La visita da tutti tanto attesa del Santo Padre Benedetto XVI che abbiamo vissuto colmandoci di profonda commozione nella anima e di incontenibile gioia, è stata un evento che ha segnato esistenzialmente il cammino ecclesiale e sociale della Città di Lamezia Terme e di ogni singola persona dell’intera Diocesi.
Dal 9 ottobre niente può rimanere più lo stesso!
La Visita Apostolica, che di fatto è iniziata come operativa attesa fin da quando ci è stata comunicata, ci ha aiutati a riscoprire e a valorizzare la presenza di tante risorse che, a volte, rimangono nascoste e assopite perché esse non ci trovano impegnati, ciascuno per quello che lo riguarda, nella volontà collettiva di perseguire insieme un unico obiettivo che, in qualche modo, incide sempre sul bene comune in quanto tale, bene che è “comune” perché proprio di ogni singola persona.
In questo anno di preparazione ci siamo accorti di essere capaci di lavorare insieme, mettendo in rete, attraverso l’imprescindibile via del dialogo e dell’attiva collaborazione, quanto è specifico di ciascuno per il bene di tutti.
Proprio in questo mi pare di poter cogliere il primo vero frutto della presenza del Santo Padre in mezzo a noi.
In questa esperienza, che rimarrà davvero indelebile nel ricordo di ciascuno, quello che abbiamo visto è un volto stupendo della nostra Città e Diocesi, della nostra Chiesa, ma non solo, dell’intera Calabria!
Non ci siamo ritrovati davanti ad “un personalità pubblica” e basta, ma intorno al Successore di Pietro, a colui che ha ricevuto da Signore stesso, il delicato e primaziale ufficio di “confermarci nella fede” in quel Cristo che, con Pietro, scegliamo ancora di accogliere come la Via, la Verità, e la Vita!
E per questo che sento il bisogno di ringraziare tutti e ciascuno: dai Vescovi della Calabria che hanno voluto condividere con noi questo prezioso dono, alle istituzioni civili e militari che, a livello regionale, provinciale e cittadino, si sono fattivamente adoperate con generosità e reale spirito di condivisione affinché nessuno perdesse l’occasione di sentirsi “ dentro” questo evento storico; da ogni singolo sacerdote, religioso e religiosa a tutti i fedeli laici che, a livello personale o come espressione di ogni realtà ecclesiale che opera nella nostra Chiesa Diocesana hanno saputo “cogliere” il dono di grazia che la Divina Provvidenza ci ha voluto riservare; ad ogni singolo uomo e donna, imprenditore, artista, giornalista, cuoco, operaio che sia, che ha saputo condividere con gli altri la propria professionalità, mettendosi concretamente a servizio di quello che è stato colto come un bene per tutti.
Il Santo Padre ci ha parlato, e lo ha fatto proprio come uno che ci “conosce” realmente, sapendo bene di che cosa stia parlando e con chi lo stia facendo, aiutandoci a rileggere in Dio la strada che fin qui abbiamo percorso e le mete alte verso cui dobbiamo tendere percorrendo i sentieri della comunione, dell’unità e della solidarietà corresponsabile per un autentico riscatto dell’intera terra calabrese, sia civile che ecclesiale.
Dal più profondo del mio cuore auguro a voi e a me stesso di saper far tesoro di quanto ci è stato consegnato per riprendere con fiducia e speranza il nostro cammino nel non facile impegno di costruire nella città dell’uomo la città di Dio!
Vi benedico e vi ringrazio con gratitudine infinità.
+ Luigi Antonio Cantafora
Vescovo di Lamezia Terme
Lamezia Terme, 11 ottobre 2011