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Testimonianza

Aver cuore per gli altri

Gigliotti Saveria Maria · 7 anni fa

Ogni volta che si ha occasione d’incontrare Giusy e Alessandro si ascolta un nuovo frutto del loro generoso aver cuore per gli altri. Ma ciò che accomuna questi sposi calabresi di Briatico ha origini lontane. «Già prima di conoscerci – inizia lei –, eravamo impegnati nelle nostre parrocchie d’origine. La sintonia d’intenti ha fatto presto maturare l’idea di formare una famiglia “aperta”, testimone di Dio amore». Senza aspettare sicurezze economiche, solo confidando nella provvidenza, Giusy e Alessandro si uniscono in matrimonio: nasceranno Mariele ed Annalisa, oggi di 18 e 11 anni. «Fin dagli inizi – interviene lui – abbiamo dedicato del tempo a sostegno della nostra comunità: dalla catechesi per i bambini all’animazione di recite, musical e campi scuola…». A metter le ali ai Lo Bianco sono i momenti di fraternità con altre famiglie per confrontarsi alla luce del Vangelo. Diventano inoltre la coppia di riferimento nell’organizzazione/gestione dei corsi annuali di preparazione al matrimonio. Successiva è l’adesione alla spiritualità di comunione dei Focolari, nell’ambito di Famiglie Nuove. Raccontano poi di Julia, una 17enne brasiliana rimasta loro ospite per buona parte del 2014: colpita dall’accoglienza ricevuta, prima di partire si prepara a ricevere battesimo, prima comunione e cresima. «Puoi immaginare la gioia nostra e dei genitori venuti dal Brasile per la cerimonia!». L’anno seguente, seguendo l’invito del Papa a muoversi verso le “periferie esistenziali”, s’inventano un catechismo “itinerante” presso le famiglie stesse dei bambini, per coinvolgere anche quelle in situazioni precarie. Giusy: «Superando la diffidenza iniziale di alcune e la perplessità del parroco, nuovo a questo genere di “catechesi di frontiera”, abbiamo condiviso gioie e dolori dovuti a malattie, mancanza di lavoro e problemi con la giustizia». Diventano i loro anche i problemi dei rifugiati africani ospiti in un centro di prima accoglienza a Briatico. «Con alcuni l’amicizia continua anche dopo il trasferimento in altre regioni. Con altri, il 14 febbraio, abbiamo festeggiato un San Valentino diverso con un pranzo afro-calabrese animato da canti e danze etnici e un collegamento via skype con la cittadella dei Focolari in Costa d’Avorio». Recente la disperata richiesta di aiuto di uno dei rifugiati, Apollinaire, la cui permanenza a Briatico stava per concludersi: come far venire la moglie e i figli dall’Africa, mancando lui di una fissa dimora e di un lavoro? Alessandro: «Forti del “Chiedete e vi sarà dato, a chi bussa sarà aperto…”, Giusy ed io abbiamo segnalato a chi potevamo questa emergenza. Immediata la risposta: il parroco ha offerto ospitalità per l’intera famiglia nei locali parrocchiali, mentre la comunità dei Focolari di Vibo Valentia ha aderito all’idea di adottarla collettivamente». Mentre raccontano, si avverte la forza di questi due sposi che con semplicità si fanno carico dei problemi altrui. «Non sempre è facile, è vero; occorre farci guidare dall’amore, custodendo l’unità familiare e dando un senso al dolore quando si presenta». (da Città Nuova)