Con il Motu Propriu “Antiquum ministerium”
“La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti provvederà entro breve tempo a pubblicare il Rito di Istituzione del ministero laicale di catechista”. Ad annunciarlo è Papa Francesco, che nella lettera apostolica in forma di Motu Proprio “Antiquum ministerium”, con la quale istituisce il ministero di catechista, invita le Conferenze episcopali a “rendere fattivo il ministero di catechista, stabilendo l'iter formativo necessario e i criteri normativi per potervi accedere, trovando le forme più coerenti per il servizio che costoro saranno chiamati a svolgere conformemente a quanto espresso da questa Lettera apostolica”. “I Sinodi delle Chiese Orientali o le Assemblee dei Gerarchi potranno recepire quanto qui stabilito per le rispettive Chiese sui juris, in base al proprio diritto particolare”, precisa Francesco, che nella parte finale del Motu Proprio cita ancora una volta la Lumen Gentium, e in particolare l'esortazione rivolta ai pastori: “Sanno di non essere stati istituiti da Cristo per assumersi da soli tutto il peso della missione salvifica della Chiesa verso il mondo, ma che il loro eccelso ufficio consiste nel comprendere la loro missione di pastori nei confronti dei fedeli e nel riconoscere i ministeri e i carismi propri a questi, in maniera tale che tutti concordemente cooperino, nella loro misura, al bene comune”.
“Il ministero di catechista nella Chiesa è molto antico - prosegue la lettera apostolica - come attestano le lettere di San Paolo e l'inizio del Vangelo di Luca – e il fatto che “fin dai suoi inizi la comunità cristiana ha sperimentato una diffusa forma di ministerialità che si è resa concreta nel servizio di uomini e donne i quali, obbedienti all'azione dello Spirito Santo, hanno dedicato la loro vita per l'edificazione della Chiesa”. “I carismi che lo Spirito non ha mai cessato di effondere sui battezzati, trovarono in alcuni momenti una forma visibile e tangibile di servizio diretto alla comunità cristiana nelle sue molteplici espressioni, tanto da essere riconosciuto come una diaconia indispensabile per la comunità”, scrive il Papa, secondo il quale “all'interno della grande tradizione carismatica del Nuovo Testamento è possibile riconoscere la fattiva presenza di battezzati che hanno esercitato il ministero di trasmettere in forma più organica, permanente e legato alle diverse circostanze della vita, l'insegnamento degli apostoli e degli evangelisti”. La Chiesa, e in particolare il Concilio Vaticano II, “ha voluto riconoscere questo servizio come espressione concreta del carisma personale che ha favorito non poco l'esercizio della sua missione evangelizzatrice”, ricorda Francesco: “Lo sguardo alla vita delle prime comunità cristiane che si sono impegnate nella diffusione e sviluppo del Vangelo, sollecita anche oggi la Chiesa a comprendere quali possano essere le nuove espressioni con cui continuare a rimanere fedeli alla Parola del Signore per far giungere il suo Vangelo a ogni creatura”.
"Una volta istituito da parte del Papa il ministero laicale - ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione monsignor Rino Fisichella - spetta ora alle Conferenze Episcopali fare propria questa indicazione trovando le forme più coerenti perché si possa espletare. A seconda delle proprie tradizioni locali, pertanto, le Conferenze episcopali dovranno individuare i requisiti quali l'età e gli studi necessari, le condizioni e le modalità di attuazione per poter accedere al ministero; mentre alla Congregazione per il Culto Divino è demandato il compito di pubblicare in breve tempo il Rito liturgico per l'istituzione del ministero ad opera del Vescovo. Come si può notare è un invito che viene rivolto alle Chiese locali perché possano valorizzare al massimo l'apporto di uomini e donne che intendono dedicare la loro vita alla catechesi come forma privilegiata di evangelizzazione. A nome del Papa, il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione presterà tutto il suo supporto perché il nuovo ministero possa espandersi nella Chiesa, e trovare anche le forme di sostegno per la formazione dei catechisti. Ci auguriamo che in questo modo il processo dell'evangelizzazione continui il suo fecondo percorso di inculturazione nelle varie realtà locali, e i milioni di catechiste e catechisti che ogni giorno dedicano la loro vita a questo ministero così antico e sempre nuovo, possano riscoprire la loro vocazione per un coinvolgente rinnovamento del processo catechistico a favore della Chiesa e delle nuove generazioni."
Qui il testo del Motu Proprio
https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2021/5/11/motuproprio-antiquum-ministerium.html