avete scelto di dedicare la vostra esistenza a Lui, cosa significa che Gesù è la vita? è veramente così? Sperimentiamo infatti tante volte assenza di vita, stanchezza, fatica, aridità, disillusione … Ma se il Signore è la vita, Egli rinnova come aquila la vostra giovinezza, vi fa camminare senza affanno, senza stanchezza (Cfr. Is 40, 29-31)! Non si tratta di avere uno slancio emotivo, ma la consapevole certezza che la nostra vita è tale perché è consegnata a “qualcun altro”. Noi riceviamo la vita per poi donarla. Se il Signore Gesù è la vita della nostra vita, seguirlo significherà allora curare il cuore dai disincanti, educarlo al dono incessante, assumersi il rischio delle relazioni, crescere con gli altri e far crescere gli altri che ci vengono affidati come un padre e una madre che dà vita e dà la vita. Allora non ci importerà dove va il Signore, non ci interesserà più la domanda di Tommaso su quale sia la via, perché ovunque saremo sempre con Lui! Chiediamo a Maria, la donna che ha vissuto con un cuore adulto, di aiutarci con la sua materna intercessione, a vivere la nostra esistenza così profondamente unificati, perché il Signore possa essere veramente per noi Via, verità e vita. Amen