“Dopo oltre un secolo la Chiesa continua a consegnarci Maria Goretti come un gigante di santità, perché Maria Goretti quando si è trovata davanti al male, ha confidato in Gesù. Ad Alessandro che le voleva fare del male, Maria si oppone non con il male ma con il bene. Ed è per questo che Maria Goretti è santa: ha scelto di imitare Gesù nel gesto supremo, il perdono. Maria perdona Alessandro, aggiungendo <>”.
Così si è espresso don Pino Angotti -nuovo parroco dell’erigenda chiesa di Santa Maria Goretti nel quartiere Savutano di Sambiase - durante l’omelia tenuta nel giorno della festa in onore di Santa Maria Goretti. Don Giuseppe (Pino) Angotti è il parroco della nuova location, adibita a chiesa, situata in via Antonello da Messina (i cui locali sono stati inaugurati dal Vescovo diocesano, S.E. mons. Luigi Cantafora, il 28 marzo 2009, dopo l’avvenuto trasferimento da via Mantegna); location, ubicata nel quartiere Savutano in attesa del nuovo complesso parrocchiale “S. Maria Goretti e Santi giovani”, che sorgerà in Via Beato Angelico, in un terreno dello stesso quartiere di Lamezia.
Don Pino si è poi augurato di vedere realizzato, già per la festa del prossimo anno, 2013, il nuovo complesso parrocchiale.
E a tal proposito, una lettera con un modesto contributo economico è stata indirizzata dal nuovo gruppo di
Nell’introduzione alla festa, don Pino Angotti non ha mancato di far riferimento all’Anno della Fede, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, a partire da ottobre, con l’inizio del nuovo anno pastorale. “La
La festa si è conclusa col simulacro della Giovane Santa portato processionalmente a spalla dagli statuari nel piazzale antistante Via Beato Angelico, dove sorgerà appunto la nuova chiesa parrocchiale. Qui, c’è stata la celebrazione delle Messa solenne, animata dalla corale parrocchiale
Ovviamente, è stata vissuta anche una parte civile dei festeggiamenti. E gradito è stato il momento musicale -svoltosi nella serata della vigilia- con gli “Hantura”, il gruppo originario di Petilia Policastro che ha partecipato a rassegne di musica etnica, quali il Festival dello Stretto e nel 2009 al “Kaulonia Tarantella Festival”, diretto da Eugenio Bennato. Gli “Hantura” si dedicano alla rivalutazione dei canti tradizionali calabresi, proponendo nei loro spettacoli “i tratti della cultura e della musica popolare calabrese –si legge sulla loro nota di presentazione-, espressione dei sentimenti, dello sfogo, della ribellione, dell’onore dell’uomo del Sud, che si articola nell’interpretazione di quei suoni che richiamano e spiegano le anime del Sud”.