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Cultura e Società

Partire/Restare. La Calabria perduta, la Calabria ritrovata.

Paolo Emanuele · 11 anni fa

Nel salone delle conferenze di palazzo Nicotera a Lamezia Terme, si è svolto un convegno sul tema “ Partire/Restare. La Calabria perduta, la Calabria ritrovata”, organizzato dall’associazione culturale Don Sturzo creata nel mese di febbraio 2013 che vede presidente l’ing. Franco Dattilo, vicepresidente l’avv. Alessandra Magnavita, segretario l’avv. Silvia Gulisano, soci fondatori l’avv. Nicola Garagozzo e l’avv. Roberta Gatto.

Il convegno ha avuto come moderatore lo stesso presidente ing. Franco Dattilo; ospiti della serata lo scrittore calabrese Mimmo Gangemi ed il giornalista Marcello Villari ex caporedattore del TG5 e cronista dall’Estero per tanti anni. Mimmo Gangemi , ingegnere di Palmi, vive nella cittadina reggina. Per La Stampa di Torino scrive commenti sulla cronaca della Calabria e nelle pagine della cultura. Ha una rubrica su Calabria on web, il giornale telematico ufficiale del Consiglio Regionale della Calabria. è l’autore dei romanzi “ La Signora di Ellis Island “ ed il “Giudice meschino” entrambi della Einaudi editore. Da quest’ultima opera è tratto lo sceneggiato che la Rai manderà in onda a febbraio con la regia del regista calabrese e lametino Carlo Carlei. Molti i riconoscimenti per lo scrittore calabrese,tra i tanti il Rhegium Julii 1996, premio "Fortunato Seminara", premio selezione Feudo di Maida 1999 e 2002, premio selezione bancarella 2010, premio Leonida Repaci XVII edizione 2011 e “Un calabrese speciale” 2011, Santena (TO).

Marcello Villari inviato all’estero del TG5 si è distinto per aver scritto a sua volta il libro “IL RISCATTO, Girolamo Tripodi, bracciante e sindacalista, parlamentare e sindaco” edizione Rubbettino. A lungo è stato inviato da Mosca de L'Unità e ha intessuto un ottimo rapporto con Giulietto Chiesa, col quale ha anche firmato uno dei suoi libri, Superclan. Villari ha scritto “il riscatto” incentrato sulle lotte contadine "lette" prendendo lo spunto da una figura politica molto originale : Girolamo “Mommo” Tripodi, bracciante per lunghi anni e poi portavoce delle lotte dei lavoratori, quindi sindaco di Polistena, per ben 31 anni e parlamentare dell’ex Pci.

Davanti ad una platea numerosa ed attenta il moderatore ing. Dattilo ha formulato interessanti domande ai suoi interlocutori; questi hanno messo in evidenza il tema del convegno: “Partire/Restare. La Calabria perduta, la Calabria ritrovata”. Lo scrittore Mimmo Gangemi ha sottolineato l’esperienza familiare con i nonni emigrati e lui che decide invece di restare in Calabria credendo nelle sue scelte che hanno condizionato tutta la famiglia. Nell’esporre le sue tesi sull’argomento sottolinea come all’inizio non ha avuto soddisfazioni ed ha preso spunto nei suoi libri da vita narrata dal quotidiano che viveva e vedeva nella sua terra, raccontandolo. Per lo scrittore Mimmo Gangemi il riscatto ci può essere ma dipende dall’impegno della politica, della classe dirigente calabrese e dalla coscienza collettiva. Il giornalista Mimmo Villari partito negli anni 70 per lavorare fuori Calabria ora risiede a Roma ed ha nel cuore e nelle sue idee molto pessimismo. Per lui il progredire del resto d’Italia e del mondo fa si che la Calabria di oggi ma anche di ieri non ha spiragli, incapace di emergere, incapace di farsi prendere in considerazione dal mondo, i calabresi per lui sono incapaci di reagire, non riescono ad imporsi, al di fuori dei loro confini non godono di una immagine positiva. Poche le eccezioni emergenti, alcune di calabresi famosi in Italia e nel mondo ma sempre poche. Anche se talvolta i calabresi sono giudicati gente seria e preparata, Villari la vede in “negativo”. Le conclusioni degli ospiti sono state in regola con le loro scelte di vita. Pur fermi nelle loro posizioni entrambi hanno concordato che un impegno serio socio-politico potrà creare le basi di un possibile riscatto. L’iniziativa dell’Associazione don Sturzo nel suo complesso è stata molto interessante, sottolineata dall’attenzione di una platea che ha seguito gli interventi talvolta applaudendo alle risposte.

L’obiettivo dell’associazione don Sturzo è quello di incidere nel territorio portando un messaggio di concretezza e di impegno innovativo nel sociale nella sequela degli insegnamenti lasciati dal valido sacerdote e politico che nel 1900 fu visto tra i fondatori della democrazia cristiana italiana e poi dell’associazione cattolica. Per Sturzo i cattolici si dovevano impegnare in politica anche se in un rapporto di autonomia con la Chiesa.

Quest’esordio è stato sicuramente positivo. Noi che abbiamo ascoltato abbiamo recepito il messaggio e le nostre coscienze hanno sviluppato assieme al moderatore ed agli ospiti l’argomento proposto,valutando il dilemma restare-partire e condividendo nella maggior parte le conclusioni degli ospiti,perché solo un mixer di coscienze rivolte al riscatto potrà ridare lustro alla nostra terra e far si che migliorando la qualità della vita a 360 gradi di noi calabresi, la scelta tra partire o restare non sia un “problema” ma una scelta di vita dei nostri conterranei ed in particolare dei nostri giovani.

Giampiero Scarpino