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Cultura e Società

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Lamezia Terme ricorda Adele Bruno

Paolo Emanuele · 12 anni fa

Migliaia di anni di storia, più di duemila se si considera solo la numerazione postuma alla venuta di Cristo: un lasso temporale in cui l’evoluzione del genere umano attraverso le varie epoche ha raggiunto traguardi nemmeno lontanamente immaginabili. Industrializzazione, tecnologia, esplorazione dello spazio e dei pianeti, digitalizzazione, Internet, globalizzazione: sono solo alcune delle innumerevoli tappe che hanno contrassegnato un percorso di sviluppo reso possibile grazie all'intelligenza, all'intuito, alla vivacità intellettuale di grandi personaggi, uomini e donne, che hanno segnato una o più epoche.

Pensando ad un panorama di questo tipo, e ad un uomo figlio di un’evoluzione amplificata all’ennesima potenza, stride ancora di più riflettere su come ci siano ancora oggi episodi che rigettano bruscamente il genere umano, e l’uomo in particolare, alla sua dimensione più bestiale, ancestrale, primordiale. La violenza sulle donne è uno di questi: il patetico, e inutile, tentativo di conquistare l’unica cosa che l’uomo ritiene di non aver ancora conquistato, vale a dire la legittimità ad essere ritenuto superiore, per diritto naturale e ontologico, all’altro sesso, e per questo essere in potere di controllarne la sorte e deciderne il futuro. La storia, trasversale alle diverse generazioni, ha più volte dimostrato, come, a parità di mezzi e condizioni ambientali messi a disposizione, il genere femminile sia quantomeno paritario a quello maschile. Un’evidenza ottenuta grazie al sacrificio di donne coraggiose e che ha, dopo secoli di ingiuste prevaricazioni, rimesso in discussione delle gerarchie date erroneamente per assodate nel tempo ma che solo l’uomo, non certo Dio, ha decretato. Il mondo maschile questo evidentemente non lo accetta ancora oggi se c’è bisogno di una giornata, il 25 novembre, dedicata a chi è contro la violenza sulle donne. Come se ci fosse occorrenza di ricordare una cosa che dovrebbe essere naturale e scontata, sulla quale non dovrebbe esserci nemmeno discussione. Eppure, in un mondo come il nostro, tanto bello quanto paradossale e ironico nel proporci tutto e il contrario di tutto, è ancora necessaria una “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” per ricordarci tutti quegli episodi di sopraffazione, di rapporti che iniziano magari come storie d’amore e che poi degenerano in tragedia, con l’uomo che si trasforma prima in persecutore e poi, molto spesso, in carnefice.

Nonostante la portata “mondiale” di questa giornata dedicata al tema, è importante però segnalare come a livello locale ci sia stata una lodevole campagna di sensibilizzazione portata avanti dalla città di Lamezia Terme proprio su questo argomento. La Consulta Donne del Movimento Labor proprio domenica 25 novembre ha voluto porre l’attenzione sui maltrattamenti quotidiani subìti dalle donne, denunciando questa come un’emergenza sociale sulla quale non si può tacere. Sì perché purtroppo i numerosi episodi noti che fanno riferimento a violenze e a delitti perpetrati nei confronti delle donne sono ancora una minima parte a fronte degli innumerevoli drammi domestici taciuti proprio dalle stesse vittime, che prima di subire vessazioni di tipo fisico patiscono una violenza di tipo psicologico che le fa auto-convincere di dover soffrire determinati abusi in nome di un amore che in realtà non esiste. Un progressivo impoverimento, che poi diventa privazione, della propria identità di donna che ha come logica conseguenza l’autodistruzione.

Un pensiero, in una giornata come questa, non è potuto non andare alla nostra concittadina Adele Bruno, uccisa in maniera efferata solo un anno fa dal suo fidanzato alla vigilia del suo compleanno. Una tragedia entrata endemicamente nella quotidianità dei lametini, tanto che nessuno, a distanza di un anno, ha voluto dimenticare: recentemente la parlamentare del Pd, Doris Lo Moro, ha rivolto un appello affinché la “Giornata contro la violenza sulle donne” venisse dedicata proprio ad Adele Bruno, una lametina come se ne incontrano tante per la città, una giovane vita spezzata, il cui unico errore è stato quello di non guardarsi le spalle dalla persona di cui più si fidava. è difficile in questi casi riuscire a spiegare razionalmente qualcosa che di razionale sembra aver poco o niente. L’unica speranza è che le pene per episodi di violenza sulle donne vengano inasprite sempre di più, così da creare almeno un deterrente maggiore, anche se solo dal punto di vista giudiziario. Il problema, più che dal punto di vista legislativo, andrebbe risolto infatti dal punto di vista culturale e sociale, facendo anche prevenzione se necessario. In questo senso, sempre nell’ambito della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stata pensata l’iniziativa organizzata per il 3 dicembre dalla Questura di Catanzaro, assieme al Commissariato di Lamezia, vale a dire un incontro con gli studenti delle scuole medie superiori presso la Sala Napolitano del Comune in via Perugini: un’occasione per discutere di un problema sempre delicato ed attuale, un momento di riflessione affinché si prenda coscienza sin da subito del problema per affrontarlo in maniera adeguata.

La speranza, attraverso questo tipo di iniziative, è che i ragazzi di oggi diventino uomini migliori, più consapevoli del fatto che abusare di una donna non è dimostrazione di superiorità. E’una malattia.