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Vita diocesana

Terz’Ordine Carmelitano e Terz’Ordine dei Minimi nel segno della misericordia

Gigliotti Saveria Maria · 8 anni fa

“Noi spesso cerchiamo miracoli, ma il più grande miracolo che possiamo vivere e testimoniare è la nostra unità, l’amore per le cose che ci fanno un cuor solo e un’anima sola. Noi come parrocchie stiamo facendo delle cose insieme, e questo è bello”. Così si è espresso don Gigi Iuliano, parroco della chiesa del Carmine, introducendo un incontro alla presenza dei confratelli e delle consorelle del Terz’Ordine Carmelitano (Toc) della parrocchia del Carmine e del Terz’Ordine dei Minimi (Tom) della parrocchia di San Francesco, guidati, rispettivamente, dalla priora Rosanna Pullia e dal correttore Gennaro Calidonna. Parte centrale dell’incontro è stata la relazione di padre Antonio Casciaro, correttore dei Padri Minimi del convento di via della Pace, al quale la priora del Terz’Ordine Carmelitano, dopo aver sottolineato la positività di “questa comunione tra i due Terz’Ordini, che segnano un momento molto bello tra le due vicine parrocchie”, a nome del Toc ha fatto dono di un quadro raffigurante lo Scudo, che si trova dietro lo scapolare, emblema del Toc, spiegandone la simbologia: “La vetta, le tre stelle (a rappresentare la Trinità), le 12 stelle (che formano la corona), il pugno con la spada, Elia e la frase ‘sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti’, scritta in latino”. Padre Casciaro sviluppando il tema dell’incontro, “Misericordia ricevuta/Misericordia donata”, ha presentato la figura di san Francesco di Paola, del quale in questo 2016 ricorrono i 600 anni dalla nascita (1416-2016). “Siamo nell’Anno della Misericordia – ha detto il religioso - , e san Francesco ci insegna come dobbiamo comportarci con chi sbaglia nei nostri confronti”. E sempre sulla misericordia, “Francesco – ha proseguito Casciaro - diceva sempre ‘perdonatevi scambievolmente fino a dimenticare il torto ricevuto’”. Il correttore dei Padri Minimi del locale convento si è poi soffermato sui carismi di San Francesco, “un santo – ha spiegato - conosciuto molto per l’aspetto miracolistico, ma dobbiamo conoscerlo dal punto di vista dei carismi: personale, il modo come viveva e come incarnava il Vangelo; di conversione, l’eredità spirituale che ha lasciato alla Chiesa attraverso le sue Regole”. Casciaro ha quindi fatto cenno all’Ordine dei Minimi, la famiglia religiosa che Francesco di Paola fondò nei suoi tre rami - i religiosi, le monache di clausura e i terziari - , “dando una Regola e raccomandando l’osservanza dei comandamenti, la preghiera, la carità”. Il religioso ha poi spostato l’attenzione del discorso sulla spiritualità dell’Ordine dei Minimi, “detta quaresimale: infatti, oltre ai tre voti, comuni a tutti i religiosi (povertà, castità e obbedienza), Francesco ne istituì un quarto: il voto di vita quaresimale, nei suoi tre pilastri: preghiera, digiuno e carità”. E ha così concluso: “Che in questo anniversario, Francesco ci aiuti a riscoprire il valore della misericordia, facendosi intercessore presso il Padre, per fare in modo che la Parola di Dio, il Vangelo, possano essere vissute nelle nostre comunità”.