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La parola del Vescovo

L'intervento di mons. Cantafora per i 50 anni delle Acli

Cesare Natale Cesareo · 11 anni fa

"Educazione al lavoro fin da giovani". Nel secondo giorno del Convegno Ecclesiale della Diocesi di Lamezia Terme, alle ore 16.00 nel Seminario Vescovile di Lamezia Terme, si è tenuta una Cerimonia celebrativa per i cinquant'anni delle Acli a Lamezia Terme. Era presente il Presidente Nazionale delle ACLI, dottor Gianni Bottalico. Monsignor Vescovo ha pronunciato il seguente discorso.

Rivolgo il mio saluto più caloroso e più affettuoso a tutti: al Sig. Sindaco, agli onorevoli presenti, al Presidente Nazionale delle ACLI dottor Bottalico e alla dirigenza regionale e provinciale delle ACLI, insieme ai presidenti dei circoli lametini, a cui va la nostra viva riconoscenza.

Nello stesso tempo, esprimo la mia cordiale riconoscenza per aver voluto organizzare questo evento celebrativo.

Sono vivamente grato a tutto l'ambiente delle ACLI, che proietta la nostra Chiesa nel vasto e delicato campo del lavoro.

Cinquant'anni sono una bella tappa per la vostra associazione, pertanto ringraziamo il Signore che ci dona di celebrare questo anniversario.

E la nostra memoria è bella, perchè sono qui presenti i volti di presidenti e di associati che hanno contribuito a portare avanti la presenza delle ACLI e a renderla protagonista della vita di questa comunità civile. Il vostro Vescovo vi ringrazia!

A conferma di questa attestazione si uniscono a noi anche le istituzioni civili qui presenti, che invitiamo ad attenzionare con sempre maggiore stima e interesse le ACLI, come particolare espressione della vita sociale ed ecclesiale della città.

2. Ricordare i cinquant'anni delle ACLI significa per noi, avere uno sguardo privilegiato nei confronti del mondo del lavoro e ribadire che c'è il Vangelo del lavoro, ovvero "una buona notizia" che salva per il lavoro.

"Il Vangelo del lavoro è stato scritto soprattutto dal fatto che il Figlio di Dio ha lavorato con le proprie mani. Anzi, il suo lavoro, che è stato un vero lavoro fisico, ha occupato la maggior parte della sua vita su questa terra, ed è così entrato nell’opera della redenzione dell’uomo e del mondo" .

Questo vuol dire che la Chiesa ha un messaggio salvifico che deve portare e dare ai lavoratori. Un messaggio che oggi si presenta con tre parole: speranza, coraggio, unione.

1) Speranza: perchè la fede in Cristo ci porta a sperare ovvero ad andare avanti e a non lasciarci amareggiare e sconfiggere dalla triste constatazione delle difficoltà presenti.

2) Coraggio per far nascere una nuova cultura del lavoro. Come ricorda Papa Francesco: "La cultura del lavoro, al contrario di quella dell’assistenzialismo, implica educazione al lavoro fin da giovani, accompagnamento al lavoro, dignità per ogni attività lavorativa, condivisione del lavoro, eliminazione di ogni lavoro nero". E in questi ambiti serve coraggio.

3) Unione: perchè fin quando prevarranno gli interessi dei pochi, i particolarismi e la ricerca dell'apparire, non si può lavorare per il bene comune, perchè lavorare per il bene comune significa lavora di comune accordo. In questa strada le ACLI a Lamezia sono invitate a lanciarsi e a generare un movimento di coesione e di unità attorno a quei tre punti di fedeltà che sono: la fedeltà al Vangelo, alla democrazia e al movimento dei lavoratori.

Anche per voi allora, dopo questo mezzo secolo, varranno le parole del fondatore Achille Grandi: "Non so se faremo un tentativo destinato a fallire o se faremo un esperimento di portata storica. Abbiamo il merito di aver affrontato un grande compito!"

E sono certo che i circoli aclisti lametini non si sottrarranno da questo compito così grave e urgente.