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Vita diocesana

Mons. Cantafora celebra i dieci anni di episcopato con l’ordinazione di tre nuovi sacerdoti

Paolo Emanuele · 11 anni fa

“Da oggi in poi, la vostra vita non ha altro significato che questo: annunziare a tutti la straordinaria ricchezza di Cristo, rendendolo presente attraverso la celebrazione dei sacramenti e far risplendere davanti agli occhi di tutti la bellezza del volto umano di Dio, attraverso la vostra testimonianza”. E’un passo dell’omelia che il vescovo diocesano Luigi Cantafora ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica per l’ordinazione sacerdotale dei diaconi transeunti don Francesco Farina della parrocchia di San Giovanni Calabria di Lamezia, don Silvestro Iera e don Antonio Pascale, entrambi della parrocchia San Giovanni Battista di Gizzeria. Con la messa per la consacrazione dei tre nuovi presbiteri, il presule ha festeggiato i suoi dieci anni di episcopato alla guida della diocesi lametina in una cattedrale gremita di fedeli.

Ai nuovi ministri di Dio Cantafora ha raccomandato “l’obbedienza al vescovo, il celibato e il disprezzo della mondanità. Le promesse e gli impegni che assumete in questo sacro rito - ha rimarcato il pastore diocesano - non sono cosa di poco conto. In particolare la purezza del cuore e la promessa del celibato. Un prete che fa dei fedeli laici un circolo di amici ha già tradito la sua missione”. Tra i vari passi della relazione omiletica non sono mancati i riferimenti ad alcune riflessioni di Papa Francesco, secondo cui “un prete non appartiene a un rango sociale, a una casta di privilegiati”.Sempre ispirandosi al pensiero del pontefice, il vescovo ha esortato i nuovi ordinati “ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo, i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità”. Per il presule “si può diventare preti manager, preti professionisti, preti specialisti, preti animatori, ma se ci si allontana dal mistero riversato nei poveri vasi della nostra carne, non siamo che sabbia sbattuta dal vento, anzi siamo da commiserare più di tutti gli altri uomini”. Mons. Cantafora ha chiesto all’assemblea riunita in cattedrale di pregare per lui “perché sia fedele al servizio apostolico, affidato alla mia umile persona, e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti”. Ricordando ancora Papa Francesco, ha ribadito che “un vescovo non è un manager o un amministratore delegato di un’azienda”. In questi dieci anni di episcopato, il pastore diocesano ha ordinato 25 sacerdoti. Le celebrazioni per i dieci anni di episcopato continueranno il 2 aprile prossimo con la “Messa di dedicazione dell’Altare” del santuario della Madonna di Dipodi. Mons. Cantafora fu consacrato vescovo nella cattedrale di Crotone il 25 marzo del 2004; qualche giorno dopo, per la precisione il 2 aprile, prese possesso della sede vescovile di Lamezia.