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Cultura e Società

Il Privilegio di essere donna? O parità di Genere?

Paolo Emanuele · 12 anni fa

Quali privilegi ? Le quote Rosa ? Secondo una lettura del Ministero per le Pari Opportunità ci si trova di fronte ancora una volta ad un elenco di soggetti deboli , tra cui le donne. Si legge nei vari siti come ancora si devono proporre leggi e norme mirate al fine di far conciliare ..”tempi di vita e di lavoro, sviluppare qualitativamente e quantitativamente l'occupazione femminile..” e promuovere iniziative “…contro ogni forma di discriminazione e violenza tutti i soggetti considerati deboli e svantaggiati: donne, bambini, disabili e stranieri.”

Non ci si rende conto che siamo nel terzo millennio ed ancora le persone, donne incluse, devono recuperare autonomia e spazio: prioritariamente? Ciò che serve è reddito e lavoro e non posizioni di prestigio. Nella gestione della cosa pubblica, c’è poco da servirsi delle quote.

Infatti, molto spesso chi parla di quote poi, di fatto, ti impedisce di accedere a qualunque cosa, istruzione, sanità, lavoro, creando categorie “ svantaggiate”.

Bisogna che si creino prima, a monte, le condizioni affinché tutte le categorie “svantaggiate”, e non necessariamente per questioni di genere, possano trovare la naturale collocazione sociale. Perché non parlare anche della conquista del giorno di paternità obbligatorio. Il riconoscimento di alcuni diritti alle donne ha apportato giusti cambiamenti sociali anche nei diritti degli uomini, che devono essere rispettati nell’evoluzione della parità di genere. Nessuno deve rimanere da solo nella politica dell’evoluzione sociale. Solo la visione universale della persona porterà ad un vero e proprio riconoscimento della parità di genere.

Le quote rosa sono state create per consentire una piena partecipazione delle donne alla vita economica e politica, ma oggi ciò non dovrebbe esistere più. Sarebbe meglio parlare di quote di genere? La terminologia nata per definire la soglia minima di presenze femminili in ruoli di vertici è ormai obsoleta e da confinare poiché sono numeri che per giunta devono rientrare in un minimo, del tutto sgradevole. E’l’ennesima forma di discriminazione nei confronti del gentil sesso? Il 10 luglio 1995 Papa Giovanni Paolo II inviò una lettera destinata «ad ogni donna» in cui chiedeva perdono per le ingiustizie compiute verso le donne nel nome di Cristo, la violazione dei diritti femminili e per la denigrazione storica delle donne. E se il 23 novembre 2012 è stata varata la legge n.215, volta a promuovere la parità effettiva di donne e uomini, nell’accesso alle cariche elettive e ai pubblici uffici delle autonomie territoriali, diritto confermato dalla sentenza del Tar del Lazio del 21 gennaio 2013 ci pare giusto ricordare la Giornata mondiale della donna con alcuni meritati consigli alle donne : prendetevi i vostri rischi, e accettate le sfide - siate decise, chiedete risultati - siate fiduciose in voi stesse e dimostrate la vostra versatilità.