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Parrocchie news

Sant'Eufemia, I festeggiamenti di S.Francesco di Paola

Armido Cario · 12 anni fa

Una vera e propria esortazione al ruolo importante della famiglia, cellula primaria della società, nel messaggio di S.E. mons. Luigi Cantafora, vescovo della diocesi lametina, lanciato a conclusione dei solenni festeggiamenti patronali in onore di San Francesco di Paola, svoltisi in Sant’Eufemia, nella ricorrenza, quest’anno, del 50° della proclamazione di S. Francesco di Paola, patrono della Calabria, definito dal Beato Giovanni XXIII . Il vescovo dal palco di piazza Italia si è rivolto ai genitori che hanno un compito fondamentale nell’educazione dei propri figli. “Cari papà e mamme –ha detto i l presule-, non è facile essere educatori, non è facile essere genitori… ma è possibile. Con l’aiuto del Signore, è possibile… Perché davvero occorre che la famiglia assuma il suo ruolo; e nessuno può esimersi!”.

Mons. Cantafora non ha mancato di richiamare i genitori al ruolo primario, autorevole, che loro compete: “saper testimoniare ai figli i segnali della vita autentica… Impariamo i valori dalla famiglia –ha detto il vescovo ai fedeli-, altrimenti sarà impossibile sconfiggere i mali della nostra città”. E ha additato quale esempio da imitare proprio il santo Paolano, “l’uomo che bruciava d’amore, innamorato di Cristo e della Chiesa… Imitare, quindi , la vita di San Francesco, imparando anche noi dai suoi genitori”. Poi, il monito: “basta con i mali che paralizzano la nostra città, basta con l’incolpare qualcuno... E’più che mai necessario in questa città che ognuno faccia la sua parte; e con la parte di ciascuno, possiamo conseguire il bene comune”.

Il discorso di Sua Eccellenza il vescovo è avvenuto a chiusura delle processione che ha accompagnato per le vie cittadine la sacra reliquia del Dito di S. Francesco di Paola (giunta da Lamezia ovest nella prima giornata del triduo preparatorio alla festa) e il simulacro del santo della Charitas, sorretti dagli statuari di Sant’Eufemia, coordinati da Antonio Cefalà e dagli statuari di Sambiase, guidati da Pasquale Bongiovanni; processione partita al termine della S. Messa, nel corso della quale è stato offerto il cero votivo al Santo Patrono da parte del sindaco della città, Gianni Speranza, presente con il gonfalone del Comune, portato dalla Polizia Municipale. All’omelia padre Valerio Di Trapani, neo parroco dei padri Vincenziani della chiesa di S. Giovanni Battista in S. Eufemia Lamezia (tra i concelebranti anche padre Carmine Madalese), ha invitato i fedeli “a camminare nel quotidiano dietro San Francesco, perché sia luce e guida sicura nel nostro cammino di fede e di testimonianza della carità. Vogliamo essere come lui, instancabili, ricercatori di Dio”. Padre Valerio non ha mancato di sottolineare la necessità di mantenere il Tribunale a Lamezia, presidio di legalità (dopo gli ultimi fatti che lo vedono accorpato a Catanzaro, anche se rimane aperto qualche spiraglio per un , ma se ne parlerà in settembre).

Durante la processione -aperta dal gruppo scout, accompagnata dalla banda musicale cittadina, con sindaco e autorità al seguito e con il rappresentante l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia - sezione Lamezia (San Francesco di Paola è il celeste Patrono della gente di mare), nella persona di Salvatore Bongiovanni-, c’è stata una breve sosta nella stazione di Lamezia Terme Centrale, dove hanno fatto ingresso, scortati dagli agenti della Polfer, la reliquia del Dito e la statua del santo, per la preghiera del ferroviere; successivamente, in un punto prestabilito, l’omaggio dei Vigili del Fuoco con l’infiorata al passaggio della reliquia e del simulacro del santo. Numerosi, poi, gli altarini votivi, al cui passaggio della processione sono stati benedetti da padre Di Trapani, subito dopo lo sparo dei mortaretti. Spettacolare e applaudito il volo di alcune mini-mongolfiere a fiamma sul far della sera, mentre la processione volgeva al termine. E dopo una poderosa batteria pirotecnica nei pressi della “Vecchia Locomotiva”, la statua prima di far rientro nella chiesa di S. Francesco, è stata fatta “dondolare” dagli statuari al suono della marcia di Radetzky, eseguito dalla banda e ritmato dal battito delle mani dei fedeli.

A chiudere la serata in P.za Italia, i “Controvento”, che hanno composto l’inno “Alzati e cammina>, in occasione della Visita Pastorale di Sua Santità Benedetto XVI, compiuta a Lamezia Terme domenica 9 ottobre 2011.