Il comunicato finale del Consiglio permanente della Cei nel corso del quale e' stato deciso il rinvio a data da destinarsi dell'Assemblea generale. Ad apertura lavori, espressa vicinanza al cardinale Bassetti, ammalato di Covid e ricoverato
Un clima di fraterna condivisione ha caratterizzato la sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente, svoltasi in videoconferenza il 3 novembre 2020, sotto la guida di monsignor Mario Meini, vescovo di Fiesole e vice Presidente della Conferenza episcopale italiana. In apertura dei lavori un aggiornamento sullo stato di salute del Cardinale presidente Gualtiero Bassetti, ammalato di Covid 19 e ricoverato dallo scorso 31 ottobre presso l'Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia. A lui la vicinanza, l'affetto e la preghiera dei Vescovi, insieme alla gratitudine per i medici, gli operatori sanitari e quanti si prendono cura dei sofferenti. Un pensiero anche per monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, membro del Consiglio episcopale permanente, anch'egli ammalato, asintomatico, che ha preso parte alla riunione.
Principale obiettivo dell'incontro è stato un confronto sull'assemblea generale, in programma a Roma dal 16 al 19 novembre 2020, un momento importante per la vita della Chiesa in Italia, già rimandato nello scorso maggio e teso ad avviare un processo di essenzializzazione: partendo dall'ascolto di questo tempo segnato dalla prova, riscoprire il primato dell'evangelizzazione e le forme della testimonianza cristiana. Il Consiglio permanente ha deciso di rinviarla a data da destinarsi, promuovendo altre forme di consultazione e di collegialità da vivere con le Conferenze episcopali regionali e il Consiglio episcopale permanente.
Infine è stata approvata una comunicazione in materia giuridico-amministrativa.
La delicata situazione sanitaria del Paese, le tante domande che molti uomini e molte donne si stanno ponendo, gli effetti economici e sociali dell'attuale crisi sanitaria, la nascita di nuove forme di povertà, ma anche la vicinanza ai sofferenti, ai medici e agli operatori sanitari, la prossimità delle diocesi alle varie difficoltà, un'interpretazione evangelica di questo periodo, un'attenzione alla famiglia riscoperta nella sua dimensione di Chiesa domestica: questi alcuni dei temi affrontati dai Vescovi.
Muovendo da un'analisi attenta dell'incidenza pandemica nei vari territori, i membri del Consiglio permanente hanno cercato di leggere questo tempo inedito con un approccio teologico e pastorale. È emersa la necessità di avviare una riflessione ampia su quanto e come l'emergenza da Covid-19 inciderà sul Paese e sulla Chiesa. Con convinzione, è stato evidenziato “il valore testimoniale” dei gesti con cui le diocesi si stanno facendo vicine ai bisogni materiali e spirituali della gente. In modo particolare delle famiglie, spesso costrette a rimanere separate a causa dei provvedimenti che i diversi Paesi stanno mettendo in atto per contenere il virus. Quello che si sta delineando è dunque il volto bello e creativo di una comunità ecclesiale che nella pandemia è riferimento per molti.
In questo senso, con responsabilità e attenzione al bene comune, il Consiglio permanente ha deciso di rinviare a data da destinarsi la celebrazione della 74/ma assemblea generale della Cei, inizialmente prevista a Roma dal 16 al 19 novembre. Si tratta – hanno sottolineato i Vescovi – di una scelta tanto necessaria, anche per via delle norme governative che limitano i movimenti tra regioni e che vietano gli assembramenti, quanto delicata per la vita della Conferenza episcopale e della Chiesa che è in Italia. Durante l'Assemblea, infatti, si sarebbe dovuto provvedere all'elezione di due vice-presidenti (per il Nord e per il Centro), nonché dei presidenti delle Commissioni episcopali. Data la situazione del tutto particolare, il Consiglio permanente ha stabilito che i due vice-presidenti e i presidenti di Commissione restino in carica sinché non sarà possibile svolgere le elezioni secondo quanto previsto dallo Statuto della Cei. Per favorire comunque il dialogo e la sinodalità, saranno proposte altre forme di consultazione e di collegialità da vivere con le Conferenze episcopali regionali e il Consiglio episcopale permanente.
In un'ottica di fede, hanno concordato i Vescovi, quanto viene sperimentato quotidianamente non può non stimolare a trovare “soluzioni nuove”, secondo quella “creatività dell'amore” di cui ha parlato spesso Papa Francesco. È tempo di vivere con concretezza la fede in Dio e l'amore verso il prossimo, promuovendo modalità di condivisione e di cura pastorale, che pongano al centro le persone con i loro bisogni. L'annuncio forte e credibile della “buona notizia” del Cristo Risorto è più che mai urgente e necessario. L'invito è a intensificare l'intimità con il Signore nelle forme che la vita consente e suggerisce: nella meditazione della Parola di Dio, nella preghiera personale e in famiglia, nell'offerta del proprio lavoro essenziale per il mantenimento dell'intera società, nella disponibilità ai servizi di volontariato per alleviare i pesi soprattutto dei più deboli.
La comunione spirituale che unisce i credenti in Cristo – è l'auspicio dei Vescovi – sia il viatico per affrontare insieme le sfide di questa stagione dell'umanità.