"La riconciliazione si concretizza e si consolida con il contributo di tutti, permette di costruire il futuro e fa crescere la speranza". Così Papa Francesco nell'omelia della Messa a Villavicencio, nel terzo giorno del suo viaggio apostolico in Colombia, ha voluto indicare quelle che sono vie di riconciliazione: "Come Maria, dire “sì” alla storia completa, non a una parte; come Giuseppe, mettere da parte passioni e orgoglio; come Gesù Cristo, farci carico, assumere, abbracciare questa storia, perché qui ci siete voi, tutti i colombiani, qui c’è quello che siamo… e quello che Dio può fare con noi se diciamo “sì” alla verità, alla bontà, alla riconciliazione. E questo è possibile solo se riempiamo della luce del Vangelo le nostre storie di peccato, violenza e scontro". La riconciliazione - ha proseguito il pontefice - non è una parola astratta; se fosse così, porterebbe solo sterilità, anzi, distanza. Riconciliarsi è aprire una porta a tutte e ciascuna delle persone che hanno vissuto la drammatica realtà del conflitto. Quando le vittime vincono la comprensibile tentazione della vendetta, diventano i protagonisti più credibili dei processi di costruzione della pace. Bisogna che alcuni abbiano il coraggio di fare il primo passo in questa direzione". "Basta una persona buona perché ci sia speranza!". Nel corso della celebrazione nella città di Villavicencio, conosciuta come "cuore della Colombia orientale", il Papa ha anche presieduto il rito di beatificazione del vescovo di Arauca Jes&s Emilio Jaramillo Monsalve, assassinato dall'Esercito di Liberazione Nazionale il 2 ottobre 1989, e del sacerdote Pedro María Ramírez Ramos, ucciso il 10 aprile 1948. Verranno ricordati rispettivamente il 3 e il 24 ottobre.
Chiesa
Papa Francesco in Colombia: "basta una persona buona perché ci sia speranza"
Gigliotti Saveria Maria · 7 anni fa