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Cultura e Società

Al via il primo corso in euro progettazione

Paolo Emanuele · 8 anni fa

“I calabresi devono valere qui e non fuori e ben venga questo corso perché rompe con la rassegnazione che è il male endemico di questa regione e sono contento quando vedo calabresi innamorati della Calabria convinto che non è vero che la Calabria non possa svoltare”. A parlare in questi termini, il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora, intervenendo alla presentazione del “Corso pratico ed interattivo di euro progettazione” organizzato dall’Ave (associazione di volontariato economia e lavoro) e che vede come soggetti di partenariato attivo l’Enaip nazionale (Ente nazionale Acli istruzione professionale) e l’Efal (Ente di formazione ed addestramento lavoratori). Un momento in controtendenza, quindi, in una regione che, purtroppo, per quanto riguarda l’utilizzo dei Fondi europei, segna il passo e questo sebbene “in Calabria – come detto da Luigi Dell’Aquila direttore del corso – possiamo fare delle cose belle, utili e pratiche che possono portare sviluppo. In questo processo, poi – ha proseguito - , c’è una matrice culturale importante: costruire un progetto europeo significa confrontarsi con un progetto complesso ed anche il mondo della Scuola e dell’Università dovrebbero farlo su un piano competitivo. Questa terra – ha concluso – deve rimettersi in cammino con le potenzialità che ha, specialmente con il suo capitale umano. Bisogna entrare nella logica della rete e della programmazione ed in Calabria bisogna superare la dimensione micro creando un rapporto di rete”. Un corso, quello che partirà il prossimo 20 maggio per ottanta ore complessive, che, come fatto notare da Vincenzo Massara, vice presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), dimostrerebbe che anche in Calabria si può osare: “A volte – ha detto al riguardo – si può pensare che alcune cose sia difficile realizzarle e ci si tira indietro. Qui, invece, un gruppo di folli ha pensato di farlo avendo come punto di riferimento la Dottrina sociale della Chiesa che ci deve contraddistinguere nelle nostre attività e non dimenticando che ci sono tematiche dove noi come calabresi siamo coinvolti. C’è bisogno di pensare che diamo sostegno sui fondi europei – ha concluso Massara - e noi sappiamo, purtroppo, che vengono persi e vengono dirottati su altre realtà che sono propositive. Noi dobbiamo essere in grado di proporre un’alternativa al modo attuale di fare ‘politica’e lo dobbiamo fare come cattolici convinti pure che se il Sud si promuove e si riscatta lo può fare solo attraverso di noi”. Parole, queste, cui hanno fatto eco le dichiarazioni di Giuseppe Campisi, presidente regionale di Acli Terra, che, nel ringraziare Cantafora “perché per lungo tempo si è fidato di noi che gli abbiamo chiesto la sua guida e lui ci è stato accanto”, ha rimarcato che, “invece di fare opinione, dobbiamo fare le cose. Nel costruire questo corso – ha aggiunto – abbiamo pensato di collegarlo a due enti nazionali sempre più convinti che bisogna costruire una classe dirigente esperta e super esperta di fondi comunitari e noi in questo investiremo molto perché, a partire dalla nostra città, dobbiamo dare il segnale che in Calabria ci sono persone che riescono a progettare ed a fare formazione”. Su tutto, però, ha rimarcato Cantafora bisogna che ci sia “una profonda spiritualità”, non dimenticando che c’è bisogno di “mettere in moto tante realtà per mettere in moto il bene comune perché solo così si risolleva la Calabria”. Inoltre, per il vescovo della Diocesi di Lamezia, altro elemento fondamentale è la tenacia senza perdere di vista che bisogna “mantenere sempre come sfondo che noi siamo chiamati a dare la nostra parte alla nostra città” considerando che “se non ha un progetto non cresce”. Un momento importante, quindi, che, a detta di Alfredo Saladini, che ha coordinato la presentazione, potrebbe rappresentare una opportunità in quanto “oggi si elaborano nuove iniziative per incentivare l’imprenditorialità” e rispetto al quale l’assessore ai Fondi comunitari del Comune di Lamezia Terme, Michelangelo Cardamone, presente anche in veste di fruitore del corso, ha evidenziato, la necessità per la Calabria di “superare l’immagine di regione che non cresce. Il nostro compito – ha aggiunto – è dimostrare che abbiamo le carte in regola per fare rete. Ciò non è semplice ma nemmeno impossibile”. Questo mentre, dal canto suo Cosimo Cuomo, dirigente regionale ai Fondi comunitari, ha parlato di “bellissima iniziativa” ritenendo importante “avere un presidio in città che ci mette nella possibilità di confrontarci” nella convinzione che “investire sul sapere è come investire sul futuro”.