Il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, nel suo intervento al forum “Paolo VI, attualità di un santo”
“Quando si avvicinava la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Papa Francesco mi disse che avrebbe avuto una grande gioia alla canonizzazione di Paolo VI. Ora quel momento è venuto”. Lo ha detto, stasera, il card. Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, nel suo intervento al forum “Paolo VI, attualità di un santo”, che si è svolto all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Roma, alla vigilia della canonizzazione di Papa Montini e in occasione della presentazione del libro di Massimo Enrico Milone, “Quel giorno a Gerusalemme. Da Paolo VI a Papa Francesco”. “Paolo VI – ha evidenziato il porporato – ha avuto la missione di diffondere i frutti del Concilio Vaticano II. Se fosse salito al soglio pontificio subito dopo Pio XII, avrebbe riscosso più simpatia, mentre non è stato semplice succedere al Papa buono, Giovanni XXIII”. Montini “non è stato il Papa del sorriso”: “La sua tristezza era data dalla coscienza del peccato nel mondo. Però, quando lo avvicinavi, aveva degli occhi meravigliosi che ti risollevavano”.
A proposito dell’attualità di Paolo VI, il cardinale ha ricordato i suoi viaggi in Terra Santa, India, Nazioni Unite, Fatima, Turchia, Colombia, Svizzera, Uganda, Filippine… “I suoi viaggi furono rivoluzionari – ha osservato -. Quando Giovanni XXIII andò, nel 1962, ad Assisi e Loreto, suscitò una grande sorpresa”.
Altri aspetti di modernità il porporato li ha individuati nel suo “linguaggio appropriato, che veniva dal cuore, nel suo approccio alla morte, nello spirito di preghiera e di sofferenza, nell’umiltà, nella carità, nella salda speranza”. Malgrado fosse combattuto da sinistra e da destra, “ha offerto tutto per la Chiesa”. Il porporato ha, poi, ricordato: “Paolo VI è stato un grande riformatore”. Non solo: “Non cercava l’applauso della gente, ma seguiva la sua coscienza. Per amore della verità, sacrificava la sua popolarità”. Il card. Becciu ha concluso con una frase proprio di Paolo VI: “‘L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni’. E Papa Montini è stato testimone della luce di Cristo ed eccezionale maestro”.