La lavanda dei piedi immagine della vita cristiana, una realtà da vivere per imitare un Dio “che ha voluto piegarsi
e lavarci i piedi, che si è tolto le vesti e si è cinto solo di un asciugatoio”. Un Dio che “arriva a lavarci i piedi perché vuole lavarci tutti e tutto di noi”: fare come lui ha fatto significa “entrare nel suo stesso dono d’amore”. Così il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora che ha celebrato in Cattedrale la Santa Messa in Coena Domini, celebrazione nella quale la Chiesa fa memoria dell’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio.
Il Vescovo, meditando sui simboli della Pasqua cristiana, ha spiegato come in essi è racchiuso il Mistero di un Dio “che si concede sconti, che arriva fino in fondo nel dono di se stesso per amore”. In una realtà in cui “spesso cerchiamo la strada più breve e soluzioni a basso costo” – ha ammonito Cantafora – “il Signore ci dona tutto gratuitamente ma il prezzo lo paga Lui”. Offrendo la sua vita sulla croce, Cristo stabilisce un’alleanza nuova ed eterna in cui “c’è solo Dio che si dona e noi siamo chiamati a ricevere, ad accogliere l’amore”.
I simboli della liturgia pasquale, dunque, non sono “scene di teatro” ma rappresentano la realtà della vita cristiana, un monito a domandarsi “se siamo disposti ad entrare in questa logica di offerta, a rinunciare ad essere lupi e offrirci come agnelli mansueti insieme al Cristo”.
“Gesù ci lava i piedi perché nulla di noi rimanga nell’ombra del peccato; ci lava i piedi per dirci: io voglio essere una cosa sola con te, voglio mescolare la mia vita con la tua, voglio compromettermi con te” ha detto ancora il Vescovo esortando a fare della dell’immagine del Vangelo di Giovanni l’icona della vita cristiana, di uno stile di vita che imiti quello di Cristo nel servizio, nel dono di se per amore “fino alla fine”.
I riti del Triduo Pasquale nella chiesa lametina proseguiranno domani, Venerdì Santo, nel pomeriggio con l' Azione liturgica della Passione del Signore nella Chiesa Matrice di Sambiase e alle 20 la celebrazione della Via Crucis diocesana sul Corso Numistrano