Eletti i 12 membri della Commissione per la redazione del documento finale che verrà consegnato nelle mani del Santo Padre
I padri sinodali hanno eletto i 12 membri della Commissione per la redazione del documento finale, che verrà consegnato nelle mani del Santo Padre al termine dei lavori del Sinodo sui giovani. A rendere noti i nomi degli eletti è stato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, durante il briefing di oggi in sala stampa vaticana. Oltre al relatore generale del Sinodo, il cardinale Sergio Da Rocha, al segretario generale, il cardinale Lorenzo Baldisseri, e ai segretari speciali – il gesuita Giacomo Costa e il salesiano Rossano Sala – figurano nell’elenco cinque membri eletti per continente: il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale; il card. Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Mexico; il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza episcopale dell’India; mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto; mons. Peter Andrew Comensoli, arcivescovo di Melbourne. Infine, tre membri di nomina pontificia: Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev e capo del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina; padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, e don Eduardo Gonzalo Redondo, responsabile della pastorale vocazionale (Cuba). Nella sesta Congregazione generale sono intervenuti 15 oratori, nella settima 10. Ad essi si sono aggiunti 9 interventi liberi, “tra i quali anche quello del Papa”, ha riferito Ruffini. Alle domande dei giornalisti sul contenuto dell’intervento di Francesco, il prefetto ha precisato che “il Sinodo è un processo di discernimento collettivo, caratterizzato anche dalla riservatezza sugli interventi dei padri sinodali in aula. Il Papa non vuole una regola diversa per se stesso”.