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Il Vangelo della domenica

Un Cammino Luminoso

Armido Cario · 12 anni fa

Seconda Domenica di Quaresima Anche questa Domenica la Parola che la Chiesa ci regala nel Vangelo è una Parola densa e meravigliosa. Se nella Domenica precedente ci siamo soffermati maggiormente sul senso del gusto, rileggendo la Quaresima a partire dalla prima tentazione del Signore, questa Domenica ci spostiamo su un secondo senso: la Vista. Il racconto della Trasfigurazione suscita in noi il desiderio di vedere, contemplare anche noi, insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, la Trasfigurazione del Signore.

C’è una luce che si rivela nella carne del Signore Gesù Cristo sulla Montagna, una luce la cui scaturigine è certamente divina ma è attraverso la debolezza della nostra carne che essa traspare. Questa luce appartiene al Verbo Incarnato, all’Umanità del Redentore! A Gesù in quanto vero uomo.

Nell’uomo c’è una luce, una luce invisibile agli occhi, ma nella quale è il vero senso dell’umanità. Gli antichi testi ebraici dice che Dio, dopo che Adamo ebbe peccato, cucì per lui delle tuniche di luce. Queste tuniche di luce rappresenta il cammino inverso a quello del peccato. Il peccato ci conduce dalla luce alla tenebra, la grazia invece dall’oscurità alla luce. Questo simbolismo della luce è così forte nella fede della Chiesa che fin da quando la comunità cristiana ha avuto la possibilità di costruire i propri edifici di culto li costruiva sempre con le porte ad occidente, il luogo dell’oscurità, il luogo dove il sole tramonta e inizia la notte, ma con l’Altare ad Oriente, il luogo della Luce, il luogo dove la notte finisce e inizia il giorno, sorge il sole. Così che anche fisicamente, l’assemblea liturgica nel momento culminante della Preghiera Eucaristica apparisse quale un popolo in cammino dalla notte al giorno, dal peccato alla grazia, dall’oscurità alla luce. Un antico inno canta:

O Notte, o Tenebre, o Nubi,

O Confusione caotica del mondo,

Entra la luce, l’orizzonte albeggia,

Arriva Cristo, sparite!

Gesù si manifesta ai tre apostoli accompagnato da Mosè ed Elia, e parlano dell’Esodo. Questa parola rappresenta meglio di altre il senso profondo del tempo quaresimale. Durante questo tempo la Chiesa, Nuovo Israele, fa esodo guidata dal Signore, nuovo Mose, per entrare nella terra Promessa, attraversando le acque battesimali. Qui è evidente la natura profondamente battesimale del combattimento quaresimale.

è quindi evidente che c’è un viaggio da fare, un viaggio che la Chiesa compie come comunità, ma che anche tu devi iniziare, un viaggio verso la luce, non una luce qualsiasi, ma una luce autentica, una luce che illumina la vita, una luce nella quale non v’è più nessuna ombra, il mezzo di trasporto di questo viaggio è la penitenza quaresimale, che ha lo scopo di svegliarci e di partecipare alla visione della fede (gli apostoli si addormentano); finchè dura questo viaggio, una nube ci circonda, ma in essa risuona una voce, una voce amica, una voce alleata, la voce del Padre che ci indica suo Figlio come Via da seguire.

Terminiamo ricordando una bellissima immagine utilizzata da Papa Benedetto nel suo libro “Introduzione al Cristianesimo” nel quale meditando il mistero della Risurrezione del Signore (che è la mèta della Quaresima) la immagina come un bambino, che in una stanza buia, cerca ansioso la mano paterna, e una voce rompe l’oscurità e il Padre con la sua dolcezza e la sua forza afferra la mano del bambino e lo conduce alla luce. Lasciati prendere per mano da Dio e incamminati anche tu con lui verso la Luce!