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Vita diocesana

Una testimonianza dal pellegrinaggio diocesano in Terra Santa

Antonio Pittella · 11 anni fa

Cammino di grazia, di fede e di speranza Nel concludere le numerose e ricche riflessioni fatte sui vangeli nel corso delle visite dei luoghi sacri che segnano la vita di Ges� sulla terra, il sacerdote, don Serafino Parisi, biblista di grande e profondo spessore teologico, che ha accompagnato il gruppo dei pellegrini in Terra Santa,

riportando il brano di Luca: �i discepoli di Emmaus�, con dovizia di significativi accenti Cristologici, concludeva con l�affermazione che il cammino del vero cristiano, ossia di colui che va alla ricerca del raggiungimento della fede che trasforma l�essere umano in Persona di Dio, non � mai conclusivo, � un viaggiare, talvolta faticoso, talaltra dolce e leggero, che non consente il ritorno indietro. Questo pensiero ha toccato la mia sensibilit� di cristiano e, ritengo, del numeroso gruppo di pellegrini (oltre 150), per cui ho avvertito la necessit� di ringraziare don Serafino, Sua Eccellenza il Vescovo Luigi Cantafora , i sacerdoti Mons. Tommaso Buccafurni e Don Osvaldo Gatto che ci hanno sostenuto con le loro preghiere e tutti coloro che, in qualche modo, sono stati organizzatori e attori di questo meraviglioso viaggio.

Al termine dei doverosi ringraziamenti, mi � venuta in mente la sempre attuale affermazione del grande Leonardo da Vinci che cos� termina un suo manoscritto: �Non si volge mai retro chi alle stelle � fiso�; riallacciandomi alle riflessioni conclusive sui Discepoli di Emmaus, mi � parso, verosimile, affermare che la citazione di Leonardo da Vinci si adatta benissimo al cristiano che si trova sul cammino della fede. Egli deve guardare le stelle, ossia deve seguire, con la mente e con il cuore la grande luce che promana dall�amore di Dio, di quel Dio che non disdegn� di farsi uomo e di morire crocifisso per salvare l�umanit�. �, un cammino difficile, spesso trapuntato di rinunce e di ostacoli, ma sicuramente si pu� fare perch� Dio � Padre e, perci�, lo vuole.

SHALOM ISTRAELE - SHALOM NAZARET

Giunti a Tel Aviv, dopo circa tre ore di viaggio in aereo da Lamezia Terme, il gruppo dei pellegrini prende posto su tre pullman: inizia il cammino, per alcuni per la prima volta, per altri per la seconda, terza o, anche la quarta volta, verso Nazaret.

Don Serafino Parisi, guida del primo gruppo, inizia la presentazione del cammino che ci attende con puntuali e doverose spiegazioni storiche, geografiche, sociali, religiose, dei costumi, delle forme di vita e modi di essere della societ� e del territorio dell�epoca di Ges�, coniugando l�aspetto storico, sociale, culturale con quello religioso e fideistico. Importanti le riflessioni che, nel corso di tutto il pellegrinaggio la guida propone ai partecipanti nei diversi luoghi visitati, in quanto consentono a ciascuno di essere introdotto, in maniera consapevole e completa nella conoscenza dei fatti e dei momenti riguardanti la vita di Ges�, di Maria, degli apostoli e di quanti accompagnavano l�evento cristiano.

La prima tappa � nella bella citt� di Haifa dove sorge un santuario mariano inserito nel convento di Stella Maris: � la chiesa della Madonna del Carmelo e della grotta del profeta Elia.

Viene celebrata la S. Messa dal Vescovo e nell�omelia il nostro Pastore manifesta i segni della sua meditata e profonda conoscenza della storia biblica, nonch� la capacit� di accostare i fatti storici al cammino di fede e di grazia che promana da ogni evento che si inserisce nella storia del cristianesimo. Con puntuale e sempre nuova e viva ansia di amore e di carit�, in tutte le omelie, proclamate nella celebrazione delle quotidiane messe nei luoghi visitati, il Vescovo spiega la vicenda evangelica del brano giornaliero con animo denso di significato spirituale, accostando sempre l�aspetto umano e sociale della contemporaneit�, con la carit� e l�amore incondizionato di Ges� per l�umanit�.

Il secondo giorno siamo a Nazaret, citt� della Galilea la cui importanza nella storia risiede in un �S�, ossia l�adesione incondizionata di una fanciulla di quel luogo che all�annuncio di un angelo che Le dice che avrebbe concepito il figlio di Dio, risponde �Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola� (Luca). Inizia a Nazaret la storia del cristianesimo. I luoghi, le vestigia, le immagini, le icone e soprattutto, il meraviglioso Tempio dell�Annunciazione, edificato su scavi e reperti archeologici del tempo, danno inequivocabilmente testimonianza della presenza della Vergine Maria e della sacra famiglia.

Contemplare con animo sereno, sgombro da pregiudizi, la nicchia dove si � concretizzato l�incontro tra il �S� della Vergine e il �S� dello Spirito Santo, si avverte una profonda emozione che invade l�animo e il corpo: vibra nell�animo del cristiano una sensazione sovrumana foriera di gioia, di amore puro e di speranza.

La visita al monte Tabor, luogo della Trasfigurazione di Ges�, ci introduce nel mistero della Passione, della Crocefissione e della Risurrezione. In questo luogo Ges� si trova insieme agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, i quali meravigliati e, nello stesso tempo sconcertati, assistono alla Trasfigurazione e Pietro, timidamente, dice a Ges� �Signore, � bello per noi essere qui! Se vuoi, far� qui tre capanne, una per te, una per Mos� e una per Elia� (Matteo). La conquista dell�amore di Dio � un continuo viaggiare, quindi non ci si deve fermare, anche se il luogo � bello.

Il terzo giorno � dedicato alla visita del lago di Tiberiade, al Monte delle Beatitudini, alla citt� di Cafarnao, alla casa di Pietro e, quindi a Tabga, luogo dove sorge una bella chiesa benedettina nel cui interno si pu� godere la visione di un meraviglioso mosaico raffigurante il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci e, infine, conoscere e ammirare la Chiesa del Primato di Pietro.

Sono tutti luoghi dove si svolge la vita di Ges� nel periodo della sua attivit� messianica sulla terra. Posti che hanno visto il Figlio di Dio camminare, predicare, operare prodigi e miracoli, trascinare grandi folle di gente in cerca di una vita nuova. Cafarnao � la citt� scelta da Ges� come dimora privilegiata; molti sono i miracoli operati in questa citt�: la risurrezione della figlia del capo della sinagoga, Giairo, la guarigione del servo dell�ufficiale romano, del paralitico portato sul lettuccio da quattro amici e calato con delle funi dal tetto dentro la casa piena di gente in cui stava Ges�, la guarigione della suocera di Pietro e, tanti altri. Cafarnao � la citta dove Ges� sceglie i suoi discepoli; nonostante i prodigi e i miracoli non sempre in Cafarnao Ges� trova benevolenza e accoglienza, tanto che dopo il discorso del �Pane di vita� pronunziato nella Sinagoga, molti seguaci lo abbandonano. �Disse Ges� allora ai dodici: volete andarvene anche voi? Gli rispose Simon Pietro: Signore da chi andremo Tu hai parole di vita eterna� (Giovanni).

Il lago di Tiberiade rappresenta un altro punto di incontro di Ges� con la gente, anche in questo ambito numerosi sono i miracoli che narrano i Vangeli.

Pare, per�, opportuno soffermarsi un attimo sul discorso della Montagna.

�Ges� pass� tutta la notte a pregare. Quando fu giorno, chiamo a s� i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli� (Luca).

Il giorno dopo guardando dal Monte la grande folla che Lo seguiva incomincia a proclamare le Beatitudini: �Beati i poveri in spirito, perch� di essi � il regno dei cieli�� (Matteo).

Le regole e i comportamenti fondamentali che il cristiano deve tenere nella sua vita terrena, per aspirare alla vita celeste, sono descritti nelle nove enunciazioni.

Alla luce del pensiero umano le Beatitudini appaiono delle contraddizioni, quasi dei paradossi, ci� avviene se si ragiona con le categorie mentali, con l�approccio illuministico e/o razionale. La verit� cristiana non pu� coincidere o essere spiegata con i canoni scientifici, la missione di Ges� Cristo prospetta un nuovo e diverso itinerario di ragionamento, non il concetto, principe della ragione, ma la fede come dimensione di ricerca di vita nuova, una vita che esclude il contingente, il provvisorio, l�aleatorio e, include, la conquista di un mondo trascendente con valori di eternit� e di felicit�. Questa nuova vita si conquista non con teoremi filosofici, idealisti o scientifici dettati dalla sola ragione, ma con l�amore, con il sacrificio, con la benevolenza, col perdono; essi nascono dall'intimo e dal cuore dell�uomo, per cui, si pu� dire che risiedono in una nuova categoria, non del pensiero, ma dell�anima: � la dimensione della FEDE. Allora si capisce perch� il Regno dei Cieli � riservato ai poveri in spirito, ai miti, ai perseguitati dalla giustizia, ai puri di cuore, agli operatori di pace, agli umili ecc. Gi� nel Magnificat si rintraccia l�itinerario di salvezza presente nel discorso della Montagna ��Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili, ha ricolmato di bene gli affamati, ha mandato i ricchi a mani vuote��(Luca).

Il quarto giorno si lascia Nazaret e si parte per Betlemme e Gerusalemme.

Dopo una breve sosta sulle sponde del Mar Morto, il pellegrinaggio prosegue per la citt� di Gerico. Qui si ha modo di dare uno sguardo dove, presumibilmente, � avvenuto il miracolo del cieco e, quello, non meno importante, della conversione di Zaccheo, l�uomo ansioso di trovare nel Messia una nuova vita. Nel pomeriggio sosta nella localit� Qasr El Yahud localit� dove scorre il Fiume Giordano. Suggestivo e toccante l�impatto con il Fiume che ricorda il battesimo di Ges�: numerosissimi sono i pellegrini, provenienti da ogni parte della terra, che si immergono nelle acque, con devozione, per essere purificati o per rinnovare i voti battesimali. In serata si arriva a Betlemme.

SHALOM GERUSALEMME - SHALOM BETLEMME

Il quinto e il sesto giorno sono i pi� ricchi di visite ai luoghi (Betlemme e Gerusalemme) dove si sono dispiegati e concretizzati gli avvenimenti e gli eventi del percorso cristiano. Sono i luoghi pi� storicamente significativi che hanno interessato la Nascita, la Passione, la Morte e la Risurrezione del Salvatore dell�umanit�.

La Basilica della Nativit�, pregiato Tempio di fede e di amore, luogo di incontro e di conversione, palcoscenico di milioni di fedeli credenti e non, passaggio obbligato di chi vuole, trovandosi in Terra Santa, accostarsi alle origini del mistero salvifico del Bambino, figlio di Dio, partorito da donna, venuto sulla terra per riscattare l�umanit� dal peccato originale; alle meraviglie di fede occorre aggiungere le bellezze architettoniche, la preziosit� dei dipinti e delle icone, i suggestivi addobbi ornamentali, la semplicit� della grotta, ma soprattutto la pacata, paziente e devota attesa, in file interminabili di fedeli premurosi di scendere nella grotta per toccare con le mani e con le labbra il Santo luogo del Divino Mistero: � in quel semplice e, direi misero, posto che il figlio di Dio viene dato al mondo da Maria, umile fanciulla, ma donna tetragona nello spirito.

Altro luogo visitato a Betlemme � il campo dei pastori, luogo dove la stella cometa diede il suo splendore per rischiarare l�umanit� in attesa del Messia.

Gerusalemme! Citt� cosmopolita, crocevia di immense folle provenienti da ogni parte della terra portando con loro storie, costumi, linguaggi, religioni, tradizioni, aspirazioni, pensiero, attese e speranze di vita diversa. Gerusalemme � la Citt� Santa scelta da Dio come luogo di incontro, � in essa che risiede e da essa si diffonde il mistero biblico, il mistero delle tre religioni monoteistiche: l�Ebraismo, il Cristianesimo e l�Islamismo. �Si dice che il mondo � come l�occhio: il mare � il bianco, la terra � l�iride. Gerusalemme � la pupilla e l�immagine che in essa si riflette � il Tempio�. Monumento grandioso, di storia ultra millenaria, costruito da Re Salomone, diverse volte distrutto e sempre ricostruito.

La maestosit� della Citt� Santa appare ad ogni visitatore, quando si trova a contemplarne le vallate su cui sorge, le strutture edilizie, le grandiose mura di recinzione della citt� vecchia e il Tempio, luogo di preghiera e di incontro della umanit� della storia, da tremila anni ad oggi.

Ges� d� i suoi insegnamenti nel Tempio, fin dall�et� di dodici anni. Il Tempio, perci�, � la casa di Dio, � Luogo Santo dove i cristiani, gli ebrei, gli islamici, gli armeni, i musulmani, e tutti i credenti nel Dio della Bibbia e della storia ecc. si incontrano perch� � in quel posto, fra quelle mura sacre che trovano la ragione dell�appartenenza ad un Dio.

La visita dei luoghi pi� importanti e significativi della Citt� che segnano le vicende della vita e della Crocefissione e della Risurrezione di Ges� sono stati percorsi dal gruppo dei pellegrini con grande devozione: il Monte Sion, il Cenacolino francescano, la Basilica della Dormizione e la Chiesa del Gallicanto, luogo dove avvenne il tradimento di Pietro, il Monte degli Ulivi, con uno sguardo alla chiesetta dell�Ascensione, la Chiesa del �Pater Noster� e del �Dominus Flevit�, dove si ricorda il lamento di Ges� sulla citt� di Gerusalemme, il Getzemani, dove sorge la Basilica delle Nazioni, luogo dove Ges� decise di morire, la via Dolorosa o via Crucis, con sosta alla chiesa della Flagellazione, e, infine il Calvario, il Santo Sepolcro e la Basilica della Risurrezione.

Questo lungo e nutrito itinerario di incontro con i luoghi che segnano gli ultimi giorni della vita del figlio di Dio sulla terra si distinguono per la loro pregnanza di significato e di mistero, in particolare la Chiesa del Gallicanto dove � possibile rilevare, tramite i reperti archeologici che costruiscono la prigione in cui Ges� trascorre la sua ultima notte, la smisurata malvagit� e crudelt� umana, il disprezzo senza limite della persona umana e contemporaneamente l�immane sofferenza di un uomo-Dio che accetta il tutto per realizzare il disegno di salvezza.

Il percorso della Via Crucis, la visita al Calvario e al Santo Sepolcro rappresentano i momenti pi� toccanti e dolorosi di tutto il pellegrinaggio. Gente di ogni nazionalit�, di ogni lingua e stato sociale cammina in silenzio, o pregando, o cantando lungo la stradina che si inerpica verso il luogo ultimo delle sofferenze del Signore Ges�. � veramente ammirevole rilevare la compostezza e la tolleranza di tutte le persone (sono migliaia) che camminano in quelle vie piene di negozi con mercanti che invitano a fermarsi per comprare i souvenirs: il silenzio e il raccoglimento sono atteggiamenti che caratterizzano il comportamento dei pellegrini. L�incontro con il Santo Calvario e con il Santo Sepolcro, dopo file interminabili e tempi lunghi di attesa, ripaga di ogni disagio e delle fatiche sopportate durante tutto il pellegrinaggio. � veramente emozionante! Sembra di trovarsi in una dimensione di vita mai conosciuta prima: nel toccare le pietre, le reliquie del Santo di Dio ti senti attraversare tutto l�essere da una �corrente� di vita cristiana nuova.

Il settimo e l�ottavo giorno i pellegrini visitano la localit� di Ain Karem dove si trovano la chiesa di San Giovanni e la chiesa francescana della Visitazione. L�ultimo giorno � dedicato ad Emmaus, luogo di incontro tra Ges� Risorto e due discepoli.

�Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus � e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Ges� si avvicin� e camminava con loro, ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Egli disse loro: �Che cosa sono questi discorsi � Cleopa gli rispose: �Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai che vi � accaduto in questi giorni? �Domand� loro �Che cosa?� Gli risposero �Ci� che riguarda Ges� il Nazareno��. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare pi� lontano. Ma essi insistettero: �Resta con noi perch� si fa sera e il giorno � ormai al tramonto�. Egli entr� per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recit� la benedizione, lo spezz� e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli spar� dalla loro vista. Ed essi dissero l�un l�altro �Non ardeva forse in noi il nostro cuore, mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?� (Luca).

I discepoli di Emmaus hanno bisogno della prova concreta della Risurrezione di Cristo, vogliono toccare con mano l�esistenza del Dio morto sulla Croce; probabilmente anche noi abbiamo bisogno di questa dimostrazione, abbiamo necessit� di vederlo, di toccarlo, di sentire la sua presenza accanto a noi. Ma per avere questa presenza basta capire che Egli non � fuori o estraneo alla creatura umana, ma � sempre presente e operante nel nostro cuore. Sant�Agostino, dottore e pilastro fondamentale della dottrina della Chiesa, nel libro delle Confessioni dice:

�Non andare fuori alla ricerca di Dio, ma ritorna in te stesso perch� Dio si trova nell�intimo dell�uomo�. Dio � presente in noi fin dal concepimento, vuole nutrire le sue creature con l�amore e la carit�, solo bisogna riconoscerlo, cercarlo, camminare, per le vie del mondo con fiducia nella sua misericordia e con speranza, verso la luce della verit� e della vita, quella vita che sgorga come acqua viva e limpida, dai suoi insegnamenti presenti nei Vangeli.

Il pellegrinaggio che abbiamo fatto in Terra Santa, del quale � doveroso ringraziare la Diocesi di Lamezia Terme, ha senso se, nelle vicende giornaliere della nostra vita seguiamo l�insegnamento che deriva dal passo evangelico di Luca: i Discepoli di Emmaus e, come loro, pellegrini, non ci voltiamo indietro, ma camminiamo sempre sulla via illuminata dalla fede e dalla speranza.