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Padre Ivano Maria Scalise ha ricordato il suo decimo anniversario di ordinazione sacerdotale

Antonio Cataudo · 10 anni fa

Celebrando la Santa Messa di ringraziamento nella chiesa di San Francesco di Paola in Lamezia Terme-Sambiase, padre Ivano Maria Scalise,

dell’Ordine dei Minimi, ha ricordato nella serata di ieri, 29 aprile 2014, il decimo anniversario della sua Ordinazione presbiterale, avvenuta a Paola il 29 aprile 2004 per imposizione delle mani e preghiera di ordinazione di monsignor Giuseppe Agostino (come si evince dalla foto ricordo del 10° anniversario), allora arcivescovo di Cosenza Bisignano, di recente tornato alla Casa del Padre.

“Signore, fai della mia vita un sacramento della tua presenza perché sia di aiuto al tuo popolo”: questa la frase scelta da padre Ivano e riportata sia sul retro dell’immaginetta ricordo, consegnata alla fine della Celebrazione, sia sulla locandina di avviso della ricorrenza, al centro della quale padre Ivano ha voluto accostare quest’altra frase: <>.

Alla funzione, animata da un inter-coro parrocchiale e svoltasi in quello stile semplice che caratterizza l’Ordine fondato dal Santo Taumaturgo calabrese, hanno concelebrato gli altri confratelli della locale comunità dei PP. Minimi, e cioè i padri Antonio Casciaro, Antonio Bonacci e Vincenzo Arzente, assieme a padre Massimo Vitalba, al rettore del Santuario di Dipodi don Antonio Agostino Astorino e al parroco di Migliuso (il paese di origine di padre Ivano), don Isaac Mariae Assogbavi.

All’inizio della Messa, c’è stato il saluto del Correttore dei frati del convento di Via della Pace

padre Antonio Casciaro, il quale si è rivolto al confratello con queste parole: “Carissimo padre Ivano, ci troviamo qui per elevare il dono del sacerdozio che Dio ha voluto concederti 10 anni fa. Con la mente sarai a quel 29 aprile 2004 quando il vescovo ti ha ordinato… Da allora, il perdono e la misericordia di Dio sono passati dalle tue mani”.

L’omelia è stata tenuta da padre Vincenzo Arzente, che con l’ausilio di un maxischermo –sul cui primo fermo-immagine campeggiava la frase <>- ha commentato i momenti salienti dell’ordinazione di padre Ivano Scalise,le tappe fondamentali di quel rito, ad iniziare dalla prima tappa: <<… sei stato chiamato>>, che ha cos

ì spiegato: “sei stato chiamata dal tuo Superiore… E sappiamo che Dio chiama per nome; e ciò indica che sei caro a Dio”. Seconda momento: <<… sei stato scelto>>, cioè “dopo che il vescovo ti ha ordinato –ha detto Arzente-, sei stato separato. Il vescovo prima ha intessuto un dialogo con la comunità… E sei stato separato per essere consacrato”. Nel terzo momento <<… ti sei offerto>>, e “ricordo il momento –ancora Arzente nel suo flash-back- quando ti sei prostrato a terra, quando si sperimenta il tutto e il nulla, riconoscendo la grandezza di Dio. Poi, l’invocazione dei Santi”. Quarto momento: <<… sei stato consacrato>>, “il vescovo –sempre Arzente nel proseguo dell’omelia- ti ha imposto le mani sulla testa. E’attraverso l’imposizione della mani e la preghiera, che si viene completamente trasformati: si diventa tempio di Dio e dimora dello Spirito Santo>>. Quinto momento: <<… sei stato inviato>>, cioè “rivestito dai paramenti sacri, sei stato inviato; quei paramenti che non sono i segni del potere, ma i segni del servizio. Continua a cantare con la tua vita le meraviglie del Signore. 10 anni per dire Grazie al Signore dei benefici che ti ha concesso…

Tu padre Ivano ha

i anche il dono del canto; e allora -ha concluso Arzente, ripetendo le parole di Sant’Agostino-… Auguri padre carissimo”. L’abbraccio tra padre Vincenzo Arzente e padre Ivano Scalise è stato sottolineato da un lungo applauso dei fedeli che gremivano la chiesa in ogni ordine di posto.

Padre Ivano è quindi stato invitato dal superiore padre Casciaro a rinnovare le promesse sacerdotali (Casciaro è stato delegato dal vescovo della diocesi lametina monsignor Luigi Cantafora, assente alla Celebrazione –è stato detto- per precedenti impegni concomitanti e improrogabili).

La Messa è proseguita regolarmente. E prima della benedizione finale, padre Ivano Scalise ha preso la parola per ringraziare i presenti, i vari gruppi, rappresentanze che sono giunte da Paola, Catanzaro, Corigliano Calabro, nei conventi dove lui è stato di comunità, senza dimenticare, come ha detto scherzosamente i ringraziamenti a “Sambiase 1 e Sambiase 2” (nda, in quanto da ottobre 2013 è ritornato nella comunità parrocchiale di Lamezia-Sambiase). “Il decimo anniversario –ha voluto precisare padre Ivano- non è un anniversario che solitamente si vive in modo solenne, ma questa data –ha evidenziato- cammina di pari passo con il ministero pastorale di monsignor Luigi Cantafora” (nda, che ha preso possesso della diocesi lametina il 2 aprile 2004, e che quest’anno 2014 sta ricordando in diversi momenti il suo decimo anniversario episcopale). Padre Ivano poi ricordato Papa Francesco, che all’omelia del trascorso Giovedì Santo ha detto che <>. “E queste parole –ancora padre Ivano-, esprimono appieno il dono sacerdotale che io ho ricevuto… Tutto e ciascuno è stato per me dono e motivo di crescita… Che gioia immensa oggi (nda, ieri per chi legge), che emozione che vivo!”. Padre Ivano Scalise ha ringraziato “Dio per avermi chiamato all’esistenza, facendomi nascere nella mia famiglia di umili origini…, che continua ad avere sempre un posto di affetto nel mio cuore. Non finirò mai di ringraziare il Signore per avermi dato due genitori tanto fragili, quanto umili e semplici”. Padre Ivano ha ringraziato il padre, che non era presente alla celebrazione per via degli acciacchi, e rivolto “un pensiero e un grazie alla mamma, che è in cielo” (nda, applauso dei fedeli). Padre Ivano ha poi voluto riportare un passo dell’omelia del compianto monsignor Giuseppe Agostino di quel 29 aprile 2004, quando rivolgendosi a lui disse: <>. In ultimo padre Ivano ha fatto riferimenti agli insegnamenti di Papa Giovanni Paolo II (nda, proclamato Santo domenica scorsa, 27 aprile, assieme a Papa Giovanni XXIII) sulla famiglia e a Papa Francesco che sempre sulla famiglia ricorda spesso quelle tre paroline: .

Padre Ivano ha ringraziato di nuovo i familiari, tutti i presenti, “che mi avete accompagnato in questo giorno importante per la mia vita” e uno ad uno i sacerdoti concelebranti, concludendo con un “siete tutti uno straordinario dono di Dio. Grazie”. Il canto “Solo Grazie” ha preceduto la benedizione finale, che Padre Ivano Maria Scalise ha impartito ai presenti.

Quindi, tutti nel salone parrocchiale per un momento di agape fraterna, conclusosi con il consueto taglio della torta sulla quale era ben evidente sotto l’immagine dell’ordinazione presbiterale la scritta <> (Salmo 110, versetto 4).