“Lamezia città sofferente, S. Antonio ci conduca all’unità”
Sorelle e fratelli carissimi,
il nostro Santo ha appena attraversato le nostre strade. La sua immagine così venerata ha incrociato i nostri sguardi e i crocicchi delle nostre strade. Possiamo dire che Sant’Antonio arriva qui nel suo santuario con il carico delle nostre speranze ma anche dei nostri pesi, delle nostre fatiche, delle nostre delusioni.
Sant’Antonio sappiamo che porta tutto questo al Signore, ma allo stesso tempo riconsegna anche a noi, in particolare a quanti hanno compiti di responsabilità e di servizio alla comunità, le attese di una comunità intera.
L’ora presente chiama a raccolta tutte le forze di buona volontà per una grande sinergia. Lamezia è una città sofferente! Lamezia è una città che vive una lunga ora d’attesa! L’attesa di una rinascita e di un risveglio!
Cosa ci unisce stasera? Qual è il vincolo che ci lega? Ecco, fratelli e sorelle carissimi, rinnovare il legame di una comune appartenenza, è il primo frutto buono di questa nostra processione.
Dobbiamo sentirci legati innanzitutto da un’unica fede per vincere ogni divisione, litigiosità e discordia e orientarci tutti al bene.
La storia ci mostra come la devozione a Sant’Antonio sia un rifugio per ogni momento difficile della nostra città. Terremoto, povertà, guerra, ingiustizia; ogni avversità, nella storia, ha interpellato il nostro Santo.
E sembra che le difficoltà abbiano scavato un solco di confidenza e di preghiera rivolta a Sant’Antonio.
E nella preghiera al Santo di Padova, la gente si è scoperta un popolo.
Ora Sant’Antonio ci conduca all’unità. Torni ad indicarci il nostro suolo, la nostra terra, quella che Dio ci ha donato e ci insegni a combattere le comuni sfide, impegnandosi fianco a fianco e non l’uno contro l’altro.
Per questo al Santo chiedo di benedirci con il dono della fiducia!
Chiedo al Santo di benedirci con il dono della giustizia.
Chiedo al Santo di benedirci con il dono dell’unità.
Chiedo al Santo di benedirci con il dono della pace.
Chiedo al Santo di benedirci con il dono dell’amore alla verità e alla legalità.
L’augurio che rivolgo è di rinascere, in questo periodo difficile, bisognoso di unità, di dialogo, di condivisione delle speranze e delle forze.
Del resto Sant’Antonio per Nicastro e ora Lamezia Terme è stato sempre il santo delle rinascite. Rinascita dopo il terremoto, la carestia, la peste e la guerra.
Ogni rinascita ha avuto in Antonio il testimone privilegiato.
Come Vescovo e Pastore di Lamezia Terme, vi affido a Sant’Antonio, prima di benedirvi. Sarà la mia ultima benedizione da Vescovo di Lamezia Terme, prima di cedere il pastorale a Monsignor Schillaci, nuovo Vescovo di Lamezia a cui va già la mia stima, il mio affetto e la mia preghiera.
So di lasciare Lamezia affidata all’amore e alla protezione di Sant’Antonio.
Sant’Antonio, difensore dei poveri, di chi ha bisogno, di chi è senza aiuto e difesa, ci faccia sentire tutto il compito della sincera e concreta devozione a lui.
Sant’Antonio da Padova, prega per noi!