Gesù Cristo il Figlio di Dio, che viene mandato dal Padre nel mondo, diventa uomo per opera dello Spirito Santo nel seno di Maria, la Vergine di Nazaret, e in forza dello Spirito Santo compirà come uomo la sua missione messianica fino alla croce e alla risurrezione. Il Figlio di Dio, svolgendo la sua missione messianica nella potenza dello Spirito Santo, preparò - nel contempo - l’invio e la discesa nelle anime umane di questo spirito, che “scruta le profondità di Dio” (cf. 1Cor 2,10), per rinnovare e consolidare la sua presenza e la sua azione santificante nella vita dell’uomo.
Lo Spirito Santo, difatti, operando nel Figlio dell’uomo, “si abituava insieme a Lui ad inabitare nel genere umano”, così come lo stesso sant’Ireneo ha scritto in uno dei suoi memorabili libri: “Lo Spirito Santo è disceso sul Figlio di Dio, che è diventato Figlio dell’uomo, abituandosi insieme a lui a inabitare nel genere umano, a riposare negli uomini, opere di Dio, compiendo in loro la volontà del Padre e trasformando la loro vecchiezza nella novità di Cristo” (Adversus haereses, III, 17,1).
L'opera di Cristo, sotto la mozione dello Spirito, è tutta rivolta a liberare coloro che sono schiavi e prigionieri della menzogna e della grande illusione di quel triste potere diabolico che oscura mente e cuore, e rende l'uomo cieco, sordo, muto, zoppo, incapace, morto al vero e al bene.
Con la morte avvenuta nel Paradiso Terrestre nell'uomo, difatti, si è verificato qualcosa di irreversibile: l'incapacità di compiere fino alla perfezione il volere del Signore. La "carne" e la sua fragilità, che si manifesta in concupiscenza e superbia, ostacola il compiersi in lui del comandamento di Dio.
Ma il Signore ama l'uomo e per questo vuole rifarlo, ricrearlo. C'è una speranza per l'uomo. La morte sarà vinta in Lui, l'uomo potrà ricomporsi, ricominciare a vivere sviluppando le sue energie di bene e capacità di giustizia e di verità. Il Signore si accinge a ridonare all'uomo l'alito della vita, ma questa volta in modo nuovo, divinamente diverso.
Nella nuova creazione Egli non spirerà più l'alito della vita, spirerà il suo Spirito. Lo Spirito Santo di Dio, la Terza Persona della Santissima Trinità scenderà sull'uomo e lo avvolgerà della sua forza. Ma il Servo del Signore, colui che compirà pienamente quest'opera di Dio, non è un puro e semplice uomo, è il Figlio Prediletto del Padre celeste.
Al Giordano, dove avviene questa investitura pubblica, dinanzi al popolo e al profeta di Dio, di Cristo Gesù quale Messia-Servo di Dio, è rivelato il mistero della Santissima Trinità. Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo. Chi compie l'opera di salvezza è il Cristo, il suo Diletto Figlio; chi la attualizza nei cuori è lo Spirito Santo di Dio, lo stesso che oggi discende sul Cristo, e che domani nel Cenacolo discenderà sugli apostoli e per loro tramite su ogni uomo che accetta nella fede di divenire in Cristo Tempio dello Spirito Santo.
Il battesimo di Cristo al Giordano, però, non è "abluzione di peccati", è invece consacrazione, unzione di "verità e di vita", la sua carne si riveste di Spirito Santo, da Lui è fortificata, rinvigorita, resa capace di compiere solo la volontà del Padre celeste.
Il suo è un vero battesimo; non è di acqua per la conversione; è di immersione nella volontà di Dio, attraverso l'acqua, segno dello Spirito Santo. La vocazione che è dall'eternità, prima ancora dalla nascita, ora viene accolta, fatta propria. La volontà di Dio, che lo aveva prescelto come suo Messia, ora diviene la volontà del Servo, in questa volontà si immerge, in questa volontà si fa battezzare.
Dall'alto dei cieli il Padre risponde con l'accettazione di questa giustizia e pubblicamente lo dichiara suo Messia, suo Servo, suo Figlio. Il Padre si compiace di Gesù, che è suo Figlio. Si compiace perché il Figlio si è messo interamente nella sua volontà di salvezza per ogni uomo.
Lo Spirito Santo che prima lo aveva sommerso nel segno dell'acqua, ora visibilmente scende e si posa su di Lui sotto forma corporea come di colomba, segno della pace fatta tra Dio e l'umanità. Cristo è colui che deve portare la pace di Dio sulla terra, la porterà attraverso il dono della Parola del Padre e l'invito ad ogni uomo ad accogliere questa parola di vita, convertendosi e credendo al Vangelo.
Nel battesimo lo Spirito di Dio diviene Spirito di Cristo, nella Pentecoste lo Spirito di Cristo diviene Spirito della Chiesa, lo stesso Spirito che consacrò Gesù Messia e Signore, consacra figli quanti credono in Lui e li costituisce portatori nel mondo di verità, di giustizia, di pace, di gioia, di santità, ma alla maniera di Cristo.
Il battesimo di Cristo deve mettere in crisi la coscienza, il cuore, la mente, la volontà di ogni cristiano; deve essere per ogni battezzato invito a penitenza, incitamento a conversione, desiderio di rivedere la propria vita e di ricomporla secondo verità, ricomporla presto in quella cristiformità, o somiglianza di vita con Cristo Gesù, che diviene "mozione" di penitenza e di conversione, "animazione" di grazia, "illuminazione" di verità, "fortezza e capacità" di bene secondo Dio, compimento della sua volontà nella potenza dello Spirito Santo.
Oggi è festa perché lo Spirito avvolge la "carne" di salvezza e di redenzione.