Della comunità parrocchiale "Natività della Beata Vergine Maria" di Bella
“Stare davanti a te e a te servire”. Questo il passo del libro del Deuteronomio scelto da Francesco Benvenuto per la sua ordinazione diaconale, per l'imposizione delle mani del vescovo Giuseppe Schillaci, che avrà questa sera in Cattedrale nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo.
Nato a Soveria Mannelli il 19 aprile 1995, Francesco Benvenuto è entrato nel seminario minore di Catanzaro all'età di 13 anni, intraprendendo gli studi teologici presso il pontificio seminario regionale “S. Pio X”. Per volere di monsignor Luigi Cantafora, vescovo emerito della diocesi lametina, ha completato e perfezionato gli studi a Napoli presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, come alunno del Seminario Arcivescovile di Napoli “Cardinale Alessio Ascalesi”. Fa parte della comunità parrocchiale “Natività della Beata Vergine Maria” di Bella.
“Se penso al dono della vocazione – scrive Francesco Benvenuto - non posso fare a meno di andare con la mente al tempo della mia infanzia, poiché già in tenera età il mio cuore è stato toccato dalla Parola del Signore, che invita a fare della propria esistenza un dono d'amore. Ho avuto la grazia di trovare sul mio cammino persone, quali i miei genitori e il mio parroco don Aldo Figliuzzi, che, con l'esempio della loro vita ricca di fede e carità, mi hanno aiutato ad alimentare quell'amore per il Signore, che anzi è diventato più forte, maturo e consapevole, soprattutto, nel tempo di grazia vissuto nel Seminario Minore. Qui ho trovato il luogo più idoneo alla mia crescita umana e spirituale nonché un tempo di discernimento vocazionale operato in un contatto continuo e sereno con i miei educatori che così mi hanno accompagnato nella vita di grazia e di formazione alla scuola della Parola di Dio. A Napoli sto facendo una bellissima esperienza sia in campo accademico ma soprattutto in campo spirituale e umano. Ho avuto modo di conoscere tante nuove realtà e soprattutto di fare diverse esperienze caritatevoli, dal servizio in carcere, alle visite serali ai senza fissa dimora”