·

Vita diocesana

Il dono della visita papale va ben al di là delle critiche sui costi e sull'organizzazione

Sabatino Savaglio · 13 anni fa

di Filippo D’Andrea· “Per il sale non si rovini la minestra” (Detto popolare meridionale) La visita di Benedetto XVI è una benedizione spirituale e religiosa, ma anche morale per la gente calabra, in particolare di Lamezia Terme e delle Serre della Certosa di san Bruno di Colonia.

Il Papa tedesco viene per pregare sulla tomba del santo tedesco Bruno di Colonia e ci regala una giornata intera nella città dell’istmo più stretto della penisola: tra il mare e la piana.

I costi affrontati dalle finanze pubbliche, per quanto possano ammontare, sono nei suoi effetti visibili nella sistemazione delle arterie stradali e nella facciata della Cattedrale, ma anche nella struttura di accoglienza della santa Messa, ed in altre forme. Cose che restano alla città.

La sicurezza sia per il Papa, ma soprattutto per la popolazione, è un valore prezioso che necessitava organizzare fin nei minimi particolari, pur se comporta una certa sofferenza per la vita quotidiana collettiva e dei singoli durante la giornata di domenica 9 ottobre e nel corso dei lavori di preparazione.

Il raggiungimento e la permanenza di varie ore nell’area su cui celebrerà la Messa il Vicario di Cristo sono innegabilmente faticoso, sia andando con i propri mezzi che con gli autobus. Ma partecipare direttamente alla messa del Papa ripagherà tutto.

Il Pontefice filosofo conosce bene il genio calabro: Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella, Telesio. Ma anche il teologo orante Benedetto XVI conosce altrettanto bene la santità calabrese: Francesco di Paola, Fra Umile di Bisignano, Don Catanoso di Reggio, Don Francesco Mottola. Viene, dunque, con un enorme desiderio spirituale ed intellettuale di respirare a pieni polmoni il profumo plurale della terra calabra. E da queste fonti di “Fides et Ratio”, la terra costeggiata dal mare da san Paolo Apostolo e san Luca Evangelista, e percorsa su via Popilia da san Pietro, primo Vicario di Cristo, e san Marco Evangelista, cugino di Gesù di Nazareth, il “Ponte-fice” tra cielo e terra, porgerà parole di fiducia per disegnare l’orizzonte della “resurrezione” della Calabria. Benvenuto Padre Benedetto.

· Dottore in filosofia e teologia, saggista.