·

Cultura e Società

“La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal mare”

Paolo Emanuele · 11 anni fa

“Dov’è Abele, tuo fratello? Egli rispose : Non lo so. Sono forse io il guardiano di mio fratello ? Riprese: “ Che hai fatto ? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo” (Gen 4 , 9-10) “Ogni violenza nel mondo ha delle conseguenze, come ogni azione. Esistiamo per prendere su di noi un po’del dolore del mondo offrendo il nostro petto". L’amore non è mai indifferente, e la tragedia umana a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni grida forte dentro di ogni essere cristiano.

“Non se ne può più!”, hanno gridato i soccorritori di Lampedusa, l’orrore che hanno trovato davanti ai loro occhi ha lacerato la loro anima ; essi hanno toccato con mano “ la morte violenta di chi voleva vivere”.

Non possiamo restare indifferenti a tutto ciò, non possiamo abituarci a vedere il nostro mare inghiottire bimbi, donne, giovani come se fosse un fatto “normale “, un semplice incidente di percorso. Qualcuno dice: “Non sono italiani , non sono dei nostri!”. A chi la pensa in questo modo, rispondiamo così: “ Ma Dio è per caso solo Padre Nostro? Non è anche Padre loro? E loro nella vita eterna non sono anche nostri fratelli?

La Chiesa che vive a Lamezia, prova dolore e accoglie il grido e le lacrime di tante madri, spose, fidanzate, sorelle che invano attendo i loro uomini. Quante famiglie spezzate! Quanti legami sciolti e affondati in fondo al mare!

Diciamo non al mare dell’indifferenza! Dobbiamo credere fermamente che possiamo fare qualcosa per contrastare le stragi nel Mediterraneo. Uniamoci per stroncare il traffico di essere umani, per fermare coloro che senza scrupoli sfruttano la guerra ,la fame e la miseria.

Vogliamo fare spazio dentro di noi alla sofferenza dei profughi, di chi non ha smesso di sognare. Vogliamo che queste persone siano vive e che siano accolte, così come anche noi vorremmo essere accolti in un altro Stato se fossimo costretti a scappare dal nostro Paese.

Chiediamo al Signore e a Maria , il discernimento per trovare INSIEME a tutti gli uomini di buona volontà la via per mettere fine a questa “ mattanza “.

Nel frattempo uniamo i nostri cuori in una comune preghiera per le famiglie, chiedendo al Signore di provvedere per ciascuno secondo le loro necessità, e affidiamo alla misericordia infinita e premurosa di Dio l’anima di coloro che abbiamo visto morire.

Suor Manuela

Missionaria Scalabriniana - Ufficio "Migrantes"- Diocesi Lamezia Terme