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Vita diocesana

Concerto testimonianza di Amedeo Minghi alla Gmg diocesana

redazione · 11 anni fa

Le luci soffuse hanno fatto da sfondo all’ingresso, accolto dagli applausi e da un nuvolone di fumo artificiale, del cantautore Amedeo Minghi, che ha segnato il momento clou della Gmg diocesana (in preparazione alla GMG di Rio de Janeiro del prossimo luglio, la prima per Papa Francesco), organizzata dal Servizio diocesano di Pastorale giovanile, diretto da don Fabio Stanizzo e dalla Fondazione Paolo VI, presieduta da don Giuseppe Montano. Nell’Auditorium dell’ex Magistrale (con un ringraziamento al dirigente dell’istituto, Giovanni Martello, per la concessione dei locali), riempito subito da tantissimi giovani, provenienti da tutta la diocesi lametina, Minghi ha presentato una sintesi del suo spettacolo “I giganti della fede”: partendo da Abramo (“ricordate –ha evidenziato il cantautore- quando gli viene detto di sacrificare il figlio”), fino ad arrivare a don Pino Puglisi (“ucciso dalla mafia; e prima di essere ucciso, disse all’uomo che stava per premere il grilletto: me l’aspettavo”),

passando per Francesco d’Assisi, Madre Teresa di Calcutta (“Lei veniva da una famiglia ricca –ha evidenziato Minghi-, ma non ha preso nulla di quella ricchezza”), padre Massimiliano Kolbe (“che diede la sua vita al posto di un altro in un campo di concentramento”) e Giovanni Paolo II (“Il Papa che in 27 anni di pontificato ha cambiato il panorama della Chiesa e del mondo”), Minghi ha proposto canzoni a sfondo religioso, ad iniziare da (“Andate a visitarla –ha detto Minghi ai giovani-, è veramente bella; il mio sogno è quello di cantarla in Terra Santa assieme ad un cantante ebreo e ad uno palestinese”), poi (“canto -ha sottolineato Minghi- con i testi di Gesù”), (“una lode a tutte le Creature; e penso a Francesco d’Assisi e alla sua povertà”), (“i cercatori di Dio, i giganti della fede –ancora Minghi-, ci insegnano a pregare con le parole che ci ha insegnato Nostro Signore”), , canzone dedicata a Giovanni Paolo II, “che –ha ricordato Minghi- ho avuto accanto nella Sala Nervi, perché volle ascoltare il brano attentamente; poi, mi diede il consenso della canzone e dei video”. Il cantautore ha poi sottolineato che “tutti i giganti della fede sono persone comuni, ma cercatori di Dio. All’appello ora manca l’uomo, uno di noi, perché chiunque di noi può diventare santo”. Dopo l’intervento del

nostro vescovo mons. Cantafora, che ha esortato i giovani a “vivere un pezzo di storia con Qualcuno, con Cristo, perché quel Qualcuno diventa la risposta a tutte le nostre domande”, Minghi ha concluso proponendo i suoi vecchi successi, da a , a , cantate in coro anche dai giovani della Gmg. Al termine dello spettacolo, mons. Cantafora ha ringraziato il maestro Minghi, che ha continuato per qualche minuto a dialogare con i giovani, prima di lasciare il palco.

La giornata diocesana dei giovani ha preso il via nel primo pomeriggio di sabato 1° giugno davanti la chiesa del Rosario, in P.za della Repubblica, per l’accoglienza dei giovani e la consegna dei foulard. Il tema scelto quest’anno è tratto dal Vangelo di Matteo, capitolo 28, versetto 10: <>. Poi tutti nella chiesa del Rosario, dove c’è stato un momento di preghiera intervallato da canti. Quindi, mons. Luigi Cantafora, nostro vescovo, ha parlato ai giovani ponendo l’accento sul fatto che “stiamo vivendo l’Anno della Fede; e la fede –ha aggiunto il presule- è l’unico pane che sazia veramente il nostro cuore”. Mons. Cantafora ha ricordato alcuni testimoni di fede recenti nella nostra città, come i coniugi Badano che il 12 aprile alla Fondazione Terina hanno portato la loro testimonianza sulla figlia, la beata Chiara Luce Badano.

Il vescovo poi si è rivolto ai giovani provenienti da tutta la diocesi lametina, ai quali ha detto “la vostra presenza, la vostra allegria sono la testimonianza che la fede è viva. E anche se la tristezza naviga in tanti giovani e i problemi si sono fatti più duri, bisogna riportare tutto all’essenziale, incentrare tutto su Cristo. La fede fa crescere e permette di affrontare la vita, di superare gli ostacoli. E’Cristo il cammino, la bellezza, la bontà, l’amore. Non abbiate paura di mettere in gioco la vostra vita, di volare alto; occorrono giovani controcorrente. E sappiate che Dio ci ama persino quando siamo malvagi e peccatori. Coraggio, la vita è un grande dono. E auguri a tutti per una vita buona, vera e bella”.

A seguire, c’è stata la lettura dell’Atto di affidamento a Maria; dopodichè con il Vescovo si è partiti tutti in processione -alla quale si è unito anche il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza- verso il Liceo “Campanella” (durante il tragitto sono state lette alcune meditazioni, tratte dal Messaggio di Benedetto XVI per la GMG di Rio) per ascoltare la testimonianza di Amedeo Minghi.

La Gmg si è conclusa con un momento di animazione per tutti i giovani, che hanno organizzato dei giochi a squadre nell’area adiacente l’istituto “Campanella”.