La sacra rappresentazione della Passione di Gesù, svoltasi il giorno della domenica delle Palme, ha coinvolto la comunità maidese in preparazione alla settimana santa. In uno scenario suggestivo, con figuranti in costume ed un pubblico silenzioso e coinvolto, è stata rivissuta la sofferenza di Cristo, offrendo una meditazione sulla misericordia divina. L’evento è riuscito grazie all’impegno di un gruppo di volontari, seguiti dal loro parroco Don Claudio PiccoloLongo. Con dedizione si sono occupati dell’organizzazione della rappresentazione sacra e hanno scelto di interpretare i vari personaggi del Vangelo, Gesù e Maria, gli Apostoli,
Caifa e i sacerdoti, Pilato e i soldati, le pie donne e la folla dei popolani, insieme per rivivere il dramma svoltosi oltre duemila anni fa e suggerire spunti di riflessione e preghiera in attesa della santa Pasqua.
Nella rappresentazione è stato riproposto l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, accolto con gioia dalla folla festante. Tra le scene iniziali la guarigione del cieco nato e la cacciata dei mercanti dal tempio. Suggestiva la coralità dell’Ultima Cena, toccanti nel Getsemani le invocazioni di Gesù al Padre che hanno rivelato le debolezze del Dio fattosi uomo. L’austerità del tribunale di Caifa e il successivo incontro con Pilato hanno ritratto la scelleratezza umana che ha condotto alla successiva condanna a morte.
Il momento più intenso e commuovente si è vissuto con la flagellazione e la crocifissione. Nel cammino che ha condotto Gesù al calvario, si sono susseguite profonde meditazioni sui peccati umani che hanno reso tanto pesante la croce e così grande la sua sofferenza. L’epilogo della morte e della successiva deposizione del corpo esanime del Cristo, sono stati coronati dal triste pianto di Maria, la madre afflitta che ha stretto tra le braccia l’amato figlio.
Il vescovo Luigi Cantafora, manifestando la sua soddisfazione per il raccoglimento con cui è stata vissuta la rappresentazione sacra, ha concluso la serata con la santa benedizione. La Passione di Cristo, il suo donarsi per la salvezza dell’umanità e il farsi carico dei peccati, sono atti di amore che nutrono la fede e la speranza della comunità cristiana.