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Liturgia

Rialzati… per te Dio si è fatto uomo

Giovanni Maria Cataldi · 12 anni fa

Si è svolta 21-12-2012 la liturgia penitenziale per i giovani della nostra diocesi, organizzata dal servizio diocesano per la pastorale giovanile. Nell'introduzione della Liturgia penitenziale dell’Avvento 2012 il nostro Vescovo Mons. Luigi Antonio Cantafora, ha sottolineato che non c’è fede senza conversione; si deve cambiare rotta, perché alcune volte siamo senza sapore, lievito senza senso, perché l’accostamento alla confessione non è come immergersi in una vasca da bagno, ma è lasciarsi avvolgere dall'Amore di Cristo e quindi bisogna capire che si è lontani dal Signore e per mezzo della confessione e conversione possiamo avvicinarci a Lui, perché il cristiano aspetta il compimento, il fine della vita. Assume il lievito nuovo, sente il desiderio di cambiare vita e guardando nello specchio del Cristo crocifisso di essere anche lui vittorioso per raggiungere la vita eterna,.

Anche nell’omelia sul Vangelo di Luca della Terza Domenica di Avvento “ una voce grida nel deserto”… . il Vescovo ha detto che l’uomo vuole essere sempre protagonista della vita. Il Signore invece fa la storia secondo un suo disegno e fa cadere la sua Voce su un uomo che non conta nulla ( non è nei posti di quelli che pensano di avere in mano il destino dei popoli). Anche Adamo ed Eva pensavano di essere detentori della vita del mondo e il divisore li ha messi nel dubbio facendogli credere che Dio non è Amore e che non voleva la loro felicità.

Dio va in cerca di uomini marginali; chiunque vuole conoscere la tenerezza del suo Amore deve avere lo sguardo rivolto al Bambino, l’Emanuel – Dio con noi. Nostro Signore ha preso la nostra carne e ci ha riscattati alla morte e il nostro deserto diventa un campo fiorito dal quale rinasce la vita. San Paolo ci dice che chi può separarci da questo corpo, che dice… ma non vuole, è solo Gesù Cristo. Troviamo il dono della riconciliazione accostandoci a Lui.

Confessarsi significa avere la certezza che Dio viene con il suo Amore manifestato in Cristo morto e risorto e a sconvolgere i criteri della nostra vita, e ci mette nella possibilità di confidarci e affidarci al Signore. Un Amico fidato, un Amico che ti fa poggiare sulla solidità della roccia: “la Pietra Angolare” che è Cristo il quale mantiene tutto l’edificio della nostra vita e della nostra casa.

Ha concluso dicendo che S. Paolo afferma che dobbiamo avere gli stressi sentimenti di Cristo Gesù ed è nella penitenza che noi facciamo veramente l’incontro con Cristo che ci conserva per la vita eterna.

Dopo un breve silenzio il Vescovo con dei Sacerdoti hanno confessato ragazzi e giovani e dopo la riconciliazione con il Signore hanno depositato un po’di paglia nella “mangiatoia” come segno di accoglienza dentro il cuore del Signore che nasce. La Riconciliazione non solo come opportunità in vista del perdono dei peccati, ma anche come occasione per un accompagnamento personale che giunga all’assunzione di impegni concreti che migliorino la propria amicizia con il Signore Gesù.