“Solo Cristo Gesù dà un senso alla nostra vita” così mons. Luigi Cantafora ai giovani presenti. Sono stati momenti di preghiera, riflessione, gioia, comunione quelli che hanno caratterizzato l’annuale appuntamento delle giornata diocesana della gioventù che si è svolta sabato 1° giugno a Lamezia Terme. Centinaia i giovani che hanno partecipato al raduno, organizzato dal servizio diocesano di pastorale giovanile, in collaborazione con la fondazione centro culturale Paolo VI , deputata alla promozione culturale ed umana della gioventù.
A supportare il lavoro della pastorale giovanile gruppi e movimenti ecclesiali che, in seno alla suddetta, operano nell’animazione formativa; in questo specifico appuntamento i giovani del Movimento Apostolico e di Gesù Ama hanno animato i vari momenti della giornata seguiti, in serata, dagli scout che, di consolidata esperienza nell’attività ludica, si sono occupati dei giochi. Alle ore 15.00 riuniti attorno al loro vescovo, Mons. Luigi Antonio Cantafora, i giovani si sono ritrovati nella Chiesa del Rosario, in piazza della Repubblica dove, con canti e musiche, hanno dato inizio alla giornata. A coronare questo momento di preghiera, innalzata con il canto, il discorso di mons. Cantafora, pastore premuroso alla guida del suo gregge. Come ogni pastore attento al sommo bene delle sue pecore, il presule ha incoraggiato i giovani a rafforzare la loro fede. “Stiamo vivendo l’Anno della Fede, un anno di particolare grazia in cui siamo chiamati a rinnovare la nostra fede. Essa – ha continuato il Vescovo - è il vero, l’unico talento che sazia la nostra fame di senso e di felicità, unico pane che sazia”. Il presule, rivolgendosi ancora ai giovani, ha soggiunto: “La vostra presenza numerosa, il vostro camminare per le vie della città, la vostra preghiera e la vostra allegria sono prova di una fede viva, di una cHiesa viva, di un Cristo vivo dentro di voi”. E sulla scia del tema proprio della Giornata mondiale della gioventù: “Andate e fate discepole tutte le genti” mons. Cantafora, ha sottolineato l’importanza della missione che “è tipica del cristiano”. “Il cristiano - ha detto il presule – ha tanto da raccontare e testimoniare; il cristiano è chiamato a dire al mondo che la risposta della vita è Cristo , solo Lui sazia ogni sete e gli da’un senso facendoci comprendere come si fa a vivere”. L’atto di affidamento alla Vergine Maria ha contrassegnato il momento successivo quando, a gran voce i giovani hanno invocato la Madre Celeste, chiedendole la sua materna e costante intercessione nel cammino della vita. A seguire una breve processione, arricchita da canti e intervallata dalla lettura del messaggio scritto dal Papa emerito Benedetto XVI per il grande raduno di Rio de Janeiro 2013. Dietro la croce di Cristo Gesù, portata da alcuni giovani, il corteo è giunto all’auditorium del Liceo Tommaso Campanella, dove ad attenderli c’era il noto cantautore Amedeo Minghi che ha offerto un momento canoro di brani ispirati ai testi della Sacra scrittura e della letteratura religiosa. Il cantautore ha poi donato ai presenti una testimonianza personale relativa al risveglio della fede che, in lui, ha trovato compimento nell’incontro con il Beato Giovanni Paolo II. Da quell’incontro è nato nel cantautore un maggiore impegno nel vivere la fede, nel vivere la vita cristiana “spesso sopita” e nel dar compimento, oggi, a “Giganti della fede” uno spettacolo che, come ha affermato il cantautore, “dà a ciascun uomo un messaggio formidabile” perché: “ la testimonianza di vita dei “giganti della fede”, – ha continuato Amedeo Minghi – annoverati nello spettacolo, è dimostrazione che Dio dà a tutti la possibilità di diventare santi”. Soddisfazione ha espresso don Fabio Stanizzo, direttore della pastorale giovanile, che ha parlato di “una bella esperienza fatta di fede e di festa, testimonianza di una Chiesa viva, di una fede viva, segno di grande speranza per la Chiesa intera”.