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Cultura e Società

ESSERE DONNA, ESSERE CHIESA

Paolo Emanuele · 11 anni fa

Mentre la Camera dei deputati respinge la proposta di emendamento alla legge elettorale sulla parità di genere, viene spontaneo chiedersi come mai serva una legge a tutelare la presenza femminile e la loro uguale rappresentanza in Parlamento. Non dovrebbe essere piuttosto un assunto imprescindibile della nostra democrazia? Non è tanto la presenza femminile che manca, ma piuttosto una specifica incisività delle donne perché "il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale", come ha sottolineato in più occasioni negli ultimi mesi il Santo Padre Francesco. E la Chiesa per prima si sta interrogando sul ruolo della donna e sul suo "indispensabile apporto nella società, in particolare con la sua sensibilità e intuizione verso l’altro, il debole e l’indifeso" (Discorso del Santo Padre ai partecipanti del Congresso Cif).

E in questi casi non sono i numeri a parlare, ma la reale e concreta esperienza di tante donne che quotidianamente si impegnano e condividono con i sacerdoti la responsabilità di guidare e accompagnare nella fede bambini, famiglie e gruppi. Eppure proprio nella Chiesa si avverte il bisogno di un cambiamento radicale nella partecipazione delle donne alla vita ecclesiale, pastorale e teologica. Le parole del Papa sono chiare e incontrovertibili sul volo di ritorno da Rio de Janeiro a conclusione della GMG: "La partecipazione delle donne nella Chiesa non si può limitare al fatto che faccia la chierichetta o la presidentessa della Caritas, la catechista… No! Deve essere di più, ma profondamente di più, anche misticamente di più". Il Papa auspica lo sviluppo di una vera e propria teologia della donna, perché "se la Chiesa perde le donne, nella sua dimensione totale e reale, la Chiesa rischia la sterilità”. Il Magistero della Chiesa, dall'esortazione Marialis Cultus di Paolo VI fino alla Lettera Apostolica Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II, ha sempre esaltato la figura della donna, come centro e fulcro del focolare domestico, e il suo connaturale legame con la storia della salvezza. Il Concilio Vaticano II ce lo ha confermato: non è possibile comprendere il mistero della Chiesa senza aver chiarito e compreso il mistero della donna. "La Chiesa è femminile: è sposa, è madre", sono le parole del Santo Padre, che aggiunge "la donna, nella Chiesa, è più importante dei vescovi e dei preti", ed è compito della riflessione teologica indagare, cercare, esplicitare meglio ciò che Dio ha impresso già fin dal "principio e lungo il percorso che va dalla creazione, attraverso il peccato, fino alla redenzione" (Mulieris Dignitatem, 21).

Nell'immagine della "Sposa" Dio ha voluto racchiudere tutti gli esseri umani- sia donne che uomini- e nella santità della donna troviamo realizzata in pienezza e in modo autentico la vita di ogni cristiano, chiamato a rispondere ogni giorno all'amore di Cristo-Sposo.

Risuona forte - a questo punto- l'invito di Sua Eccellenza Mons. Cantafora, che in questi ultimi giorni ci ha ricordato il compito più importante affidato alla donna nella storia, quello di "umanizzare" gli ambienti in cui si trova a vivere e operare, con il coraggio di compiere a volte scelte difficili, ma decisive per il futuro del nostro vivere civile e del nostro essere Chiesa.