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La parola del Vescovo

Il Vescovo scrive agli studenti: Dio non sta in un'altra dimensione, è con noi!

redazione · 12 anni fa

«Il mio pensiero è particolarmente rivolto a tutte le famiglie che stanno vivendo forti difficoltà, per vari motivi. Davanti a un futuro sempre più incerto, il Dio Bambino del Natale viene per dirci che non siamo soli, che Dio è con noi!» Sono queste alcune delle parole che il Vescovo Monsignor Luigi Cantafora, ha indirizzato agli studenti e alle loro famiglie in occasione del tradizionale messaggio di Natale. Il discorso, da oggi diffuso in tutte le scuole della Diocesi, riflette sulla fedeltà del Signore che compie la sua promessa di bene.

In un tempo di crisi, «il Natale di Gesù, invece non è disperazione ma speranza, ci ricorda che la nostra vita ha un senso, ha un centro e una direzione verso la pienezza e la gioia, perché Dio è luce e verità, amore e libertà dei nostri giorni». Un pensiero particolare è rivolto agli insegnanti e alla loro difficile ma vitale missione educativa. Ai ragazzi e ai giovani il Vescovo ricorda la bellezza del cristianesimo, «Dio, facendosi carne, spiega e condivide la vita umana, di ogni uomo, entra nella storia per farne parte a pieno titolo».

«Da duemila anni – scrive mons. Cantafora - il Natale ci dice che Dio è dalla nostra parte, che ci viene incontro incessantemente nonostante le nostre distrazioni, le nostre infedeltà, dubbi e rallentamenti. Egli è attento a compiere la sua promessa di bene e di pace, che supera ogni aspettativa, desiderio o tentativo umano.»

«Talvolta – prosegue il Vescovo - ci può capitare di pensare che Dio sia distaccato, che se ne stia per conto suo, rinchiuso nel suo cielo, in un’altra dimensione, intento a scrutare dal di fuori l’agire degli uomini e delle donne, le sorti dei vari popoli della terra. Ma non è questa la nostra fede! Dio non si fa trovare nel vago spiritualismo, Egli si è fatto dapprima bambino e poi uomo adulto vero, si è fatto carne ed è entrato nella storia dell’umanità. Ancora oggi, Dio si fa piccolo per accogliere la nostra piccolezza. Dio si fa fragile per prendere su di sé le fragilità di ognuno di noi. Dio si fa debole per comprendere e perdonare le debolezze di ciascuna persona. Dio entra nel tempo per aprirci la possibilità di abitare l’eternità insieme a Lui. »

«Nelle letture del tempo di Natale – continua mons. Cantafora - noi ascolteremo un grande richiamo alla luce. Questo è il cuore dell’annuncio natalizio: dove trovare luce e vita in un mondo che sembra immerso nel buio? La risposta è offerta in un bambino «pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14) che chiede di essere accolto e amato da ciascuno di noi, da un mondo più umano, più in pace, più giusto. Cristo è la luce vera che illumina ogni uomo, è Lui la luce della vita! Però: quanta oscurità e confusione percepiamo dentro di noi e attorno a noi. è facile lasciarsi abbagliare da luci effimere. La luce del bambino Gesù invece ha la potenza di cambiare il cuore, di renderlo puro e trasparente, libero e disponibile.»