La preghiera, la povertà, la lungimiranza di un uomo e di un sacerdote che ha scelto di combattere la mafia con il sorriso, con le armi evangeliche dell’accoglienza, della gratuità, dell’amore che si dona fino alla fine. E’il ritratto di Padre Pino Puglisi tratteggiato nel libro “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso”, scritto da Francesco Deliziosi, presentato al Liceo “Campanella” nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’Osservatorio sulla legalità “Falcone Borsellino Scopelliti” presieduto da Carlo Mellea.
Allievi del parroco di Brancaccio, Deliziosi ha raccolto in 400 pagine molti degli atti che hanno portato alla beatificazione di Padre Pino, insieme a tanti ricordi personali e testimonianze: pagine da cui traspare la luce di una santità fatta anche di debolezze umane, come la “crisi di coscienza” negli anni degli studi, ma sempre convinto della scelta di seguire la “via stretta”, la via della croce, quella della lotta senza se e senza ma alla mafia e alla cultura mafiosa.
“Un uomo mite ma dai gesti forti”. Così Francesco Deliziosi ha parlato di Padre Pino Puglisi agli studenti del “Campanella”, che hanno sollecitato con interesse l’autore per conoscere tanti particolari della vita di quello che è stato per lui un maestro di vita e un padre. Una vita, quella di Puglisi, costellata di scelte controcorrenti: “non volle andare in un comune a basso tasso di criminalità”, racconta Deliziosi, “perché la sua vocazione era essere il prete dei poveri” e combatteva la mafia “con la dolcezza del suo sorriso”, con la leggerezza di chi “ironicamente si definiva il parroco del Papa” come veniva chiamato il principale boss di Brancaccio.
Una vita di povertà, tanto da “preferire avere il frigorifero vuoto e il serbatoio pieno per poter correre da chiunque avesse bisogno”; una vita di donazione totale, per annunciare che “mafia e Vangelo sono incompatibili” e trasmettere agli altri che “la mafia si sconfigge con l’eroismo quotidiano di chi come Don Puglisi fa della propria vita un dono d’amore gratuito per gli altri”.
Una lezione di vita, quella del Beato, che oggi Francesco Deliziosi si è impegnato a diffondere: oltre al libro, insieme a un gruppo di volontari ha creato un sito internet sulla vita di Don Pino Puglisi in 5 lingue.
Introdotto dal Presidente dell’Osservatorio Carlo Mellea, l’incontro è stato moderato dal giornalista Dario Macrì. “I sacerdoti sono una bussola per i giovani anche dopo la morte” ha detto in apertura dell’incontro il dirigente Giovanni Martello che ha accostato la figura di Don Puglisi a Don Pasquale Luzzo, guida umana e spirituale per tanti giovani lametini, mentre il consigliere Mario Magno ha sottolineato l’impegno di Don Puglisi a risvegliare le coscienze delle nuove generazioni contro la mafiosità.