Saluto del Vescovo S.E. mons. Cantafora al termine della Via Crucis del 29 marzo 2013 1.Carissimi Fratelli e Sorelle, abbiamo vissuto nella meditazione, nella preghiera e col canto il cammino di Gesù sulla via della Croce. Questa via, che sembrava davvero senza uscita proprio come un vicolo cieco, è una via che invece ha spalancato le porte del cuore di Dio e ci invita a lasciarci “aprire”, “spalancare”. Carissimi, contemplando il Crocifisso «obbediente fino alla morte e alla morte di croce» impariamo il significato del sacrificio. Non una condanna da subire, ma la condizione dell’amore vero, che va fino in fondo.
In tutte le relazioni umane, «L’amore umano autentico è donazione di sé e non può esistere se vuole sottrarsi alla croce» (Benedetto XVI, 6 giugno 2005).
2.L’esperienza della sofferenza è una condizione di tutta l’umanità, segna anche i giovani; quante volte il cammino si fa faticoso e difficile!
Incomprensioni, solitudini, preoccupazione per il futuro, disagi di vario genere. In questo nostro tempo, poi, la vostra vita di giovani è aggravata dalla precarietà del lavoro e dalla crisi economica, ma soprattutto rischia di venir meno la speranza.
3. Il cammino della Via Crucis, che abbiamo spiritualmente ripercorso questa sera, è un invito per tutti noi, a contemplare Cristo crocifisso per avere la forza di andare oltre le difficoltà.
Il Cristo che si consegna è una chiara provocazione per noi adulti. Per aiutare i giovani non bastano parole. Servono aiuti concreti.
Con lo sguardo alla nuda Croce, invito gli adulti a consegnarsi ai giovani, a trasmettere non protezione e paure, ma a impegnarsi per riconoscere le vere urgenze dei nostri giovani.
Allora è tempo di superare i tanti ostacoli, di abbandonare tutte quelle modalità che il tempo ha dimostrato sbagliate e infruttuose; occorre confrontarci e scegliere un cammino nuovo per lo sviluppo della nostra città, secondo una dimensione più umana.
Tutto ciò sarà possibile solo se metteremo insieme i valori della fede e le tante risorse e competenze, anche quelle dei nostri giovani, per affrontare le pesanti sfide che ci stanno davanti.
Come meditavamo nella Via Crucis: «Non c’è causa più giusta che la crescita spirituale e lavorativa delle nuove generazioni».
4. E a voi cari giovani, lasciate che Cristo vi incontri. Non abbiate paura del suo amore! Solo Cristo è la forza che può cambiare la nostra vita.
Come ci incoraggiava Papa Francesco: «Non lasciatevi rubare la speranza». Il futuro è di Dio e voi siete di Dio.
Coraggio, non abbiate paura! Se ne va un mondo vecchio e uno nuovo si apre davanti a noi. A voi giovani il coraggio di crearlo e plasmarlo alla luce del Vangelo.
La Chiesa di Lamezia Terme è pronta ad aprirvi le porte, ad ascoltare le vostre idee, a richiamare le competenze che possano dare le ali ai vostri sogni.
Anche per tutti noi è il tempo di ritrovare la forza e la volontà di camminare insieme, Vescovo e popolo, come dice Papa Francesco.