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Cultura e Società

Crisi, significati, riferimenti. La necessità di un pensiero diverso

Paolo Emanuele · 12 anni fa

E’stata presentata a Marcellinara, alla presenza del Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora, la Scuola di Dottrina sociale della Chiesa, che si svolge anche quest’anno nelle quattro sedi decentrate (Acconia, Marcellinara, Nocera, Decollatura) con un programma di eventi ricco di contenuti nuovi ed esperti provenienti da diverse realtà ecclesiali a livello nazionale. Il primo relatore nella serata di apertura della scuola è stato Don Davide Vincenti, direttore del Centro Diocesano di Cultura “Fondazione G. Toniolo”, che ha tracciato un’analisi lucida e riflessiva sullo “stato di salute” della vita cristiana in Italia.

L’attuale panorama economico italiano e mondiale segnato seriamente dagli effetti di una crisi incalzante e severa, spinge e interroga - oggi più che mai - ogni cittadino e soprattutto i cristiani, su contenuti e verità di alcuni concetti chiave, che fanno da titolo all’incontro e che rendono l’uomo capace di creare e promuovere un pensiero diverso. Si tratta di “significati” e “riferimenti”, che a differenza della “crisi” non sono nuovi, ma che necessitano di un terreno sociale maturo e forte nella fede. Se infatti il cristiano oggi rappresenta un terzo della popolazione italiana, e un 13,5% di questo terzo è impegnato in movimenti, associazioni e gruppi ecclesiali, percentuale non trascurabile, come mai il 15% di questa piccola fetta non si candiderebbe mai in politica? E’quello che è emerso da un recente sondaggio condotto dall’Ipsos, riportato da Don Davide, che fa pensare a come il disimpegno sociale forse stia attraversando anche il popolo cristiano. In altre parole, sembra contraddittorio che proprio quei cristiani più impegnati socialmente siano poi disinteressati alla politica o non abbiano proprio intenzione di andare alle urne. La chiave di svolta sta in effetti in come si interpretano questi dati. Se da una parte è vero che la teoria del pensiero economico di Friedman ha preso il sopravvento su ogni aspetto della vita, dove ogni cosa ha senso soltanto se legata al principio dell’utile, dall’altra, oggi è altrettanto valido e urgente il pensiero di chi crede anche a ciò che nessuno vede, l’esempio di tutti coloro che si impegnano in qualsiasi ambito, facendo bene il proprio dovere nel quotidiano, senza plausi e sostegno, abbattendo le barriere dei giudizi equivoci (“chi te lo fa fare”, “tanto è sempre tutto uguale”, “ha sicuramente un interesse a fare politica”…). Il rischio che bisogna affrontare oggi come cristiani è quello di prendere posizione, di essere creativi, figli del Creatore, che sanno dare un valore aggiunto alla vita anche in tempi difficili e non si lasciano dominare dal principio dell’utile, ma attendono la ricompensa di Dio, che quando si manifesterà svelerà le intenzioni del cuore.