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Cultura e Società

Chiusura del MGTF a Lamezia con le poesie di Michele Placido

Antonio Cataudo · 11 anni fa

Una serata dedicata all’amore quella di ieri, venerdì 23 agosto, tra i ruderi dell’Abbazia Benedettina di S. Eufemia Vetere in Lamezia Terme, per l’ultimo appuntamento del Magna Graecia Teatro Festival, estate 2013, che anche quest’anno ha registrato un vastissimo consenso di pubblico e di stampa e grandi apprezzamenti da parte degli artisti ospiti, per l’efficienza dell’organizzazione e la qualità dell’accoglienza. Una bella soddisfazione per l’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme che ormai da 4 anni è Comune capofila dell’intera manifestazione, organizzata dalla Regione Calabria. E’stata quella di ieri sera all’Abbazia una produzione originale (Goldenart Production) per il MGTF, che ha avuto come interprete Michele Placido in “Amor ch’a nullo amato …amar perdona”. L’attore (conosciuto ai più per aver interpretato il commissario Cattani ne ), che ha esordito negli anni Settanta in teatro grazie a Luca Ronconi, per essere poi consacrato nel cinema sotto la guida dei più grandi (Monicelli, Comencini Patroni Griffi, Bellocchio, Lizzani), ha interpretato le più belle poesie d’amore di tutti i tempi, da Omero a Eschilo a Salomone, da Saffo e Catullo a Dante e San Francesco, fino a Neruda, Gozzano, Repaci, Leopardi, D’Annunzio e Montale.

“Mamma mia, che umidità stasera qua”, ha esclamato appena salito sul palco. E ha proseguito: “prima un giornalista mi ha chiesto perché la poesia. E io ho risposto che nasco con la poesia”.

Nel corso della serata, da parte di Michele Placido non è mancato un omaggio a Massimo Troisi, ricordando il film , con riferimento a Pablo Neruda. “Fra le poesie che amo di più –ha detto Placido-, quelle di Pablo Neruda, poeta che Troisi amava”, per poi declamare una sua poesia “Mi piaci quando taci”.

La suadente e calda voce di Michele Placido è stata accompagnata da tre musicisti (Pasquale Stafano al pianoforte, Raffaele Circelli alla fisarmonica e Pietro Pacillo al contrabbasso), due ballerini (Carmine Mammolo e Grazia Mammolo) e da una cantante (Veronica Granatiero), con i quali l’artista ha percorso un viaggio nel tempo e nella letteratura.

E tra una comparsita e una canzone, Placido ha fatto ascoltare al pubblico “Quando fu il giorno della Calabria”, di Leonida Repaci, soffermandosi scherzosamente su “Dio diede… a Tiriolo le belle donne” ed esclamando “dov’è Tiriolo… ah, è qui vicino, bene”. Ancora: “dobbiamo andare a Pizzo, a gustare un buon tartufo”.

E tra una poesia e l’altra, il suo racconto, il racconto della sua terra, la Puglia, della sua gente, della sua vita, cresciuto in una famiglia con 8 figli…, “in quei tempi, dove la fame si faceva sentire. Eravamo 14 persone, noi figli, papà, mamma, i nonni, una zia e una ragazza che possiamo dire adottata, presa da un istituto. Ricordo –ha proseguito Michele Placido nel suo racconto- che quando qualcuno bussava alla porta ad ora di pranzo, nessuno di noi figli voleva andare ad aprire, e si faceva a turno. E chi andava ad aprire, andava col piatto di pasta fumante in mano, altrimenti se lo lasciava sul tavolo…”.

L’attore poi è ritornato sulla poesia: “la tecnica che a me piace, non è dire la poesia ma rivelarla, svelarla”.

In chiusura di spettacolo, con la poesia di Guido Gozzano, ha voluto tributare un omaggio alle donne. E, dulcis in fundo, Dante, ricordando il tormentato amore tra Paolo e Francesca.

Sul palco, Giovanna Villella, della segreteria organizzativa del MGTF, dopo aver ricordato che quello con Placido è stato l’ultimo appuntamento per Lamezia del MGTF 2013, ha omaggiato l’attore con la moneta raffigurante la Sirena Ligea. Con lei, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza, accompagnato dalla dirigente del settore cultura del Comune, Nadia Aiello.

Il Primo Cittadino di Lamezia ha ricordato a Placido che è stato in città qualche anno addietro, “allora era in un teatro, qui si trova in una location storica”., apprezzandolo poi, fra le altre cose, per il ruolo del commissario Cattani ne . Gianni Speranza ha poi voluto ringraziare il pubblico, “perché quest’anno abbiamo avuto un primato di spettatori. E questa partecipazione dimostra che l’attaccamento dei lametini a queste iniziative è un fatto di grande cultura”. Il sindaco ha, infine, consegnato a Michele Placido il vaso Lamezia, opera dell’artigianato locale, con la rappresentazione del Bastione dei Cavalieri di Malta, ora di proprietà del Comune e dei lametini.

Dopo i siti archeologici di Casignana e Lamezia Terme, Michele Placido ne toccherà altri quattro della Calabria (nell’itinerario teatrale diretto, per il terzo anno consecutivo, da Giorgio Albertazzi): Vibo Valentia, il 24 agosto; Reggio Calabria, il 25; Crotone, il 26; Cassano allo Ionio, il 27 agosto.