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Cultura e Società

La città di Lamezia Terme ha davvero bisogno di "tanti" auguri

redazione · 12 anni fa

Si è ormai arrivati a Natale e alla fine dell’anno 2012. Ci siamo ricordati tutto? I regali ad amici e parenti sono stati fatti, l’albero di Natale e il presepe sono in bella mostra e pronti ad essere accesi per la sera della vigilia, gli auguri di Buone Feste e felice anno nuovo distribuiti un po’ovunque e a chiunque, che siano persone vicine o gente vista per la prima volta. Ma non è che ci siamo dimenticati di qualcuno?

Eh sì, forse abbiamo fatto gli auguri proprio a tutti meno che alla nostra città, Lamezia Terme, anch'essa, come tutti noi, ansiosa di mettersi alle spalle questo difficile 2012 e sperare in un nuovo anno che regali qualche motivo in più per sorridere. Sì, perché non si può certo dire che gli ultimi dodici mesi siano stati memorabili, per l’Europa prima di tutto, stroncata come difficilmente ci si ricordi da una crisi economica che ha messo a nudo e fatto uscire allo scoperto tutta la disperazione, lo sconforto, il disincanto che accompagnano le vite di persone oramai disancorate da un qualsiasi tipo di fede che dia loro la forza di andare avanti sempre e comunque in nome di un fine ultimo superiore. E così dopo l’Europa, l’Italia, e poi il Sud per poi finire, come in una serie di cerchi concentrici, con Lamezia Terme, che in quanto città di provincia, per quanto estesa possa essere, ha subìto in scala, come altri comuni analoghi, proporzionalmente di più un contesto socio-economico grave e preoccupante nella sua globalità. Per questo motivo oggi, a pochi giorni dalla fine dell’anno, ci si domanda con urgenza con quali prospettive la nostra città si affaccia al nuovo anno, sia da un punto di vista economico che politico-amministrativo. Insomma, quale 2013 devono aspettarsi i lametini, se possono in qualche modo sentirsi autorizzati a bruciare in un ideale falò di fine anno tutte le difficoltà e le vicissitudini del passato per poter voltare pagina verso prospettive più ottimistiche. In realtà, al di là di considerazioni ostinatamente confortanti e tipiche dell’atmosfera festiva, la sensazione è che le problematiche, alcune recenti, per non dire di attualità, altre ataviche nel nostro territorio, rappresenteranno il primo bagaglio, quello più scomodo, che ci porteremo anche nel 2013; perché il quadro generale è drammatico e avvilente. Se si passeggia per le strade si assiste sgomenti ad un numero incredibile di negozi e attività che chiudono uno dopo l’altro: l’ultima è notizia di stretta attualità, la crisi che ha colpito l’agenzia di viaggi Foderaro, con decine di dipendenti a rischio licenziamento, e che ha addirittura del clamoroso visto e considerato che si sta parlando di una delle agenzie più antiche, e di tradizione, di tutta la Calabria. Più volte in questa sede si è poi discusso della paventata delegittimazione di alcuni dei pilastri portanti di un qualsivoglia comune che voglia essere considerato tale: prima si è rischiato di perdere il Tribunale, poi le voci sulla Casa Circondariale, sull’Ospedale, addirittura di un possibile declassamento della stazione ferroviaria, che è ancora un’ipotesi, anche se già si sta facendo i conti con una riduzione sostanziale del traffico ferroviario tra Lamezia e Catanzaro, con incredibili disagi provocati per chi deve viaggiare. Tutti problemi difficilmente risolvibili, che avrebbero bisogno di interventi decisi e organici da parte di una classe politica coesa e unita da una linea guida comune finalizzata all’interesse della collettività. Al momento invece il quadro politico-amministrativo è alquanto contorto e vessato da dissidi interni dettati, tra le altre cose, da una almeno apparente scollatura tra il sindaco e il suo partito, che già persiste da qualche tempo e che recentemente si è concretizzata nel mancato appoggio per lo sviluppo del Piano Strutturale Comunale. Una situazione di stasi che va traslata naturalmente anche a livello della nostra rappresentanza politica regionale, dal momento che nelle sedi opportune non soltanto non sono state portate avanti azioni propositive per migliorare la nostra città, ma si è addirittura riusciti, per omissione o per incuranza, a far regredire Lamezia Terme da tutti i punti di vista. Va detto che di iniziative importanti nell’ultimo anno in favore della cittadinanza ne sono state fatte, a testimonianza che ci sono ancora poche, ma buone, persone che hanno a cuore la sorte di una città che non ha mai potuto veder compiuto quel disegno ambizioso e straordinario che aveva in mente il suo fondatore, Arturo Perugini, nel lontano 1963. Ma evidentemente le poche, e isolate, iniziative non bastano a convincere i lametini che stiamo perdendo tutte le battaglie ma che non è ancora finita la guerra. L’apatia, la rassegnazione, la svogliatezza, hanno preso il sopravvento e chissà se in futuro non ci sarà qualcuno, o qualcosa, che potrà invertire il trend nel medio-lungo termine. C’è da augurarselo, e non potrebbe esserci momento migliore dal momento che siamo a Natale, il periodo in cui diamo agli auguri, ai buoni propositi, alle preghiere e alle speranze un valore ancora più alto che in altre circostanze. L’importante è non dimenticarsi di nessuno, soprattutto di chi soffre. E quindi è proprio il caso di ricordarci tutti, nessuno escluso, della nostra città: Tanti Auguri Lamezia Terme.