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Il Vangelo della domenica

Pentecoste

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Eccoci alla festa di Pentecoste, vero compimento della Pasqua: Gesù si è fatto uomo, è morto e risorto non per se stesso, per dimostrare quanto sia bello e forte, ma l’ha fatto per noi, per salvarci dal peccato e regalarci la vita eterna, la vita di Dio in noi, meritandoci con la Sua obbedienza al Padre quel dono grandioso che è lo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità; Gesù non è venuto sulla terra per donarci un’altra legge scritta, ma una presenza viva nel cuore, che rimane con noi per sempre. Lo Spirito Santo è l’Amore di Dio che ci fa riscoprire figli amati, che ci dona un cuore nuovo, insegnandoci a vivere da figli di Dio, ad amare come Gesù, cosicchè non viviamo più il nostro rapporto con Dio tipo servo che obbedisce al suo padrone, ma come figli che rispondono all’amore del Padre con l’amore «e ha come effetto anche uno sguardo nuovo verso gli altri, vicini e lontani, visti non come nemici ma sempre come fratelli e sorelle in Gesù da rispettare e da amare, chiunque essi siano. Lo Spirito Santo ci insegna a guardare con gli occhi di Cristo, a vivere la vita come l’ha vissuta Cristo, a comprendere la vita come l’ha compresa Cristo[…]” (papa Francesco). Lo Spirito Santo, che è Dio, è “l’anima” della Chiesa, tramite la quale rende presente Gesù nel mondo (soprattutto nei sacramenti, primo fra tutti l’Eucaristia, presenza reale del Signore); Egli si riversa nel nostro cuore, santificandoci, trasformandoci in Gesù, in altri Cristi”, capaci di amare come Lui ha amato noi, nella misura in cui lo chiediamo al Padre, in cui amiamo Cristo, pregando, ricevendo i sacramenti, osservando i suoi comandamenti; è una presenza intima, consolante, è una forza interiore che ci guida nelle scelte decisive della vita, in un rapporto di amore, di fiducia e di amicizia con Dio. Lo Spirito Santo è stato capace ed è capace di trasformare peccatori incalliti in santi strepitosi, poveri paurosi in ardenti testimoni.. basti pensare ai dodici apostoli, prima rinchiusi per la paura nel cenacolo, poi martiri per la fede, infuocati dall’amore di Dio! Anche noi spesso ci ritroviamo a dover affrontare situazioni complicate, problemi più grandi di noi e siamo tentati al pessimismo; facciamo poi i conti con i nostri limiti: quante volte sappiamo qual è il bene, ma ci ritroviamo a fare l’esatto opposto? Per non parlare di quante volte fatichiamo a perdonare, ad amare, e avvertiamo la nostra inadeguatezza o persino la vergogna nel testimoniare agli altri la nostra fede. Ecco il “segreto”: pregare, invocare lo Spirito Santo, cercando di vivere in comunione con Dio! Gesù ci dice che lo Spirito Santo è il Paraclito; è cioè l’avvocato, colui che difende la causa di Gesù in noi, che ci sostiene dagli attacchi interiori dei dubbi ed esteriori degli increduli e degli sbeffeggiatori. è Lui che ci rende forti nella fede, che ci fa sentire quella “scintilla interiore” che è la certezza di ciò in cui crediamo, che ci dà il coraggio di non nasconderci per vergogna davanti agli altri ma di testimoniare con coerenza la nostra fede in Gesù morto e risorto! Questo Spirito è il Consolatore, colui che sta con me, che non mi lascia solo. Che bello, c’è qualcuno accanto a me, anzi, in me, che risana le mie ferite, che mi comprende, che mi sostiene, che porta a compimento quello che Gesù ha iniziato. Sappiamo bene che nella vita affrontiamo momenti di sofferenza profonda, di incomprensione, di dolore che nessuno, per quanto ci stia vicino, riesce a sanare. Ecco allora chi viene in nostro soccorso: lo Spirito Santo, il consolatore per eccellenza, l’ospite dolce delle nostre anime! Questo Spirito ci vuole insegnare ogni cosa, vuole essere nostro Maestro, perché vuole insegnarci ad amare e vivere da Dio! Ce lo insegna per mezzo della Sacra Scrittura, dell’insegnamento morale della Chiesa e delle sue ispirazioni interiori al bene. Che pena tanti presuntuosi che pensano di sapere già come funziona la vita, ripieni di tanti preconcetti che si chiudono all’opera meravigliosa dello Spirito di Dio… Inoltre lo Spirito ci ricorda tutto quello che Gesù ci ha detto, aiutandoci a leggere i fatti e a viverli secondo il Vangelo e a rileggere la nostra storia secondo la Parola di Gesù, riscoprendo la Sua opera e la Sua presenza accanto a noi nei momenti decisivi della vita, persino in quelli dolorosi! Che cosa chiediamo oggi allo Spirito Santo? Che ci inabiti, ci infuochi, ci aiuti a vivere e amare come Cristo! E come Chiesa? E dunque come comunità religiose, come parrocchie e movimenti, come famiglie? Che ci dia il coraggio di uscire, di andare incontro agli altri per portare il Vangelo, per annunziare l’amore di Dio; non aspettare dentro, ma uscire!, a cominciare dall’uscire dai nostri piagnistei, dal sentirci “l’ombelico sventurato del mondo”, per imparare ad amare, a perdonare, a sorridere a chi ci sta accanto, a trattare con rispetto coniuge, figli e genitori, a spendere il nostro tempo per chi è solo e bisognoso, a toccare la carne di Cristo nei poveri, nei sofferenti, negli immigrati. La gente ha bisogno d’amore, ha bisogno di sapere che non è sola, ma che c’è un Padre che ci ama; ha bisogno di vedere che c’è un altro modo di vivere e che vale la pena di fidarsi del Signore, insomma, in una parola, ha bisogno di Gesù! E Gesù manda ognuno di noi!