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La parola del Vescovo

"Dio sia veramente luce, gioia, dono per tutti, nessuno escluso"

Saveria Maria Gigliotti · 5 anni fa

Il vescovo, Giuseppe Schillaci, ha concelebrato in Cattedrale la Messa di mezzanotte

“Dio sia veramente luce, gioia, dono per tutti, nessuno escluso. Questo e’ l’augurio che faccio questa sera”. Con queste parole, il vescovo, Giuseppe Schillaci, ha concluso la concelebrazione eucaristica di mezzanotte in cattedrale evidenziando che “questa grazia che e’ in un bambino ci insegna a rinnegare le empieta’, i desideri mondani, e ci invita a vivere con sobrieta’. Questa grazia – da detto ancora Schillaci durante l’omelia – ci insegni a sperare ed a rinnegare tutto cio’ che e’ il male e tutto cio’ che e’ dannoso perche’ tutti insieme, accogliendo il Bambino, possiamo costruire la civilita’ dell’uomo di cui si sente tanto bisogno”.
“Questa notte – ha aggiunto – siamo chiamati a contemplare questa luce che inonda noi di gioia. Questa luce che non abbaglia, non acceca, ma che ci permette di vedere e di camminare. Si presenta come dono, come gioia. Questa luce che inonda la nostra esistenza, dilata il nostro cuore. Noi – ha proseguito – di questo dono vogliamo vivere e questo dono non e’ un’astrazione, un mito ma e’ l’avvenimento della nostra vita. Questo dono non sempre viene accolto: per loro, infatti, non c’era posto. Questa famiglia non trovava posto, ma il Bambino ha trovato posto nella vita di Giuseppe e di Maria ed anche di alcuni pastori che sono persone considerate impure perche’ stanno con gli animali”. Ecco: “La buona notizia viene annunciata ai poveri”.
Quindi, l’invito ad essere “pronti ad accogliere, ad aprirci, perche’ il Signore possa trovare posto nella nostra vita. Accogliamo questo grande dono – ha affermato - che e’ una grande luce e di questa grande luce, che e’ pura grazia, dobbiamo vivere. Accogliamo questa grazia e questo dono che porta salvezza a tutti gli uomini. Camminiamo insieme – ha concluso Schillaci - ; camminiamo nella gioia, lasciandoci istruire da questo mirabile esempio di Dio che si fa prendere tra le braccia: un Dio che vuole prendere posto nella nostra vita”.