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Parrocchie news

Settenario Giubilare in onore di Santa Faustina Kowalska

Gigliotti Saveria Maria · 8 anni fa

Fin dalla sua costituzione il Santuario di Cardolo è stato ispirato ad essere un’oasi di spiritualità per la diffusione del messaggio magisteriale del Papa più amato del XX secolo, definito il “Gigante di Dio. Il suo magistero, improntato sulla testimonianza a Cristo Crocefisso e Risorto, vuole essere ferma risposta a “quell’inquietudine (dell’uomo) che sta al fondo del suo essere e che né la scienza, con la formalità oggettiva delle sue leggi, né la teorica, con la programmazione che salva dal rischio dell’errore, riusciranno mai a soddisfare”. Il santuario, quale luogo del silenzio, della preghiera personale e comunitaria, dell’ascolto della Parola di Dio - «viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio» - nella celebrazione dell’Eucaristia, ma anche nella molteplicità delle sue forme e contenuti e dei nuovi modi di comunicare al servizio della “nuova evangelizzazione” e della “prima evangelizzazione”, in un contesto generale secolarizzato come quello attuale, ove molti battezzati hanno smarrito il senso cristiano della vita, ed in un contesto territoriale di proliferare di forme religiose dubbie e di diffusione di sètte. La reliquia “ex sanguine” di San Giovanni Paolo II nel rendere tangibile la sua “presenza” spirituale ha fatto del santuario un luogo di incontro con lui, il suo pensiero, il suo spirito, la sua santità. Una presenza tangibile che nel corso della celebrazione dell’Anno della Misericordia è stata arricchita da altre due nuove presenze: la traslazione della reliquia “ex ossibus” di Santa Faustina, avvenuta il 19 maggio scorso, e della reliquia “ex ossibus” del Beato don Michele Soposko che completa quel mosaico spirituale tutto polacco della divina Misericordia: San Giovanni Paolo II, Santa Faustina, Beato Soposko. Un aiuto prezioso anche per comprendere e vivere quella verità della fede cristiana che è la “comunione dei Santi”. Reliquie accolte con grande spirito di fede da una comunità parrocchiale che, evangelizzata da tempo sulla Misericordia del Signore, ha avvertito, in particolare nella componente giovanile espressa dalla “Associazione Culturale Giovanni Paolo II”, il senso della grande responsabilità che conseguiva ad un impegno vocazionale cui da quel momento era chiamata, per contribuire a fare del santuario un’oasi di spiritualità costruita sul messaggio della Misericordia quale dono di Dio per il territorio, per la Calabria e non solo: far conoscere “l'abisso della Misericordia (di Gesù) verso le creature e la Sua bontà insondabile”, cui attingere per mezzo del “recipiente della fiducia”; fare esperienza della Divina Misericordia,“esercitandosi nei tre gradi della misericordia. Primo: l'opera di misericordia di qualunque genere essa sia. Secondo: la parola misericordiosa “se non potrò con l'azione lo farò con la parola”. Il terzo grado è la preghiera: “Se non potrò dimostrare la mia misericordia né con l'azione, né con la parola, posso sempre farlo con la preghiera per parlare a tu per tu col tuo Dio misericordioso, che desidera dirti parole di perdono e colmarti delle Sue grazie” (dal diario di Suora Faustina). L’arrivo di pellegrini, fedeli del santuario, parrocchiani che hanno così condiviso nella preghiera, nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione Eucaristica la ricorrenza liturgica di Santa Faustina, il 5 ottobre scorso, partecipando a tutti i momenti del Settenario, per sperimentare comunitariamente un momento forte di richiamo sul Giubileo Straordinario della Misericordia secondo le parole di Papa Francesco “Fatevi ispirare dalla preghiera di Santa Faustina, umile apostola della Divina Misericordia nei nostri tempi ….”. Gli incontri di riflessione sul tema della misericordia, offerti dai Sacerdoti che hanno presieduto la Celebrazione Eucaristica (don Giuseppe Fazio della Parrocchia San Andrea Apostolo di Curinga; don Franco De Cicco della parrocchia San Giovanni Battista di Acconia; don Antonio Costantino della parrocchia Maria Santissima del Soccorso di Serrastretta; don Domenico Cicione Strangis della parrocchia Santa Maria delle Grazie; don Franz Villca Rocha della parrocchia Sant’Andrea Apostolo di Vena di Maida; don Giuseppe Angotti della parrocchia Santa Maria Goretti; don Giampiero Fiore della Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Acri in provincia di Cosenza) e da Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Vibo Valentia che ha concluso le celebrazioni proprio il cinque ottobre. La riflessione è stata ispirata al Vangelo, per Papa Francesco il “Vangelo della Misericordia, perché Gesù è la Misericordia!”, alla “Misericordiae Vultus, Bolla papale di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, e naturalmente dall’Enciclica di Papa Giovanni Paolo II, la “Dives in Misericordia” che il 2002, nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia, pronunciò queste memorabili parole: “Il messaggio della Divina Misericordia mi è stato sempre vicino e caro. è come se la storia lo avesse inscritto nella tragica esperienza della seconda guerra mondiale…. Questa è stata anche la mia esperienza personale, che ho portato con me sulla Sede di Pietro e che, in un certo senso, forma l’immagine di questo pontificato”. Parole che costituiscono la chiave per la comprensione della sua vita, del suo insegnamento e della sua missione apostolica. Con la Dives in Misericordia, ispirata dal messaggio della Divina Misericordia che Dio trasmise attraverso Suor Faustina, Papa Giovanni Paolo II ha introdotto la Festa della Divina Misericordia nella liturgia della Chiesa la prima domenica dopo Pasqua e ha affidato tutto il mondo alla Divina Misericordia, affinché tutta l’umanità ritrovasse in Lui la salvezza e la luce della speranza “Quanto bisogno della misericordia di Dio ha il mondo di oggi!” Ed è per questo che dopo il settenario di predicazione in preparazione alla festa di Santa Faustina, per continuità di riflessione sul mistero insondabile della misericordia, i fedeli del Santuario, i pellegrini non solo del lametino, i parrocchiani si ritroveranno nel Santuario per un triduo di predicazione sulle parabole della Misericordia (da domenica 16 ottobre a venerdi 21 ottobre) che precederà la celebrazione del 22 ottobre - festa di San Giovanni Paolo II - che sarà presieduta dal vescovo della diocesi di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora.